Acclamato regista di “Via col vento” dello stesso anno, Victor Fleming realizza nel 1939 uno dei film più acclamati, influenti e popolari della storia del cinema (non solo fantasy, per il quale è uno dei maggiori punti di riferimento), sebbene le vicende produttive siano alquanto dinamiche. Il regista di “Il dottor Jekyll e Mr. Hyde” del 1941 e “Giovanna d’Arco” del 1948 ha dovuto infatti vedersela in fase di produzione con l’altro regista George Cukor. Quest’ultimo infatti non solo venne avvicinato alla regia sia di “Via col vento” che di “Il mago di Oz”, ma ha iniziato le prime settimane di riprese di entrambi, per poi essere allontanato e sostituito proprio da Fleming.

Questa è solo una delle avvincenti e popolari storie che arricchiscono l’epopea di questo capolavoro del cinema, oltre ai vari incidenti sul set e rivoluzioni tecniche che accompagnano la pellicola (sebbene il primo lungometraggio girato in Technicolor venga considerato proprio “Via col Vento”, come vengono sfruttati i colori ne “Il mago di Oz” rimane rivoluzionario).

Ad ogni modo, il film ispirato al romanzo Il meraviglioso mago di Oz del 1900, che narra le avventure della piccola Dorothy e del suo cagnolino Totò trasportati da un ciclone in un mondo fantastico dove conosceranno personaggi leggendari, rimane un classico per la storia del cinema, nominato 6 volte ai premi Oscar, ottenendo 2 statuette per la Miglior Colonna Sonora di Herbert Stothart e per l’indimenticabile Miglior Canzone Over the Rainbow.

Oltre agli indimenticabili personaggi in scena, dallo Spaventapasseri al Leone, dall’Uomo di Latta alla Strega dell’Ovest, “Il mago di Oz” del 1939 è il primo di altri 4 film ambientati nel magico mondo e molte altre opere teatrali ispirate allo stesso romanzo, nonché fucina di oggetti di culto e di marketing: attualmente il valore di mercato delle famose scarpette rosse di Dorothy è stimato in circa 1.500.000 $.