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I Migliori Film Horror da vedere in streaming a gennaio 2024

Con il periodo delle festività che sta ormai volgendo al termine, tornano i consigli del mese sui film del brivido da recuperare.
Dead Silence tra i migliori film horror da vedere in streaming a gennaio 2024

Ad arrivare non è solo il nuovo anno ma anche i freschi consigli sui film horror da recuperare in streaming, sulle principali piattaforme, in questo gennaio 2024.

I migliori film horror da vedere in streaming a gennaio 2024: buon anno!

Mettendosi alle spalle le festività natalizie, il mese di gennaio porta con sé la ventata di un nuovo anno che verrà, fatto di pianificazioni e buoni propositi. Tra quest’ultimi c’è anche quello di recuperare quanti più titoli possibili di film del brivido, passati magari un po’ in sordina o, forse (si spera di no), dimenticati. Arrivano così i consigli sui migliori film horror da vedere in streaming sulle principali piattaforme a gennaio 2024.

Hai mai avuto paura?, di Ambra Principato – 2023 (NOW)

In punta di piedi e senza un particolare clamore mediatico, nelle nostre sale della scorsa estate è approdata un’opera prima molto interessante, ovvero quella della regista e sceneggiatrice Ambra Principato. Hai mai avuto paura? farebbe ruotare le proprie vicende attorno alla famiglia Leopardi, sebbene non in maniera esplicita e diretta, per una storia che si muove sinuosamente sul sottile confine tra superstizione e sovrannaturale, avendo come protagonisti la luna e il folklore.

Skinamarink, di Kyle Edward Ball – 2022 (Prime Video)

Uscita da noi quasi in contemporanea con il titolo italiano, il primo film scritto e diretto da Kyle E. Ball è stato uno dei prodotti più chiacchierati di questi ultimi mesi, soprattutto negli U.S.A., dove in molti lo hanno etichettato come “uno degli horror più spaventosi di sempre”. Skinamarink effettivamente è un piccolo gioiello che rappresenta su schermo la primordiale paura per il buio e la solitudine, senza considerare un sottotraccia narrativo molto accattivante. Un’esperienza che, tuttavia, potrebbe rivelarsi necessariamente molto divisiva tra estimatori e detrattori.

Dead Silence, di James Wan – 2007 (AppleTv)

Tornando indietro di qualche anno, Dead Silence è la raggelante opera firmata James Wan subito dopo il successo ottenuto con il precedente ed epocale Saw – L’enigmista del 2004. Il secondo lungometraggio diretto da quello che sarà il regista di The Conjuring è un agghiacciante e spettrale horror che si aggira evanescente nei meandri del gotico, dello slasher e del cinema di possessione, restituendo un’atmosfera deliziosamente tetra.

Le streghe son tornate, di Alex de la Iglesia – 2013 (Prime Video)

Vincitore di 8 premi Goya, l’11 lungometraggio scritto e diretto dal regista spagnolo Alex de la Iglesia è un esilarante horror che, ponendosi intelligentemente a metà tra femminismo e maschilismo, sfrutta il tema della stregoneria per massacrare contatto e comunicazione tra uomo e donna. Un ritmo frenetico fa esplodere continue gag irresistibili per risate e folli idee visive, dove l’orrore si mostra anche in chiave ironica e dove il grottesco di sceneggiatura e personaggi si pone al centro della fantastica messa in scena del regista.

Madre!, di Darren Aronofsky – 2017 (RakutenTv)

Chiacchieratissimo fin della sua uscita, il settimo film scritto e diretto da Darren Aronofsky è stato sempre un oggetto misterioso, capace di collocarsi uno spazio per molti nella lista dei migliori del rispettivo anno e, allo stesso tempo, in quella dei peggiori per altri, con addirittura tre candidature l’edizione dei Razzie Awards per la peggior attrice (Jennifer Lawrence), attore non protagonista (Javier Bardem) e regista. Col tempo, però, Madre! sembrerebbe proprio essere arrivato a diventare un emblematico cult, nonché una delle opere più visionarie ed affascinanti (se non la più interessante) del cinema di Aronofsky.

The Woman, di Lucky McKee – 2011 (Chili)

Da una donna (madre) ad un’altra (prigioniera), con questo sequel “spirituale” del cannibal-movie Offspring il regista Lucky McKee realizza un lacerante thriller di vendetta al femminile di una condizione oppressa dal prevaricatore conformismo e buonismo borghese. La sceneggiatura di The Woman si fa carico dei suoi personaggi maschili, grotteschi e sopra le righe, per poi porre al centro della narrazione quello simbolicamente senza nome di Pollyanna McIntosch dalla concitata e sofferta prova recitativa, con una bella impalcatura tecnica che traghetta ottime idee di una certa violenza. Climax energico nell’atto finale e conclusione decisamente incisiva.

Thirst, di Park Chan-wook – 2009 (Prime Video)

Il nome del regista coreano Park Chan-wook (legato principalmente alla celebre Trilogia della Vendetta) tende sempre o quasi associarsi ad un’opera imprescindibile, tanto per bellezza tecnica quanto contenutistica, e questo suo ottavo film non fa sicuramente eccezione. Ispirato ad un romanzo di Emile Zola, Thirst racconta infatti una superba storia di vampirismo passionale, crudele ed esistenziale, che sfrutta il processo amore-morte-rinascita per mostrare la bestiale natura di un uomo abbandonato inesorabilmente al Nulla. Un film sensazionale sotto tutti i punti di vista.

Sorella Morte, di Paco Plaza – 2023 (Netflix)

Rimanendo in ambienti sacri e religiosi, ma con vesti e posizione storico-geografica completamente differenti, il quindicesimo film del regista spagnolo Paco Plaza è una vera e propria storia di fantasmi e di misteriosi eventi legati ad un convento durante la guerra civile, per un dramma viscerale contaminato dal gotico e dalla critica politica. Mostrandosi anche nel sofferto esistenzialismo e conflitto spirituale della sua protagonista, Sorella Morte gode di una geometrica costruzione dell’immagine che esalta in pieno la sua messa in scena austera e minimalista. Un terrore che cresce lentamente in un climax ben dosato fino al bellissimo finale.

Occhi senza volto, di Georges Franju – 1960 (Rai Play)

Dalla Spagna alla Francia, dove il regista de “L’uomo in nero” Georges Franju nel 1960 realizza quella che viene considerata la sua opera più celebre e rappresentativa, facendogli guadagnare anche la fama di uno dei più importanti esponenti del realismo fantastico soprattutto negli anni ’60. Con il suo secondo lungometraggio Occhi senza volto, dal forte impatto espressionista, l’inquietante maschera protagonista si pone al centro di una messa in scena squisitamente gotica dove le atmosfere lugubri ed asfissianti la fanno da padrone.

The Offering, di Oliver Park – 2022 (RakutenTv)

Basato su un racconto popolare ebraico, il secondo film diretto da Oliver Park presenta inevitabilmente in sé molti cliché del genere, con jumpscare e risoluzioni logiche non sempre convincenti. Tuttavia, The Offering resta una storia di demoni ed esorcismi che riesce comunque a restituire una “spensierata” visione di orrore e terrore, soprattutto grazie al suo sonoro che si destreggia in una messa in scena ben curata e con un cast che dà man forte alla causa. Sicuramente non un titolo memorabile ma messo da parte con estrema ed ingiustificata facilità.