Recensione: Godzilla E Kong – Il Nuovo Impero: il ritorno della fantascienza classica

Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero festeggia i 70° del kaiju giapponese riportandolo all’interno del Monsterverse insieme al celebre gorilla gigante americano.
Godzilla E Kong - Il Nuovo Impero: la recensione del nuovo film del Monsterverse

Articolo pubblicato il 13 Aprile 2024 da Bruno Santini

A 6 mesi di distanza dall’uscita di Godzilla Minus One, il kaiju movie acclamato dalla critica e vincitore dell’Oscar per i migliori effetti visivi, Godzilla torna in Occidente festeggiando i suoi 70 anni con Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero, nuovo film del Monsterverse (a dieci anni dalla creazione dell’universo) che vede ancora una volta il dinosauro radioattivo insieme al celebre gorilla americano (a 91 anni dalla sua nascita). Ma dopo l’ottima parentesi televisiva con Monarch: Legacy Of Monsters, questo nuovo crossover è stato capace di soddisfare?

La trama di Godzilla E Kong – Il Nuovo Impero

Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero è il trentottesimo film dedicato a Godzilla ed il decimo film dedicato a King Kong, nonché il quinto capitolo del Monsterverse. Il lungometraggio è infatti ambientato pochi anni dopo gli eventi di Godzilla Vs. Kong e presenta la seguente trama:

“Pochi anni dopo la battaglia di Hong Kong, i Titani vivono in pace con il mondo: Kong esplora il suo habitat naturale all’interno della Terra Cava, mentre Godzilla, che ha il suo territorio in superficie, caccia i Titani che sono una minaccia per la Terra. Un giorno Kong percepisce delle creature che sembrano appartenere alla sua stessa specie, ma il loro Titano Alfa, chiamato Scar King, è un essere feroce pronto a portare caos in superficie. Mentre la dottoressa Ilene Andrews e la sua figlia adottiva Jia si recano nella Terra Cava per saperne di più su questo pericoloso avversario, Kong dovrà fare un’alleanza con Godzilla o le cose si metteranno molto male.”

Recensione: Godzilla E Kong - Il Nuovo Impero

La recensione di Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero

Quando si realizza un film dalle impronte di un colossal, bisogna essere consapevoli della spettacolarità che si deve portare sul grande schermo e da questo punto di vista il regista Adam Wingard è un eccellente tecnico. Infatti la macchina da presa accompagna i movimenti dei mostri con grande fluidità, ma anche nelle scene più dinamiche è possibile sentire la pesantezza dei kaiju e la scia di distruzione che portano dietro le loro gesta. C’è totale immersione nelle inquadrature del cineasta, con le zampe dei Titani che a malapena riescono ad entrare nell’obiettivo a causa della loro grandezza, travolgendo gli spettatori con un sonoro dei colpi strepitoso. Tuttavia questo non è l’unico approccio con cui Adam Wingard decide di riprendere i kaiju, perché nel film vengono adottate numerose soluzioni visive: da un lato ci sono delle sequenze in cui i mostri sono dei veri e propri sacchi da boxe, investiti da qualsiasi colpo con ogni arma possibile per diventare dei giocattoli al servizio del divertimento dei loro avversari, il tutto anche attraverso delle sequenze create apposta per far ridere. Dall’altro lato Adam Wingard non risparmia sequenze gore e splatter che si rifanno alle sperimentazioni realistiche di Jun Fukuda in Godzilla Contro I Giganti ed in Godzilla Contro I Robot, con l’unica differenza che stavolta il sangue è colorato di verde per evitare che la censura vieti il film ai minori, ma il senso del macabro rimane comunque inaspettato e percepibile, senza però mai risultare gratuito e con l’unico obiettivo di ricordare il lato animalesco dei mostri.

Le prime sequenze che si vedono nel film con protagonisti i kaiju sono effettivamente le più feroci e animalesche, tanto che viene mostrata dettagliatamente una caccia da parte di Kong, creando riferimenti alla sua originale natura da imponente re della giungla (con tanto di breve citazione a King Kong di Peter Jackson). Con il passare del tempo però, i kaiju adottano tratti sempre più umanoidi, con scene in cui sogghignano, si sorprendono, si fanno i dispetti tra di loro e comunicano come se fossero esseri umani. La personalità dei mostri giganti è talmente definita da trasformarli definitivamente in mostri consapevoli della realtà che li circonda, compreso lo stesso Godzilla. Sembra incredibile che questo sia lo stesso universo di cui fanno parte il realistico Godzilla di Gareth Edwards e la cupa serie Monarch: Legacy Of Monsters, ma questo percorso non è diverso da quello che è già successo nella saga giapponese di Godzilla, iniziata con il serioso capitolo originale di Ishiro Honda e proseguita con Il Ritorno Di Godzilla di Fukuda, dove i kaiju cominciano ad utilizzare le pietre nei combattimenti quasi come se stessero facendo una partita. La salsa pop degli anni 60 e degli anni 70 sembra essere resuscitata, investendo le scene dei mostri che diventano dei veri e propri supereroi orientali. Rifacendosi ad un’epopea classica figlia di un’epoca amatissima, Adam Wingard ne approfitta per sbizzarrirsi con gli espedienti più assurdi (la lotta senza gravità, i grattacieli usati come armi, le mosse da wrestling), ma non per questo meno creativi, anzi, è proprio questa follia consapevole a mostrare allo spettatore che il film è pieno di infiniti spunti di fantasia che soltanto il cinema può dare nel pieno della sua spettacolarità.

Nonostante gli omaggi al maestro Ishiro Honda non manchino, Wingard raccoglie soprattutto l’eredità di Jun Fukuda, trasformando il film in un’avventura per ragazzi, dove i protagonisti vanno alla scoperta di un mondo esotico e avventuroso mentre i kaiju, quasi ignari degli umani, si confrontano nei modi più bizzarri, tra cui anche bellissime ed esilaranti scene tra Suko (il piccolo gorilla) e Kong, il cui rapporto cresce attraverso un affetto paterno non scontato e ben costruito, richiamando a Il Figlio Di Godzilla dello stesso Fukuda. Ma il coraggio continua anche nelle tempistiche: si tratta infatti del film di Godzilla con il maggiore minutaggio di mostri in assoluto. Paradossalmente nei kaiju movie la presenza dei mostri viene limitata solitamente ad un terzo della durata, in modo che l’attesa per i kaiju renda le scene in cui si manifestano con un impatto ancora più grande. In Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero, i kaiju occupano almeno più di due terzi della pellicola ed il loro protagonismo non si era mai spinto così tanto nemmeno nei colossal Gli Eredi Di King Kong o Godzilla: Final Wars. Addirittura Adam Wingard inserisce degli spezzoni lunghi diversi minuti in cui ci sono dialoghi tra kaiju, ma se in Godzilla Contro I Giganti appaiono i sottotitoli, questi ultimi spariscono dal film del Monsterverse. Grazie a questo espediente sono soltanto le immagini a parlare, dimostrando che gli effetti visivi possono essere il cuore pulsante della pellicola, con la totale spettacolarità che diviene il mezzo espressivo principale per ottenere la massima comprensibilità del viaggio, stupendo adulti e bambini. Tutto ciò attraverso una CGI eccellente grazie alla quale i kaiju, compresi quelli che somigliano ai rettili, comunicano meravigliosamente attraverso i loro volti che appaiono naturali e realistici. Wingard è talmente pazzo che, in una scena con gli umani, decide addirittura di ricreare il loop visivo di 2001: Odissea Nello Spazio di Stanley Kubrick… ma in salsa comica! La follia di questo film è quindi sconfinata e senza limiti.

Godzilla E Kong - Il Nuovo Impero: la recensione del nuovo film del Monsterverse

I kaiju di Godzilla E Kong – Il Nuovo Impero

Lo spirito dell’Era Showa ha avvolto totalmente Godzilla che, come nella maggior parte del periodo appena citato, è ormai diventato definitivamente il paladino della Terra. Gli umani infatti non hanno più paura di lui, pur essendo sempre impressionati dalla sua imponenza (come nella scena del reattore nucleare che omaggia Godzilla 1985) e cercando, invano, di contenere i danni dei suoi passaggi. L’umanità ha ormai raggiunto una totale coesistenza con i Titani, tanto da rispettarli e seguirli in ogni loro mossa affinché l’equilibrio della natura continui. I danni sono inevitabili, ma questa consapevolezza della coesistenza citata è percepibile sempre, richiamando alla poetica orientale che vede i kaiju come costanti compagni di vita da cui non bisogna mai distogliere lo sguardo. Inoltre, anche se Godzilla è l’eroe della Terra, la sua natura di predatore Alpha gli consente di mantenere sempre un rispetto imponente e intimidatorio, aumentando l’idea di forza della natura. Inoltre il suo nuovo design con le scaglie rosa, guadagnato attraverso i continui combattimenti, è bellissimo ed è uno splendido omaggio all’amato aspetto in Godzilla 2000.

Se Godzilla ha trovato definitivamente un proprio posto nel mondo (la scena del Colosseo è esilarante e tenera allo stesso tempo), Kong è invece sempre alla ricerca della propria identità, sentendo il peso di essere l’ultimo della sua specie. Per questo sono bellissimi i momenti in cui il gorilla entra a contatto con gli altri simili perché, nonostante le spiacevoli sorprese che gli vengono rifilate il più delle volte, il suo bisogno di un legame lo spinge ad essere buono e saggio, creando la crescita di un leader che sia accogliente e rispettabile. La ricerca dell’identità di Kong prosegue in contemporanea con l’esplorazione della Terra Cava, attraverso l’evoluzione del kaiju che diventa un reale avventuriero che sfida i pericoli più distruttivi, quasi come se venisse direttamente dai miti greci. Inoltre il suo rapporto con Godzilla è estremamente divertente, dal momento che richiama ai buddy movie in cui inizialmente la coppia protagonista non si sopporta, attraverso siparietti comici dati da litigi esilaranti in contrasto con l’imponenza dei due kaiju e continuando a sfruttare l’eredità dell’Era Showa, potenziando al massimo le caratteristiche umanoidi dei mostri.

Se le figure di Godzilla e Kong si riconfermano sempre molto efficaci, una grande rivelazione è il nuovo villain Skar King, ritratto come un crudele dittatore che fa della violenza e della sottomissione il suo grande divertimento. Da lodare l’originalità del kaiju che compensa la sua stazza minuta con un’agilità notevole, la quale è accompagnata da una frusta ossea che riflette tutta la sua ferocia e scorrettezza. La forza di Scar King si basa sul terrore e sul potere, costringendo innumerevoli kaiju a fare tutto ciò che loro non vogliono, tirando fuori il lato peggiore delle bestie più mansuete. Skar King è probabilmente uno dei villain più crudeli che l’intero genere dei kaiju movie abbia mai conosciuto, segno che dopo decenni si possono ancora inventare nuovi mostri che siano capaci di tenere testa ai villain più iconici. Il godimento delle sue cattiverie lo rendono odioso ed inquietante, mentre le sue abilità lo rendono carismatico e di grande impatto, elementi che ogni antagonista dovrebbe avere. La schiavitù con cui travolge il suo popolo viene ripresa rifacendosi a The War: Il Pianeta Delle Scimmie di Matt Reeves, unendo quindi due saghe cinematografiche attraverso espedienti ben contestualizzati. Bellissimo anche il contrasto tra Skar King e Shimo, kaiju aiutante del malvagio gorilla, il cui rapporto ricorda quello di Mechagodzilla e Titanosaurus in Distruggete Kong! La Terra È In Pericolo di Ishiro Honda.

L’unica cosa problematica collegata ai kaiju riguarda la colonna sonora: i temi che richiamano al cinema di fantascienza degli anni 80, attraverso la musica elettronica, sono molto belli ed orecchiabili, ma le cose sono diverse quando arrivano i brani dedicati ai mostri. Quando si riprendono i kaiju classici, vengono utilizzate delle musiche originali che tentano di scimmiottare i brani provenienti dai vecchi film. Per esempio, quando Godzilla appare, il suo tema tenta di copiare quello originale di Akira Ifukube, ma allora perché non utilizzare direttamente quello attraverso un riarrangiamento (come è stato fatto già nel Monsterverse con il film Godzilla: King Of The Monsters) invece che creare una copia blanda?

Godzilla E Kong - Il Nuovo Impero: la recensione del film di Adam Wingard

Gli umani di Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero

Nonostante i kaiju siano i protagonisti assoluti come mai prima d’ora all’interno di un film, i personaggi umani riescono a trovare il giusto spazio. In particolare Jia, interpretata sempre da una brava Kaylee Hottle, diventa il simbolo di un ponte tra umani e mostri, richiamando ad una mitologia che ricorda l’importanza della comunicazione che si rifà a Ghidorah: Il Mostro A Tre Teste… e se si pensa che il personaggio è muto, la cosa appare ancora più interessante. Gli umani infatti servono anche a raccontare il mito che Godzilla e Kong hanno rappresentato per millenni, costruendo un mondo fantastico in maniera molto più dettagliata e convincente rispetto a Godzilla Vs. Kong, il quale presentava soltanto dei piccoli accenni. Molto bello anche il personaggio di Trapper, il quale potrebbe apparire una spalla comica tamarra, ma che in realtà mostra una delicatezza che trasmette al pubblico l’importanza del rispetto di qualunque specie, trasformando l’idea di aiutare gli animali in una missione cool portata a sensibilizzare gli spettatori più giovani. Risulta invece completamente inutile il personaggio di Michael, il quale vuole fungere da contrasto a Trapper e che invece appare soltanto ingombrante, mentre le battute di Bernie a volte sono fuori luogo ed il personaggio non viene sfruttato fino in fondo. Infine Ilene Andrews, grazie all’ottimo carisma di Rebecca Hall, regge bene il ruolo di protagonista umana ed il suo rapporto con Jia appare toccante.

Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero non è soltanto un film spettacolare di gran lunga superiore al suo predecessore, ma è una lettera d’amore al cinema di fantascienza classico giapponese che raccoglie a pieno l’eredità dell’Era Showa, omaggiando i lavori di Ishiro Honda e di Jun Fukuda in un contesto moderno e trasmettendo grande fantasia, la quale realizza un’epopea pop completamente folle che dovrebbe essere molto più sfruttata all’interno dei blockbuster odierni, poiché ricorda agli spettatori cosa significa divertirsi e sognare.

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Recensione: Godzilla E Kong - Il Nuovo Impero
Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero
Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero

Godzilla E Kong: Il Nuovo Impero è il quinto film del Monsterverse che vede i due celebri kaiju uniti per affrontare una nuova minaccia.

Voto del redattore:

9 / 10

Data di rilascio:

28/03/2024

Regia:

Adam Wingard

Cast:

Rebecca Hall, Kaylee Hottle, Brian Tyree Henry, Dan Stevens, Alex Ferns, Rachel House

Genere:

Kaiju, Fantasy, Avventura, Fantascienza

PRO

La spettacolare regia
Il rifacimento del cinema classico giapponese in chiave moderna
La caratterizzazione dei kaiju, tra cui il villain
I grandi effetti visivi
Il personaggio di Michael
Il mancato approfondimento di Bernie
Le musiche che copiano i temi giapponesi senza ricrearli
La comicità degli umani