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Perfect Blue: perché si chiama così? Il significato del titolo del film

Perfect Blue è un anime del 1997, film capolavoro ed esordio di Satoshi Kon: ma perché si chiama così?
Di seguito il significato del titolo del film Perfect Blue e perché si chiama così

Capolavoro del maestro Satoshi Kon, Perfect Blue è un film anime del 1997, portato per la prima volta nelle sale cinematografiche nella versione restaurata 4K grazie alla distribuzione di Yamato Video e Nexo Digital nei giorni 22, 23 e 24 aprile 2024. Oltre a essere un thriller a tutti gli effetti, con sequenze che attingono al puro slasher movie, Perfect Blue si presenta come un film complesso che merita un’attenta analisi in tutti i suoi aspetti, che insieme contribuiscono a renderlo un vero capolavoro, tra cui quello del titolo. Tutti i dettagli su di cosa parla Perfect Blue di Satoshi Kon e perché si chiama così.

Perfect Blue: di cosa parla il capolavoro d’esordio di Satoshi Kon?

Prima di passare alla spiegazione del titolo di Perfect Blue, occorre rammentare di cosa tratta, quali sono i personaggi coinvolti e gli eventi principali narrati poiché strettamente interconnessi e indispensabili per la comprensione del perché si intitola così. Di seguito si riporta la sinossi:

La storia di Mima Kirigoe, che insieme alla sua band Cham, è diventa un celebre idolo delle teen-ager. Nonostante il grande successo riscontrato nella musica, Mima è insoddisfatta perché in realtà il suo sogno è diventare attrice. Quando le viene proposto di recitare in una serie drammatica, la ragazza accetta senza pensarci troppo e, con gran disappunto e dolore dei fan, abbandona il mondo della musica per intraprendere questa nuova carriera. Peccato che la ragazza si ritrovi improvvisamente tempestata da varie minacce: scopre l’esistenza di un sito web, “Mima’s Room”, nel quale vengono descritte in ogni dettaglio le sue giornate; uno stalker inizia a minacciarla da vicino. Come se ciò non bastasse, tutti coloro che collaborano alla serie vengono coinvolti in alcune morti misteriose. Tutta questa situazione ansiogena porterà la ragazza sull’orlo dell’insanità mentale…

Il significato del titolo di Perfect Blue, film di Satoshi Kon

Perfect Blue, il film anime che inaugura l’opera visionaria e onirica del maestro Satoshi Kon, non può certo definirsi un titolo facile da digerire, soprattutto per la sua trama stratificata e per le tematiche affrontate che colpiscono inevitabilmente lo spettatore, lasciandolo tutto fuorché indifferente. Per questo motivo, oltre a un’indispensabile spiegazione del finale per sciogliere i nodi dell’intrecciatissima narrazione, occorre soffermarsi anche sul perché Perfect Blue presenta questo titolo.

La storia della creazione di Perfect Blue: da libro a live action mancato, fino al capolavoro anime

Innanzitutto, la storia della protagonista Mima Kirigoe è tratta dal romanzo Perfect Blue: Kanzen Hentai del 1991 dello scrittore giapponese Yoshikazu Takeuchi. Inizialmente, l’adattamento cinematografico scritto dall’autore stesso del romanzo era ideato per un live action, che purtroppo non ottenne il budget necessario per la sua produzione così si passò al progetto di un film animato, che Satoshi Kon, all’età di soli 34 anni ma già grande disegnatore di anime, accettò di prendere in mano a condizione di riscrivere la sceneggiatura di Takeuchi. Insieme a Sadayuki Murai, Satoshi Kon apportò delle modifiche significative al testo originale soprattutto per quanto riguarda i personaggi della storia, per cui sembrò necessario cambiare anche il titolo stesso. In un’intervista con lo scrittore Andrew Osmond, autore del libro a lui dedicato Satoshi Kon: The Illusionist da cui è stato tratto un documentario, il regista ha spiegato che

A essere sincero, ho usato [Perfect Blue] perché era il titolo originale del romanzo. Presumo che le due parole abbiano un qualche significato, ma nel momento in cui ho cambiato la storia e il soggetto, credo che quel significato sia andato perso. Posso solo immaginarmelo, perché non ho letto il romanzo. Ho semplicemente letto lo scheletro della trama, che era descritta come ‘simile alla storia originale’, del progetto che mi è stato affidato. Insieme abbiamo discusso circa la possibilità di cambiare il titolo, ma mi piaceva così, appariva di grande importanza e misterioso.

Perfect Blue: perché si chiama così? Satoshi Kon e il gioco di specchi usato nel (titolo del) suo film

Come dichiarato dal Satoshi Kon stesso, non c’è un motivo particolare per cui è stato scelto di mantenere una parte del titolo originale del romanzo da cui è tratto il film, se non la volontà di conservare le emozioni e le sensazioni suscitate per creare l’atmosfera misteriosa, suggestiva espressa dalla combinazione delle due parole. Mentre il termine blue/blu è completamente assente nel film, troviamo la parola perfect, citata una sola volta verso il finale quando Rumi rivela di essere la versione idol di Mima, cantando la canzone delle CHAM! Angel of Love e chiede a Mima “Cosa ne pensi? Perfetta non è vero?” che inserita in in momento clou del genere appare tutto fuorché casuale. Tuttavia, riprendendo il titolo del libro potremmo trovare degli elementi che appaiono come degli espliciti riferimenti inseriti da Satoshi Kon nel suo film come a voler mantenere una continuità tra i due.

Per quanto riguarda la prima parte del titolo ermetico del romanzo, potremmo individuare due accezioni differenti per l’espressione perfect blue. La prima starebbe a indicare una condizione mentale di profonda malinconia, per cui il colore blu – oltre a rappresentare la calma e la purezza nella cultura giapponese – è usato per esprimere uno stato di estrema tristezza. Nel gergo comune, invece, l’espressione definirebbe qualcosa di talmente perfetto che è impossibile da superare. Da questo punto di vista, il concetto esprimerebbe fedelmente l’ossessione per la perfezione, personale e performativa, di cui Mima va spasmodicamente alla ricerca causandole ansia e pressione psicologica. Non a caso, le prime parole pronuciate da Mima all’inizio del film sono proprio “Non mi mettere pressione”. Il sottotitolo del romanzo invece risulta essere più parlante, in quanto svela alcuni dettagli sulla tematica centrale della storia. L’espressione kanzen hentai infatti avrebbe una duplice accezione: sia di metamorfosi assoluta, che di pervertito assoluto, andando così ad abbracciare la dualità presente nel film della crisi identitaria di Mima e quella del suo stalker, entrambe realizzate alla perfezione.