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“La Donna alla Finestra”: il thriller con Amy Adams

La Donna alla Finestra” è un film del 2021 diretto da Joe Wright, cineasta inglese conosciuto principalmente per film come “Orgoglio e Pregiudizio”, “Espiazione” e “Anna Karenina”, oltre al meraviglioso “L’Ora Più Buia” il biopic su Winston Churchill con protagonista Gary Oldman, il quale si è poi aggiudicato il premio Oscar per la sua incredibile performance. Questa volta il regista decide di affrontare un nuovo genere attraverso l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di A. J. Finn del 2018. Anna Fox, interpretata dalla solita ottima Amy Adams, è una psicologa infantile, ma da tempo soffre di agorafobia e trascorre le sue giornate chiusa nella sua casa di New York, interagendo con gli altri principalmente ed inizialmente  online, per poi cominciare con molto riserbo ad accettare di incontrare qualcuno in casa. Un giorno, mentre spia i suoi nuovi vicini dall’altra parte della strada, assiste ad un brutale crimine, da quel momento la sua vita ha una svolta  e non sarà più la stessa. Guardando il film ci si accorge subito che più di qualche dettaglio è riconducile ad un capolavoro del genere ovvero “La Finestra sul Cortile” del maestro Alfred Hitchcock. Entrambi i protagonisti sia Anna (Amy Adams) sia L. B. Jefferies (James Stewart) sono grandi amanti dei film noir ed entrambi assistono ad un crimine osservando il vicinato dalla propria finestra. La più grande differenza, oltre alla qualità dei due film senza nulla togliere alle capacita di Joe Wright e dei suoi interpreti, è sicuramente il fatto che il protagonista del film di Hitchcock è costretto per via dell’infortunio alla gamba a restare in casa, mentre la nostra Anna Fox decide, anche per via della sua malattia, di auto rinchiudersi nella sua abitazione. Naturalmente si tratta di una trasposizione di un romanzo e non un remake del film del 1954, nonostante i tanti e chiari riferimenti. Tecnicamente il film funziona: Joe Wright da vita ad un’ottima messa in scena giocando e lavorando parecchio sulla sua protagonista, un personaggio che oltre a soffrire di un disturbo psicologico, quindi assumendo di conseguenze diverse pillole, è un ex alcolista e nei momenti di crisi si concede ancora più di un bicchiere. Per questo motivo sia gli altri personaggi sia gli spettatori non si rendono subito conto quanto sia lucida quando assiste al crimine e quando prova a spiegare alla polizia l’accaduto. Inoltre è ottima anche la scenografia, il film si svolge praticamente tutto all’intero dell’abitazione che risulta essere molto efficace per il genere che viene affrontato. Infine sono stati ben utilizzati i vari effetti speciali e visivi che si vanno ad integrare bene con la narrazione.

Woman in the Window (2021), L to R: Brian Tyree Henry as Detective Little, Amy Adams as Anna Fox, Gary Oldman as Alistair Russell, and Jeanine Serralles as Detective Norelli

“Sono Anna Fox, ci sono alcune cose che vanno dette su di me. Soffro di un disturbo d’ansia, soffro di agorafobia, non riesco a uscire di casa!” 

Anna Fox (Amy Adams)

La Donna alla Finestra” è un progetto nato nel 2016 quando la 20th Century Fox acquistò i diritti cinematografici del romanzo da cui è tratto il film. Successivamente a Marzo 2018 viene ingaggiato Joe Wright, il regista, e di conseguenza viene composto il cast, un cast decisamente corale visto che, oltre alla già citata Amy Adams, abbiamo Gary Oldman, Jennifer Jason Leigh, Wyatt Russell, Anthony Mackie, Brian Tyree Henry e Julianne Moore, nomi più che conosciuti nel panorama hollywoodiano e che si rivelano ottimi per i rispettivi personaggi. Il film doveva quindi essere distribuito a Maggio 2020, ma per via della pandemia come molti altri titoli è stato rimandato e arriva proprio oggi su Netflix, dopo che la piattaforma streaming ne ha acquistato i diritti per la distribuzione. Insomma “La Donna alla Finestra” è un thriller interessante che nonostante sia tratto da un romanzo, quindi con una base solida su cui lavorare e da trasportare sullo schermo, non riesce a colpire nel segno. Inoltre, come già detto, prende spunto da molti altri titoli simili decisamente più riusciti. La storia si rivela essere a tratti troppo macchinosa, il ritmo è un po’ altalenante: inizialmente mette tanta carne al fuoco e riesce a mantenere la concentrazione dello spettatore, ma più va avanti, più si perde tra i meandri della mente della protagonista che, nonostante una meravigliosa interprete, non riesce a creare quel legame con lo spettatore. Una pellicola che gioca e si concentra su un’unica domanda: Anna ha ragione e dice la verità sull’accaduto? Oppure è tutto frutto dalla sua mente? Il film ci risponde sul finale mostrandoci quanto tutto il racconto sia alquanto prevedibile, perdendo l’occasione di creare un qualcosa che oltre ad essere interessante poteva puntare molto più in alto, visto il cast corale ed un regista oramai più che affermato. 

– Andrea Boggione