Cerca
Close this search box.

Recensione – Crimson Peak: il film gotico diretto da Guillermo Del Toro

Il film horror Crimson Peak è il 9° lungometraggio scritto e diretto da Guillermo Del Toro, con protagonisti Mia Wasikowska e Tom Hiddleston.
La recensione del film diretto da Guillermo del Toro Crimson Peak

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Crimson Peak
Genere: orrore, fantastico, drammatico
Anno: 2015
Durata: 119 min
Regia: Guillermo del Toro
Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Matthew Robbins
Cast: Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Tom Hiddleston, Charlie Hunnam, Jim Beaver, Doug Jones
Fotografia: Dan Laustsen
Montaggio: Bernat Vilaplana
Colonna Sonora: Fernando Velázquez
Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Nonostante non abbia goduto di grande slancio nella critica internazionale, “Pacific Rim” del 2013 riesce ad ottenere un ampio successo commerciale, incitando la Legendary Pictures a puntare nuovamente su Guillermo Del Toro. Quest’ultimo può così portare sullo schermo un progetto da anni tenuto sopito ovvero il film gotico “Crimson Peak” con protagonisti Mia Wasikowska e Tom Hiddleston.

Crimson Peak: la trama del film di Guillermo Del Toro

Il 9° lungometraggio scritto e diretto da Guillermo Del Toro è un’opera originale del regista messicano, scritta assieme a Matthew Robbins (i due hanno collaborato anche in Mimic), con l’intento di onorare i grandi classici del genere “spettrale” – come ad esempio Gli invasati di Robert Wise e Suspense di Jack Clayton – sempre attraverso la sua personalissima nota stilistica. In particolare, Crimson Peak è ambientato all’inizio del ‘900 e vede protagonista Edith Cushing, appassionata delle storie di fantasmi (la ragazza riceve la visita del fantasma di sua madre morta di colera) e che sogna di diventare una scrittrice. Le sue storie, tuttavia, riscuotono ancora poco successo, con gli editori che la spingono ad aggiungere trame romantiche alle sue narrazioni incentrate prevalentemente sul paranormale. Una trama che, presto, prenderà la sua stessa vita dato che riceverà la visita del baronetto inglese Sir Thomas Sharpe, verso il quale rimarrà da subito affascinata. In seguito ad alcune complicazioni d’affari e, soprattutto, alla traumatica scomparsa del padre, ad Edith non rimane molto se non seguire Thomas nella sua proprietà in Inghilterra, con entrambi che si dichiarano reciproco amore. Quella magione, tuttavia, nasconde un macabro ed oscuro passato sepolto dal sangue e dalla neve.

La recensione di Crimson Peak film diretto da Guillermo del Toro

Crimson Peak, la recensione: lo spettrale cinema di Del Toro torna a mormorare

<<Nel posto da cui provengo i fantasmi non vanno presi alla leggera.>>

Il film scritto e diretto da Guillermo Del Toro Crimson Peak, fin dalla sua mirabile sequenza d’apertura riesce a mettere subito le cose in chiaro: tra sangue, morte e neve, la protagonista sarà una ragazza alle prese con i propri fantasmi e non solo quelli. Una ghost-story, dunque, quella che il regista messicano di La spina del diavolo continua a portare sul grande schermo, questa volta in chiave prettamente e squisitamente gotica, come forse non si è visto da molto tempo a questa parte. Omaggiando infatti il grande cinema di genere a lui tanto caro, Del Toro inscena una storia gotica molto classica e rispettosa delle sue regole ma, al solito, manipolando il tutto per una maggior coerenza con il suo tratto stilistico ed autoriale nell’immaginario della fiaba-dark (la stesura della sceneggiatura di Crimson Peak venne praticamente ultimata già dopo Il labirinto del fauno).

Il film del 2015, infatti, pur rappresentando su schermo dal lato narrativo una storia di stampo che più puramente classico non si può, presenta originalmente tutti o quasi degli elementi che hanno e stanno continuando a dare forza alla poetica d’autore nel cinema di Del Toro. Come primo tassello, immancabile nella sua filmografia il supporto tematico dei mostri, che in Crimson Peak prendono le spettrali vesti dei fantasmi. Quella dello spirito di chi ormai ha esalato il suo ultimo respiro, resta una visione che terrorizzerebbe chiunque se lo trovasse davanti ma, come già mostrato nel film spagnolo del 2001, Del Toro mostra il fantasma come testimone di momenti d’orrore, dal quale è possibile apprendere molto per conoscere il presente ed indirizzare il proprio futuro, rappresentando lo sbiadito ricordo di un passato di morte. A tornare nel cinema del regista messicano è poi anche il suo meraviglioso stile nel trattare il femminismo e i suoi personaggi femminili spesso protagonisti. In Crimson Peak non dovrebbe essere infatti così assurdo immaginare Edith come una versione cresciuta e fattasi adulta della piccola Ofelia de “Il labirinto del fauno”: entrambe appassionate della letteratura fantastica, in pieno contrasto con la concezione idealistica della propria figura paterna, titubante ed affascinata verso chi la considera, esalta e seduce, che sia il baronetto inglese Thomas o un mostruoso Fauno. Nemmeno troppo velato, inoltre, il collegamento che il regista fa del personaggio interpretato qui da Mia Wasikowska e Mary Shelley nel tratteggiare una scrittrice protagonista determinata ad esistere e che ad esistere è anche la sua intelligenza che si spinge fuori dai canoni prestabiliti dalla società (al tempo) patriarcale.

Oltre ad un poetico riferimento ad un altro elemento nella filmografia di Del Toro (gli insetti), nel voler descrivere i personaggi come farfalle e falene che ronzano al chiaro di luna, la “risorsa” principale di Crimson Peak non può non mostrarsi come metafora vampiresca (Cronos) nel voler prosciugare dal terreno, dalla proprietà, dagli affari, il segreto dell’eterna giovinezza, rafforzando un messaggio ecologista particolarmente sentito e mostrato già anche nel precedente Pacific Rim. Insomma, con il film del 2015, Guillermo Del Toro ha la possibilità di portare sul grande schermo un classico del gotico – uno dei suoi generi preferiti – riprendendo ed omaggiando stilisticamente e narrativamente molto del grande cinema specialmente anni ’60/’70. L’autore messicano, tuttavia, ancora una volta dimostra di essere incapace di copiare e di essere solo un grande conoscitore/appassionato del mezzo per poterlo manipolare a suo piacimento.

Crimson Peak, la recensione: un gotico moderno d’altri tempi

<<Una casa così antica col tempo diventa una creatura viva. Comincia a trattenere le cose, alcune buone, alcune cattive e alcune sulle quali dovrebbe scendere un eterno silenzio.>>

Oltre al contenuto particolarmente pregno di questa romantica storia di fantasmi, Del Toro riesce comunque ad imprimere sullo schermo una visione particolarmente attiva dal lato sentimentale, da quello dell’orrore per arrivare quasi al dinamico action. Una ghost-story che infatti suona i tasti gialli del thriller – con ritmo, tensione e l’inserimento di colpi di scena che, sebbene non siano sulla carta particolarmente originali, riescono a colpire d’incisività per il modo e il tempo in cui vengono strategicamente collocati – e quelli rosa (anzi cremisi) del romantico. A rendere particolarmente convincente il lato emotivo di quest’ultimo aspetto è infatti il coinvolgimento e la chimica del cast di questo triangolo non considerato. Nonostante la dark-lady Jessica Chastain ed il tenebroso eroe di Tom Hiddleston siano praticamente perfetti per i loro ruoli, a rapire la scena resta la candida prova di Mia Wasikowska; parlando di cast, non si può poi non menzionare il mostruoso collaboratore di fiducia del regista messicano, ovvero Doug Jones e i suoi spettrali camuffamenti.

Ad essere infatti prevalente in Crimson Peak rimane, inevitabilmente, l’orrore sullo schermo attraverso i fiotti di sangue scarlatto e le inquietanti visioni nel favolistico ponte che separa il Terreno dall’Aldilà. Ad essere poi forse vera protagonista di questo racconto, come per ogni gotico che si rispetti, è la tetra magione inglese esaltata da un lavoro encomiabile sul lato della ricostruzione scenografica e potenziata dal vibrante sonoro e musiche di Fernando Velázquez. Attraverso effetti speciali prevalentemente analogici ed una costruzione dell’immagine che si permea di colori forti e densi, la meravigliosa ambientazione della dimora è mozzafiato, sprigiona una potenza narrativa ed estetica tanto ammaliante quanto asfissiante, rappresentando di fatto la casa naturale del suo regista. Con Crimson Peak Del Toro, infatti, sembrerebbe proprio divertirsi ad impersonare la sua macchina da presa nel giostrarsi tra gli oscuri corridoi e sale di questa casa infestata, regalando in questa magnetica Danza Macabra un’immersione totalizzante di grande cinema gotico.

Voto:
4.5/5
Andrea Boggione
4/5
Arianna Casaburi
4/5
Christian D'Avanzo
4/5
Emanuela Di Pinto
4.5/5
Alessio Minorenti
4/5
Matteo Pelli
3.5/5
Giovanni Urgnani
4/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO