King Kong è sicuramente il mostro gigante americano più famoso del cinema. La storia del gorilla più celebre è sicuramente il mito ispirato a La Bella e La Bestia, nato nel 1933 e rimasto impresso in tantissimi spettatori, ma in realtà, nel corso delle varie generazioni, il mostro preistorico ha incontrato anche interpretazioni molto diverse dalla visione originale. In occasione dell’uscita di Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero, si è deciso di analizzare quali sono i migliori film cinematografici di King Kong e quali sono invece i peggiori.

Tra vari remake, reboot e sequel realizzati sia attraverso produzioni americane che giapponesi, il franchise di King Kong ha generato 10 lungometraggi in totale. Dopo aver realizzato la classifica di tutti i film di Godzilla, è il turno della classifica di tutti i film di King Kong che va dal peggiore al migliore.

10) King Kong 2 (1986) di John Guillermin

Il soggetto tanto improbabile, il quale vede King Kong sopravvivere alla caduta delle Torrri Gemelle rimanendo 10 anni in coma, è solo la punta dell’iceberg di un’opera scadente con personaggi che hanno reazioni che rasentano il limite del ridicolo. Gli effetti di Carlo Rambaldi, seppur ottimi, non bastano a salvare le scene con il gorilla che distruggono la sua mitologia e sembrano una sitcom comica che rovinano la sua imponenza. In assoluto il peggior film di King Kong mai realizzato.

9) Godzilla Vs. Kong (2021) di Adam Wingard

L’ambizioso crossover del Monsterverse presenta scene interessanti legate al personaggio di Kong, attraverso una bella impostazione del worldbuilding e dei momenti toccanti in cui il kaiju americano, per la prima volta, parla. Inoltre il combattimento tra lui e Godzilla è uno dei migliori scontri che si siano visti al cinema negli ultimi anni. Tuttavia il film viene negativamente controbilanciato da scelte narrative discutibili e personaggi scrausi, tra cui anche alcuni apparsi nei film precedenti che vengono rovinati. Nonostante i grandi difetti, si tratta di un film d’intrattenimento riuscito non solo grazie agli elementi già citati, ma soprattutto grazie all’ottima messinscena ed agli effetti visivi perfetti.

8) Il Figlio Di King Kong (1933) di Ernest B. Schoedsack

Il sequel dell’amato classico presenta un’impostazione visiva che non ha nulla da invidiare al suo predecessore, non solo grazie sempre all’impressionante stop motion, ma anche per l’utilizzo inedito con cui quest’ultima viene utilizzata, fondendo l’epicità dei combattimenti del cucciolo con una comicità (la quale verte anche nello slapstick) che era assolutamente inedita nei monster movies dell’epoca. Inoltre il coraggioso finale risulta atipico anche per i lungometraggi di oggi. Pur non essendo all’altezza del primo film a causa di una prima parte che ha un ritmo decisamente lento, si tratta indubbiamente del film di King Kong più sottovalutato di sempre.

7) King Kong: Il Gigante Della Foresta (1967) di Ishirō Honda

L’unico standalone su King Kong di produzione giapponese ha anticipato la profonda sensibilità nei confronti del mostro, dal momento che si tratta del primo film in cui il rapporto tra il gorilla e la donna protagonista mostra quest’ultima che non si limita ad urlare, creando una bellissima connessione con l’animale. Oltre a ciò ed alle incredibili sequenze visive, presenti soprattutto nello splendido finale ricco di pathos, l’opera anticipa anche l’emancipazione femminile ed è un attacco politico feroce ai paesi che si arricchiscono segretamente per diventare forti sul piano militare, inserendo anche un confronto importante tra la natura (King Kong) ed il vuoto della tecnologia (Mechani-Kong).

6) Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero (2024) di Adam Wingard

Il secondo crossover di Adam Wingard è meravigliosamente innovativo per come inserisce scene molto lunghe in cui i kaiju comunicano tra di loro senza i sottotitoli, apparendo allo stesso tempo comprensibili e dimostrando che le sole immagini possono essere sufficienti per dare espressività sia grazie alla macchina da presa che grazie agli straordinari effetti visivi. Inoltre l’opera è un’incredibile lettera d’amore agli elementi pop degli anni 60 e 70 della saga di Godzilla, mostrando che la modernità si può ancora fondere con la tradizione. Infine si tratta anche di un inno contro la schiavitù che fonde la mitologia del kaiju a quella di Il Pianeta Delle Scimmie, rendendolo uno dei migliori film di King Kong mai realizzati.

5) Kong: Skull Island (2017) di Jordan Vogt-Roberts

Il primo film di King Kong ambientato nel Monsterverse omaggia il cinema di Ishirō Honda fondendolo, allo stesso tempo, con gli elementi d’avventura presenti nei film americani originali. Kong viene rappresentato come l’essenza della natura, mentre il rapporto tra lui e l’uomo crea parallelismi con gli scontri tra l’America ed il Vietnam. Il film infatti è profondamente anti-americano, ritraendo persone guerrafondaie che vogliono ribellarsi inutilmente a Kong soltanto perché hanno subito una pesante sconfitta nella guerra citata, mettendo in discussione l’ego del potere che è anche la presunzione che l’umanità ha nei confronti della natura. Un’opera spettacolare e profondamente intelligente.

4) Il Trionfo Di King Kong (1962) di Ishirō Honda

Il primo scontro tra King Kong e Godzilla della storia del cinema non è soltanto un pretesto per vedere i due mostri combattersi attraverso effetti speciali avveniristici (la sequenza della piovra è sorprendentemente realistica ancora oggi), ma è anche un attacco al consumismo mostrato attraverso una splendida satira che ritrae i giapponesi completamente immersi nel boom economico, dimenticando qualsiasi valore legato alla tradizione. Bisogna evitare il montaggio alterato dagli americani e doppiato in Italia, poiché rimuove parte degli importanti elementi che vengono trattati dall’autore.

3) King Kong (1976) di John Guillermin

Se ci fosse una riposta alla domanda “Cosa succederebbe se King Kong approdasse nel mondo reale?“, probabilmente quella sarebbe il primo remake di John Guillermin. Il kolossal prodotto da De Laurentiis è un’opera cupa e crudele, la quale attacca il mondo dello spettacolo senza peli sulla lingua e distrugge le multinazionali americane che pensano solo al guadagno rovinando le bellezze della natura e delle altre civiltà. Il rapporto tra King Kong e Ann è una delle relazioni più belle che siano mai state rappresentate al cinema, mostrando in maniera straordinaria la tragedia della Bella e la Bestia, senza contare gli straordinari effetti di Rick Baker e Carlo Rambaldi che non sono invecchiati di un giorno.

2) King Kong (1933) di Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack

L’ambiziosa opera degli anni 30 ha mostrato per la prima volta al pubblico la città di New York che viene profanata da un’invasione esterna completamente sconosciuta, alimentando le paure degli americani attraverso delle sequenze mai viste prima. Lo spettacolo della stop motion di Willis O’Brien ha evidenziato quanto le barriere del cinema possano andare oltre qualsiasi cosa, attraverso sequenze d’avventura incredibili che possono risultare profondamente cruente ancora oggi (l’assalto del gorilla al villaggio degli indigeni è di una cattiveria molto rara). Nel cinema tutto è cambiato dopo il King Kong di Cooper e Schoedsack, ispirando numerosi registi nelle generazioni a venire.

1) King Kong (2005) di Peter Jackson

Molti anni dopo, Peter Jackson ha dimostrato che è ancora possibile rifarsi al cinema americano classico ed allo stesso tempo superare i limiti della settima arte. La messinscena delle creature ed il sense of wonder dell’esplorazione di Skull Island sono destinate ad essere ricordate in eterno. Ma al di là della perfezione dello spettacolo, il rapporto tra Ann e King Kong è una fusione perfetta tra tutto ciò che c’è stato nei film precedenti e sul personaggio e le innovazioni di Jackson, il quale crea un parallelismo tra la sensibilità dell’artista (Ann) e la sensibilità dell’animale. Inoltre l’autore inserisce anche numerosi elementi metacinematografici su quanto l’ossessione di un cineasta per la grandezza della propria opera può portare alla rovina sia gli altri che il regista stesso. In assoluto il miglior film di King Kong mai realizzato.