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Sindrome di Benjamin Button: esiste davvero? Cosa c’è di vero nel film di Fincher

Il curioso caso di Benjamin Button presenta una malattia rara vissuta dal protagonista interpretato da Brad Pitt: ma questa sindrome esiste davvero? Tutto ciò che c’è di vero nel film.
Sindrome di Benjamin Button: esiste davvero? Cosa c'è di vero nel film di Fincher

Il curioso caso di Benjamin Button è un film diretto da David Fincher, che gode dell’interpretazione, nei panni del protagonista, di Brad Pitt, il quale si cala in un ruolo assolutamente straordinario anche per impegno e cura dal punto di vista del trucco e dell’interpretazione. All’interno del film, come tutti ben sapranno, si segue il corso della vita di una persona che nasce già anziana, ringiovanendo nel corso degli anni, fino ad un finale che ha sicuramente convinto la maggior parte degli spettatori. Subito dopo l’uscita del film, però, si è assistito ad un interesse molto curioso sul web: esiste davvero la sindrome di Benjamin Button, ovvero quella secondo la quale una persona può nascere vecchia e ringiovanire nel corso degli anni? Di seguito, si cerca di capire che cosa c’è di vero nel film di David Fincher.

Come funziona la sindrome di Benjamin Button nel film

Assumendo che quella di Benjamin Button possa essere una vera e propria malattia, e non soltanto una finzione creata da David Fincher, definiamo sindrome di Benjamin Button quel processo che avviene all’interno del film e che interessa il personaggio omonimo, interpretato da Brad Pitt. Come si nota nella pellicola diretta da David Fincher, l’uomo nasce corporalmente in mentalmente e novantenne, nell’ultimo giorno della prima guerra mondiale, e viene abbandonato perché ritenuto un mostro. Man mano, nel corso del tempo, il personaggio in questione ringiovanisce, più che invecchiare, diventando sia più avvenente dal punto di vista estetico, sia più lucido nei ragionamenti. Tuttavia, quando il processo si fa estremo, Benjamin Button torna neonato: non più un neonato novantenne, bensì un neonato vero e proprio, non più capace né di parlare, né di formulare un ragionamento di senso compiuto, trovando la morte proprio nel momento in cui, invece, nel suo stato fisico e mentale dovrebbe nascere.

La sindrome di Benjamin Button esiste davvero? Come si chiama la malattia del film

Naturalmente, la sindrome di Benjamin Button non esiste davvero e il film racconta un processo di finzione che, però, in realtà non è del tutto falso. C’è un elemento reale all’interno della pellicola diretta da David Fincher, e riguarda la nascita di un neonato che, però, è esteticamente anziano. Questa malattia prende il nome di progeria, letteralmente “prima anziano”, ed è una sindrome molto rara, scoperta dagli scienziati Hutchinson e Gilford, per cui prende anche questo nome. La malattia in questione prevede che, benché lo sviluppo mentale e cerebrale della persona avvenga normalmente, con tutte le capacità cognitive che si sviluppano in maniera regolare, il corpo tende a presentarsi come immediatamente anziano non soltanto dal punto di vista estetico, ma anche per altre ragioni, legate a dolori, condizioni fisiche, impostazione strutturale, qualità di tessuti, ossa e organi e tanto altro.