Guillermo Del Toro è stato sicuramente uno dei protagonisti cinematografici (e non) del 2022, con l’uscita al cinema sia di “La fiera delle illusioni – Nightmare Alley” sia di “Pinocchio“, senza dimenticare la sua serie tv antologica uscita su Netflix “Cabinet of Curiosities“. La ritrovata popolarità del regista messicano fa tornare alla memoria dello spettatore e del fan anche i suoi meravigliosi lungometraggi incentrati sul personaggio di “Hellboy“, a cui deve una parte della sua fortuna registica. Dopo infatti il flop, sia commerciale sia di critica, del reboot “Hellboy” del 2019 diretto da Neil Marshall e con protagonista David Harbour, il Diavolo Rosso sembrerebbe essere pronto al riscatto con un nuovo progetto e no, nemmeno questa volta il regista messicano sarà coinvolto. Di seguito tutto quello che sappiamo sul reboot di Hellboy.
Hellboy: annunciato il nuovo reboot diretto da Brian Taylor
Dicendo momentaneamente addio (quasi definitivamente) alle speranze di veder chiusa la leggendaria trilogia deltoriana su Red, Discussing Film riporta infatti che la Millennium Media stia effettivamente sviluppando un ulteriore reboot live-action basato sul personaggio creato da Mike Mignola. Quest’ultimo sarà infatti accreditato nel progetto assieme all’autore Christopher Golden, sebbene non sia ancora chiaro se in qualità di sceneggiatori.
Ovviamente è ancora prematuro parlare di casting, con la sola certezza che – trattandosi di reboot – non si vedranno Ron Perlman o David Harbour tornare a vestire i panni di Hellboy. La regia invece dovrebbe essere affidata al neworkese Brian Taylor che, dopo aver diretto “Crank” del 2006 con Jason Statham e “Gamer” del 2009 con Gerard Butler, tornerebbe a lavorare in campo cinecomic dopo “Ghost Rider – Spirito di vendetta” del 2012 con Nicholas Cage.
Il titolo provvisorio scelto per questo nuovo reboot è al momento “Hellboy: The Crooked Man“, attingendo dall’omonima miniserie a fumetti sempre creata da Mike Mignola e che vede il Diavolo Rosso affrontare un demone dei boschi tra i monti Appalachi degli anni ’50.
