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I migliori film sul calcio

La classifica dei migliori film sul calcio

Al giorno d’oggi lo sport più conosciuto e popolare è senza dubbio il calcio, dall’Europa agli Stati Uniti, dal Sud America all’Africa, spopolando negli ultimi anni anche in Medio Oriente, dopo l’acquisto di un gran numero di giocatori nell’ultima sessione estiva di mercato. Nonostante delle antiche origini, è l’Inghilterra che viene identificata come il Paese o luogo d’origine di questo affascinante gioco. La competizione più importante, anche se si tratta di una disciplina olimpica, resta ancora oggi la Coppa del Mondo, ex Coppa Rimet, a differenza degli altri sport dove, invece, le storiche Olimpiadi restano l’obiettivo più grande e di maggior valore da poter raggiungere. 

I migliori film sul calcio: ecco quali sono 

Proprio come tanti altri sport, anche il calcio ha ispirato la settima arte, portando un gran numero di autori a realizzare pellicole che in modi differenti raccontano storie su questo meraviglioso gioco di squadra oppure che sfruttano questo sport per portare in scena qualcos’altro, ma pur sempre legato indissolubilmente al mondo del pallone. I protagonisti di queste opere sono alcuni momenti che ripercorrono la storia, eventi che hanno segnato generazioni o che hanno ispirato i più giovani ad avvicinarsi e vivere con ancor più passione lo sport in generale. Future promesse, allenatori, campioni, tante sono le personalità che vengono raccontate e che si amalgamano alla perfezione con le vicende che raccontano i cineasti nei vari film selezionati, nonostante scelte e mediante generi spesso molto differenti tra loro. Di seguito la classifica dei migliori film sul calcio. 

10) “Sognando Beckham” di Gurinder Chadha (2002)

Il primo titolo presente nella classifica dei migliori film sul calcio è “Sognando Beckham”, in originale “Bend It Like Beckham”, una commedia sportiva del 2002, diretta dalla regista britannica di origini indiane Gurinder Chadha (“Il Palazzo del Viceré”, 2017 e “Blinded by the Light”, 2019), che racconta di Jesminder (Parminder Nagra) e Jules (Keira Knightley), due ragazze che sognano e sperano di diventare due calciatrici professioniste, nonostante i dubbi e le perplessità delle loro rispettive famiglie. Una passione, quella di Jess per una delle discipline sportive più conosciute in Inghilterra, nata grazie al suo più grande idolo: il leggendario fuoriclasse David Beckham, all’epoca una delle stelle del famoso Manchester United Football Club. Una pellicola che, attraverso il mondo del calcio, porta sul grande schermo una storia semplice quanto efficace, un racconto che elabora diversi temi come l’amicizia, il rapporto genitori – figli, le differenti culture ed i valori dello sport. Un piccolo cult moderno che sprigiona un determinato e non troppo invadente girl power, forse un po’ in anticipo rispetto alle successive opere con protagoniste femminili oggi sempre più popolari. 

La classifica dei migliori film sul calcio

9) “Jimmy Grimble” di John Hay (2000) 

Qualche anno prima rispetto al titolo precedente, ma sempre ambientato nel Paese che ha dato origine al calcio, arriva sul grande schermo “Jimmy Grimble”, conosciuto anche come “There’s Only One Jimmy Grimble” (2000). John Hay co-scrive e dirige un film sportivo che ripercorre la storia di un giovane ragazzo e gran tifoso del Manchester City, l’altra squadra presente nella città inglese caratterizzata dai toni bianchi e celesti delle loro casacche, acerrimi rivali dei famosi Red Devils, il più conosciuto Manchester United. Jimmy passa la maggior parte della sua giornata giocando a pallone, ma la sua vita cambia quando, scappando da un gruppo di bulli, trova riparo nella casa di un’anziana signora che, dopo averlo salvato, gli dona un paio di scarpini vecchi e trasandati che pare appartengano ad un presunto ex calciatore dei Citizens. Una volta indossati, come per magia, Jimmy migliora drasticamente e porta la sua squadra alla vittoria di un torneo giovanile. Una pellicola nostalgica con un forte legame con un club, oggi molto conosciuto e tra i più seguiti, ma che all’epoca affrontava una dura retrocessione ed uno dei momenti più oscuri della sua storia. Un altro titolo considerato di culto, soprattutto per quei cinefili che nutrono una grande passione anche per il gioco del calcio, i quali goliardicamente ancora oggi all’eventuale domanda: “Cosa c’è di meglio del Manchester United?” – risponderanno sempre – “Il Man City”. 

8) “Ultimo Minuto” di Pupi Avati (1987) 

Facendo un ulteriore passo indietro, nel 1987 Pupi Avati (“La Casa dalle Finestre che Ridono”, 1976, “Il Papà di Giovanna”, 2008 e “Dante”, 2022) co-scrive, in collaborazione con suo fratello Antonio ed i giornalisti sportivi Italo Cucci e Michele Plastino, e dirige “Ultimo Minuto”. Un film che racconta le avventure e disavventure di un direttore sportivo di una squadra di calcio di bassa classifica, Walter Ferroni interpretato dal grande Ugo Tognazzi, che si ritrova a fare i conti con un grande imprenditore industriale (Lino Capolicchio), convinto dallo stesso Ferroni ad acquistare la società per cui lavora. Una scelta azzardata che porta il dirigente ad essere prima esonerato e poi, successivamente, riassunto per risollevare le speranza di una squadra allo sbando, dopo la pessima gestione del ricco imprenditore. Un film che ha avuto una certa influenza, oltre ad aver vinto un David di Donatello, ispirato alle figure storiche di Italo Allodi e di Luciano Moggi, ma anche ricco di diversi camei di giornalisti dell’epoca e per il quale il Guerin Sportivo ha preparato due copertine, appositamente per la pellicola, che ritraevano il protagonista. Tra i titoli presenti in questa classifica sui migliori film sul calcio si fa spazio questa visione unica di un dramma che tratta argomenti che, almeno nel cinema italiano, vengono spesso raccontati sotto forma di parodia. Una scommessa che risulta vincente da parte di un autore come Avati, giocando sull’archetipo di un uomo che per raggiungere i propri obiettivi è disposto a mettere da parte anche le persone a cui tiene di più. 

7) “Il Mio Amico Eric” di Ken Loach (2009) 

Dopo una serie di lungometraggi con protagonisti futuri calciatori o dirigenti, nel 2009 il cineasta britannico Ken Loach (“L’Agenda Nascosta”, 1990, “Il Vento che Accarezza l’Erba”, 2006 e “Io, Daniel Blake”, 2016) sposta il focus sui tifosi, un’altra fetta importante dello sport, con “Il Mio Amico Eric” (“Looking for Eric”). Partendo da un’idea originale di Éric Cantona, una leggenda del già citato Manchester United, passando per la sceneggiatura di Paul Laverty, porta sul grande schermo la storia di un postino inglese di mezz’età, interpretato dall’attore Steve Evets, che vive e lavora a Manchester e che affronta una profonda crisi esistenziale. Molti anni prima, dopo un grave attacco di panico, ha abbandonato la moglie e la figlia ed ora vive con i due figliastri della seconda ex moglie. Un giorno, durante l’ennesima crisi, appare di fronte a lui Cantona, il suo idolo e campione dello United, squadra di cui è tifoso. La particolare filosofia e lo stile di vita unico del fuoriclasse francese lo aiuta ad affrontare i suoi problemi, la sua vita ed il suo passato, chiedendo una mano ai suoi amici con cui condivide la sua grande passione per il calcio. Una commedia spensierata sull’amicizia che, attraverso una sorta di espediente soprannaturale, affronta tematiche attuali e reali, quasi documentaristiche. Nonostante la presentazione alla 62° edizione del Festival di Cannes e Ken Loach alla regia, il film al di fuori di Manchester non ha avuto lo stesso ottimo riscontro per via del pessimo feeling tra Cantona e le altre tifoserie inglesi. 

6) “Prima del Calcio di Rigore” di Wim Wenders (1972) 

Il titolo successivo facente parte della classifica sui migliori film sul calcio è “Prima del Calcio di Rigore”, conosciuto anche come “La Paura del Portiere Prima del Calcio di Rigore” (in originale “Die Angst des Tormanns beim Elfmeter”) di Wim Wenders (“Paris, Texas”, 1984 “Il Cielo Sopra Berlino”, 1987 e “Così Lontano Così Vicino”, 1993). Il famoso cineasta tedesco, al suo secondo lungometraggio e primo a colori in 35 mm, traspone sul grande schermo il romanzo omonimo di Peter Handke, co-sceneggiatore della pellicola. La vicenda narra di un portiere di calcio che, durante una partita, viene espulso dopo una lite furiosa con l’arbitro. Finisce, quindi, per trovarsi a vagare per Vienna senza una meta precisa, passando la notte con una donna appena conosciuta. Quando lei prova a sedurlo, l’uomo senza un motivo specifico la soffoca togliendole la vita, per poi tentare di cancellare le sue impronte e riprendere a vagare per la città. Una pellicola che utilizza lo sport come strumento per raccontare una storia diversa, la visione di una Germania che non c’è più da parte di un autore che si concentra sul mostrare paura e angoscia. Uno dei primi lavori di un regista che, nonostante all’epoca fosse ancora acerbo, ora è tra i più celebri cineasti della storia del cinema. 

5) “Febbre a 90°” di David Evans (1997)

Al quinto posto della classifica si torna ad una storia che trasuda calcio e che influisce direttamente nella relazione romantica tra i protagonisti Paul (Colin Firth) e Sarah (Ruth Gemmell). “Febbre a 90°”, in originale “Fever Pitch”, è una commedia d’amore del 1997 diretta dal cineasta David Evans, al suo primo ed unico lungometraggio, un film che trae ispirazione dall’omonimo romanzo di Nick Hornby. Il fulcro dell’opera è la grande passione del protagonista per il calcio, in quanto grandissimo tifoso dell’Arsenal Football Club, una delle squadre inglesi più conosciute al mondo, che dopo diversi anni è tornato finalmente a vincere un campionato nella stagione 1988/1989. Non si tratta di un semplice film sportivo, ma di un vero e proprio omaggio allo sport come parte integrante delle vite dei suoi tifosi e di quella gente comune che, attraverso il gioco del calcio, vive delle esperienze uniche e formative. Grazie in particolare modo ad un’ottima performance di Colin Firth, il film mostra come sport e vita finiscono per intrecciarsi creando una storia divertente e romantica, ricostruendo in parte anche eventi realmente accaduti della storia dei Gunners. 

4) “Shaolin Soccer” di Stephen Chow (2001)

Ad un passo dal podio c’è il sorprendente “Shaolin Soccer” co-scritto e diretto da Stephen Chow (“King of Comedy”, 1999 e “Kung Fusion”, 2004), qui in veste anche di protagonista dell’opera. Un film dei primi anni 2000 che racconta di Fong (Ng Man-Tat), un calciatore soprannominato “Gamba d’Oro”, costretto a lasciare il mondo del calcio dopo aver venduto una partita con conseguente aggressione da parte dei suoi tifosi, una scelta che gli è costata danni permanenti ad un ginocchio. La sua vita, però, subisce una svolta inaspettata quando incontra casualmente Sing (Stephen Chow), un esperto di kung-fu che si fa chiamare “Gamba d’Acciaio”. Insieme decidono di fondare una squadra che mescoli calcio ed arti marziali, il Real Shaolin, con l’obiettivo di riabilitare il kung-fu e prendersi, da parte di Fong, una rivincita nei confronti del suo ex compagno Hung (Patrick Tse), colui che lo ha convinto a farsi corrompere e che ora ha un suo club calcistico, l’Infamitas United. Tra divertenti gag e sequenze al limite del ridicolo, il cineasta nativo di Hong Kong propone una commedia spassosa e leggera sul mondo del calcio, attraverso una storia che si muove tra l’azione e fantasy, un mix di follia, sport, amicizia che alla fine riesce anche ad emozionare nella consapevolezza di essere costantemente sopra le righe. Un film incentrato su un gioco di squadra che gira intorno proprio alla costruzione bizzarra di un club completamente fuori di testa e composta dalle personalità più disparate. Una storia di cuore, un cult che allo stesso tempo può essere etichettato come un grande guilty pleasure, un racconto di sport che, nonostante abbia diviso per la scelta del doppiaggio italiano, resta uno dei migliori film sul calcio. 

La classifica dei migliori film sul calcio

3) “Offside” di Jafar Panahi (2006) 

Dopo risate e romanticismo, al terzo posto della classifica sui migliori film sul calcio si fa largo “Offside” di Jafar Panahi (“Il Cerchio”, 2000 e “Gli Orsi non Esistono”, 2022), un film iraniano uscito in sala nel 2006 che racconta la storia di un gruppo di ragazze che tentano di assistere ad un match di calcio, più precisamente la partita di qualificazione della loro nazionale alla Coppa del Mondo, ma il regime proibisce l’entrata allo stadio ed il poter assistere a manifestazioni sportive alle donne. Un film che tratta diverse tematiche e che sfrutta la sfida calcistica per raccontare una storia di speranza, cambiamento e lotta sociale. Un’opera composta da un’incredibile serie di incertezze che si percepiscono tra le donne appassionate di sport, che vorrebbero solamente assistere alla partita ed ottenere pari diritti, ed un gruppo di soldati pronti a far rispettare le rigide leggi. Partendo dalla gestione di un momento ordinario, Panahi realizza una riflessione sul suo Paese e le sue regole ferree, scelte che gli sono costate care: spesso i suoi progetti sono stati banditi in Iran e più di una volta il cineasta è finito in prigione per le sue idee politiche espresse nei suoi film, con l’accusa di propaganda contro il governo. Problemi che non hanno impedito al regista di proseguire il suo percorso e ottenere comunque un successo internazionale, così da dare voce ai suoi pensieri ed arrivare ad una grande fetta di pubblico. Infatti, proprio con “Offside”, una storia che mescola sport e dramma, l’autore è stato premiato con l’Orso d’Argento a Berlino. 

2) “Fuga per la Vittoria” di John Huston (1981)

In seconda posizione si piazza uno dei film sportivi più conosciuti della storia del cinema: “Fuga per la Vittoria” di John Huston (“Il Mistero del Falco”, 1941 e “Il Tesoro della Sierra Madre”, 1948). Un classico senza tempo che ha catturato fin da subito l’attenzione di critica e pubblico, in particolare modo per la presenza di un gran numero di calciatori come protagonisti: dal leggendario Pelé a Bobby Moore, da Osvaldo Ardiles a Paul Van Himst, tra cui anche diversi giocatori dell’Ipswich Town Football Club che, spesso, sono stati utilizzati come controfigure di Sylvester Stallone e Michael Caine, le due note star hollywoodiane co-protagoniste della famosa pellicola. Il film, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, segue la vicenda di un gruppo di prigionieri di guerra rinchiusi in un campo di prigionia tedesco. Prendendo spunto da un evento realmente accaduto nel 1942 tra dei calciatori russi ed alcuni ufficiali dell’aviazione tedesca, la storica “partita della morte”, il regista statunitense porta in scena sul grande schermo la perfetta combinazione tra cinema e sport, attraverso la drammaticità e terrore della guerra e della prigionia in contrapposizione al fascino e la spettacolarità della nota sfida calcistica. Anche questa volta lo sport, più precisamente il calcio, funge da elemento portante di una storia ben più profonda di quanto si possa immaginare, dando vita ad una pietra miliare dei film sportivi e non solo. 

1) “Il Maledetto United” di Tom Hooper (2009)

Infine, sul gradino più alto di un ipotetico podio della classifica sui migliori film sul calcio, non può che esserci il meraviglioso “Il Maledetto United” o “The Damned United”, la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo di David Peace. Il cineasta Tom Hooper (“Il Discorso del Re”, 2010 e “Les Misérables”, 2012) dirige uno dei migliori film sportivi di sempre, ripercorrendo le gesta di Brian Clough, considerato ancora oggi come uno dei migliori allenatori di calcio della storia. L’aspetto su cui il film si concentra è la sfortunata parentesi alla guida del Leeds United nel 1974, quando la famosa squadra della contea metropolitana del West Yorkshire era tra le compagini più forti d’Europa. Quarantaquattro giorni che hanno formato una delle menti più geniali del gioco del calcio, che hanno permesso a Clough di entrare nella storia dello sport grazie ai risultati ottenuti successivamente con il Nottingham Forest (tra cui un campionato, tre coppe inglesi e, soprattutto, due Champions League). Nonostante delle inesattezze storiche dovute alla costruzione filmica e cinematografica, oltre ad un deludente risultato al botteghino, “Il Maledetto United” si è guadagnato fin da subito il plauso della critica grazie ad una performance senza eguali da parte dell’attore britannico Michael Sheen nei panni del noto allenatore. Un film che si muove tra presente, passato e futuro concentrandosi sull’indimenticabile diverbio tra Clough e Don Revie (Colm Meaney), il carattere e lo stile di un uomo che ragionava fuori dagli schemi con l’aiuto del suo storico vice Peter Taylor (Timothy Spall) ed, infine, nell’ottima messa in scena delle sequenze sportive. Una pellicola dall’incredibile e bizzarro fascino, proprio come quello del suo protagonista: un allenatore così unico che è finito per diventare iconico. 

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