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Missing – Scomparso: Il primo film hollywoodiano di Costa-Gavras

Nel 1982, il regista greco, naturalizzato francese, Costa-Gavras, autore di capolavori come “Z – L’orgia del potere”, “L’amerikano” e “La confessione”, approda ad Hollywood per il dirigere il suo primo film non di produzione europea: “Missing – Scomparso”, tratto dal libro “The execution of Charles Homan: an American sacrifice” di Thomas Hauser a sua volta basato sulla tragica storia vera del giornalista Charles Homan, rimasto ucciso durante il golpe di Pinochet in Cile nel 1973.

Protagonista delle vicende è il padre di Charles, Ed Homan, un religioso uomo d’affari newyorkese, che, pochi giorni dopo il colpo di stato, si reca in Cile per avere notizie del figlio da sua moglie Beth. Da retto cittadino americano quale è, in forte contrasto con le idee rivoluzionarie di Charles e Beth e il loro stile di vita anticonformista, in un primo momento Ed prende per buona la versione datagli dall’ambasciata statunitense che vuole il figlio momentaneamente disperso nel tumulto del golpe per una sua “ragazzata”, ignorando la posizione di sua moglie che parla di rapimento. Ma, continuando ad indagare, la versione degli americani gli sembrerà sempre più vacillare e piano piano si vedrà sempre più affiorare un’atroce verità che lo porterà a scoprire agghiaccianti retroscena che, forse, il suo stesso governo sta cercando di insabbiare. 

Costa-Gavras giunge ad Hollywood e continua a fare quello che ha sempre fatto in Europa. Un cinema di denuncia, tagliente e spietato. Un riflettore puntato sulle nefandezze delle dittature del presente e del passato con la speranza di scongiurarne di nuove. Non è un caso se, sebbene l’ambientazione risulti palese, la pellicola non citerà mai direttamente il Cile. Perché ciò che è successo li è successo in tanti altri paesi e potrebbe, in futuro, avvenire ovunque. Questa è una vicenda che non deve risultarci esotica e lontana, rinchiusa nelle dinamiche politiche di una sola nazione ma tremendamente vicina a noi e universale.

Evidente è poi un’ulteriore sferzante critica nei confronti dell’operato degli USA nel Sud America e della loro ingerenza in quei regimi. Critica che viene messa in scena con abilità senza mai sfociare nell’antiamericanismo puro. La lente inquisitoria è rivolta verso le politiche estere e i servizi segreti a stelle e strisce mentre il popolo americano, rappresentato da Ed Homan, è più che altro elemento inconsapevole e ignaro di ciò che il proprio paese sta commettendo, pronto anche a disconoscerlo e attaccarlo una volta scoperta la verità. Costa-Gavras sa bene che è proprio al pubblico statunitense che si sta rivolgendo con la suo opera e il suo tentativo di smuovere le coscienze è piuttosto chiaro.

“Missing – Scomparso” non è, però, solo un film politico di denuncia, è anche un Thriller e un dramma familiare e si muove alla perfezione in entrambi i generi. Gavras alterna al suo marchio di fabbrica, quella regia sempre dinamica, ritmata da un montaggio forsennato ricco di tensione, momenti più riflessivi e intimi che scavano a fondo nella psicologia dei personaggi. Di grande aiuto è la splendida colonna sonora del conterraneo Vangelis, malinconica e avvolgente. A dare un tocco, invece, quasi documentaristico contribuisce la fotografia di Ricardo Aronovich

Di grande importanza nell’economia del film è però, sopratutto, il Cast. Sissy Spacek nella parte di Beck da ulteriore conferma del suo talento mentre Jack Lemmon è perfetto per il ruolo di Ed, perfetto incarnato dell’americano di successo e per bene. Entrambi si diranno poi cambiati dall’esperienza del film, sopratutto nel loro impegno sociale e nel loro modo di vedere e relazionarsi con il proprio paese e questo trasporto, la gravitas richiesta dai loro ruoli, sono ben evidenti a schermo, nelle prove attoriali delle due grandi star. 

“Missing – Scomparso” è uno di quei lavori che rientra perfettamente nella definizione di “film da far vedere nelle scuole”, un’opera tanto cruda quanto ricca di calore umano. Un’ottima prima prova ad Hollywood di un grande regista fin troppo sconosciuto che ha fatto del suo cinema un baluardo contro le dittature e gli abusi del potere di ogni ordine e bandiera.