Con l’uscita di “Godzilla Minus One” e l’arrivo imminente di “Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero“, il franchise legato al kaiju radioattivo aggiunge nuovi tasselli a quella che è, attualmente, la saga cinematografica più lunga di sempre. Come ogni importante saga che si rispetti, anche quella del celebre mostro gigante tocca delle vette altissime tra dispendio di mezzi spettacolari e sceneggiature piene di simbologie, ma quali sono i 5 migliori film di Godzilla? Se invece si cerca qualcosa di ancora più approfondito, è stata fatta anche la classifica di tutti e 38 i film di Godzilla che va dal peggiore al migliore.
5) “Godzilla Vs. Destoroyah” di Takao Okawara
Il capitolo conclusivo dell’Era Heisei è la rappresentazione del processo del cambiamento, il quale, positivo o negativo che sia, è pronto ad influenzare la società circostante. Tale cambiamento è presentato fin dall’inizio e non c’è modo di fermarlo: il surriscaldamento di Godzilla e l’avanzata mortale di Destoroyah si sovrappongono in un equilibrio delicato che indica come, attraverso un filo sottile, tutto possa ribaltarsi e crollare da un momento all’altro con una catastrofe imminente. Nonostante la cupezza della fine del mondo si avverta in ogni sequenza, aumentando la tensione che non va mai via, il film riesce comunque a credere alla speranza che umanità e natura possano adattarsi, dando vita ad uno dei finali più belli che abbiano mai chiuso una saga.
4) “Godzilla: Furia Di Mostri” di Yoshimitsu Banno
Si tratta di uno dei film più sperimentali di tutta la saga, il quale è il primo tra tutti ad inserire delle intense scene horror e splatter, mischiate a sequenze pop art estremamente suggestive. Hedorah, oltre ad essere un nemico temibile ed inquietante, è probabilmente uno degli alieni più belli che siano mai stati concepiti sul grande schermo. Il lungometraggio di Banno è uno dei primi film a riflettere sull’inquinamento al cinema, trasformando le paure dell’effetto serra e degli scarichi nelle acque in una vera atmosfera apocalittica, con Godzilla rappresentante di una natura pronta ad intervenire, nonostante il futuro dell’umanità rimanga sempre più incerto.
3) “Shin Godzilla” di Hideaki Anno
Se ci fosse un manuale di come si possa stravolgere completamente un’icona del cinema e mantenere comunque la sua essenza, probabilmente la trasposizione di Hideaki Anno finirebbe tra le prime pagine. Il Godzilla dell’autore sembra un morto vivente che cammina quasi con costrizione, trascinando la sua esistenza in fiumi di sangue mentre la natura piange per essere stata maltrattata dall’uomo, ma allo stesso tempo è pronta ad evolversi apparendo inaspettatamente imprevedibile ed invincibile. Tuttavia, al suo risveglio, non è detto che ci sarà posto per gli esseri umani, governati da persone completamente impreparate nell’aiutare i cittadini, con Anno che realizza una satira politica feroce in cui nessuno vuole assumersi responsabilità mentre tutto crolla.
2) “Godzilla Minus One” di Takashi Yamazaki
Probabilmente il miglior rilancio di una saga dai tempi della trilogia dei Batman di Nolan, il film di Yamazaki è un inno alla vita che ritrae un Giappone afflitto dal dopoguerra. Nell’opera Godzilla è una macchina distruttiva che non lascia scampo, riflettendo quanto il mondo sia pronto a portarsi via la vita di persone che hanno già perso tutto. Attraverso scene d’azione straordinarie che si rifanno anche al cinema di Steven Spielberg, il film mostra la lenta ripresa di una comunità che non vuole più sacrificarsi in nome di un bene superiore, ma lottare per la salvezza delle altre persone. A salvare il mondo non sarà la forza militare, ma la determinazione di comuni cittadini che rigettano la morte.
1) “Godzilla” di Ishiro Honda
Al primo posto non poteva non esserci il primo capitolo che ha cambiato tutto, influenzando numerosi cineasti negli anni a venire. La splendida rivoluzione tecnica della suitmation e dei modellini di Eji Tsubaraya, diventando una grande alternativa alla stop motion di Ray Harryhausen e Willis O’Brien, e la perfetta messinscena registica che ha lanciato il maestro Ishiro Honda sono soltanto la punta dell’iceberg di questo capolavoro assoluto. Il coraggio con cui il film ha denunciato l’atomica, dando voce alle vittime delle radiazioni e del nucleare come nessun film di fantascienza aveva mai fatto prima… ed interrogandosi su quanto l’uomo possa essere pronto per evitare di uccidere sé stesso dando luce a future generazioni di orfani, è ancora oggi un trattato politico destinato a rimanere impresso nel cinema per sempre.
