Raramente una leggenda della Marvel riesce ad arrivare allo stesso successo di Spider-Man, che per anni è stato un supereroe capace di attirare gigantesche masse di persone ancora prima dell’esistenza del Marvel Cinematic Universe e che probabilmente continuerà la sua corsa anche dopo la fine del filone. I film sul personaggio sono sempre attesi tantissimo, ma la qualità di questi ultimi non sono per forza sempre della stessa fattura. Tuttavia quali sono i migliori titoli? Dopo aver visto i migliori film di Batman, ecco la classifica di quelli dedicati all’iconico arrampicamuri che va dal peggiore al migliore.
13) “L’Uomo Ragno” (1977) di E. W. Swackhamer
Nonostante gli effetti speciali delle arrampicate che erano molto impattanti per l’epoca e l’ottima interpretazione di Nicolas Hammond, il film è una delusione per aver traviato totalmente lo spirito del personaggio, eliminando i dubbi della responsabilità e persino l’ironia durante i combattimenti. Se l’inizio potrebbe apparire interessante, la seconda parte è quella più debole perché cala improvvisamente di ritmo ed il villain non riesce a tenere testa nemmeno ai personaggi più anonimi della serie TV del Batman di Adam West.
12) “L’Uomo Ragno Sfida Il Drago” (1981) di Don McDougall
L’opera risulta essere superiore al film precedente solo perché il ritmo è meglio gestito e c’è maggiore presenza di scene d’azione, le quali sono un pretesto per inserire un contesto orientale che faccia il verso al fascino per i film d’arti marziali che all’epoca spopolavano. Tuttavia la mancanza di interesse per il personaggio, ancora una volta lontano dalle caratteristiche che lo rendono iconico, e le risoluzioni narrative prive di un vero mordente impediscono al film di rimanere impresso un minimo.
11) “L’Uomo Ragno Colpisce Ancora” (1978) di Ron Satlof
Il migliore di tutto il periodo del personaggio legato tra la fine degli anni 70 ed 80 solamente perché c’è un tentativo di approfondire la difficoltà di avere un’identità segreta ed un contesto sociale che mostri la ribellione adolescenziale contro la distruzione del progresso militare, ma questi elementi risultano comunque superficiali e non scavano veramente nelle materie presentate. Pur essendo decisamente più godibile, rimane un film a malapena decente.
10) “The Amazing Spider-Man” (2012) di Marc Webb
Non è un brutto film, ma si nota enormemente la difficoltà di provare a creare qualcosa di nuovo poco dopo la conclusione della trilogia di Sam Raimi. Nonostante un’ottima scelta di casting, specialmente nei ruoli di Andrew Garfield ed Emma Stone, il film fatica soprattutto a trovare un modo per esplicitare il passaggio di Peter tra la rabbia della morte di Zio Ben e la sua ascesa come Spider-Man. Inoltre il fatto che Lizard sia un villain senza caratterizzazione non aiuta.
9) “The Amazing Spider-Man 2: Il Potere Di Electro” (2014) di Marc Webb
Lo sviluppo dei personaggi è migliorato di gran lunga, specialmente nei villain che con Goblin e soprattutto Electro mostrano un interessante idea del concetto di emarginazione e di abbandono. La parte più riuscita tuttavia è l’essenza della tragedia del personaggio di Peter, costantemente indeciso tra il suo bisogno di avere delle persone accanto e la paura di perderle a causa del suo mestiere pericoloso. Purtroppo l’opera è piena di numerose sottotrame ingombranti che impediscono in diversi momenti la spinta definitiva, nonostante alcune ottime scene di caratterizzazione aiutate da una regia più ricercata in un risultato finale comunque godibile.
8) “Spider-Man: Homecoming” (2017) di Jon Watts
L’ingresso del personaggio nel Marvel Cinematic Universe si avvale dell’idea vincente di inserirlo in un contesto molto più giovanile che renda l’intera opera una commedia adolescenziale. Questo crea molta immedesimazione nelle nuove generazioni, specialmente nella creazione degli imbarazzi dovuti alla mancanza di sicurezza ed alle prime cotte. Un maggiore approfondimento della difficoltà di rinunciare ai momenti fondamentali per i ragazzi pur di salvare le persone avrebbe reso il film molto più efficace, ma tutto sommato si tratta di un buon lungometraggio, aiutato dalla grande performance di Tom Holland e dall’ottima scrittura dell’Avvoltoio.
7) “Spider-Man 3” (2007) di Sam Raimi
Il terzo ed ultimo capitolo del regista è anche esso pieno di troppi elementi, ma per fortuna almeno due di questi sono intensamente sviluppati, specialmente la corruzione di Peter che comincia ad abusare del suo potere, cedendo alla rabbia ed al dolore, e la caratterizzazione dell’Uomo Sabbia che viene costantemente martoriato nonostante la sua volontà di salvare la figlia e di avere un’espiazione. Il concetto del perdono è molto delicato, anche se purtroppo il film ha le sue principali debolezze nella relazione con Mary Jane (la quale appare inutilmente titubante ed indecisa) e nella pausa forzata di Harry Osborn, totalizzando comunque un risultato decisamente sopra la media. Tobey Maguire si conferma eccezionale anche nella sua versione più cattiva.
6) “Spider-Man: Far From Home” (2019) di Jon Watts
Al di là delle creative scene d’azione che sono le migliori realizzate da Watts grazie alle interessanti illusioni di Mysterio (villain ben reso soprattutto per il concetto di dominio dettato dalle menzogne), il film compie un ottimo passo in avanti rispetto al capitolo precedente grazie allo sviluppo delle rinunce del protagonista per la costante ricerca di voler avere una vita normale. La parte ancora più riuscita tuttavia è il trattamento della paura di non essere all’altezza della precedente generazione, sentendo una fortissima pressione, cosa che è uno dei principali problemi che affliggono i giovani di oggi.
5) “Spider-Man: No Way Home” (2021) di Jon Watts
L’opera è straordinaria per aver creato l’innovativo esperimento di fondere tre generazioni cinematografiche diverse tra loro, svecchiando le prime due e trovando speranza nella terza, bisognosa di punti di riferimento per cercare di contenere le paure e le incertezze contro le tentazioni dell’indifferenza e della rabbia. Molto efficace anche la nemesi Goblin (interpretata da uno splendido Willem Dafoe) che simboleggia il vero e proprio lato oscuro di Peter su tutto ciò che succederebbe se quest’ultimo decidesse di utilizzare le sue capacità per puro egoismo e manifestazione di potere.
4) “Spider-Man: Un Nuovo Universo” (2018) di Bob Persichetti e Peter Ramsey
Unico film d’animazione legato al personaggio e trionfo totale dell’innovazione visiva che unisce i linguaggi dell’animazione con quelli fumettistici, fondendo vari stili diversi che omaggiano tutta la storia dell’arte contemporanea e non, creando automaticamente nuove soluzioni registiche. Una vera e propria lettera d’amore al personaggio di Spider-Man che tratta in maniera egregia numerosi temi come l’importanza di andare avanti, la grandezza della crescita e il non arrendersi di fronte alle avversità. Chissà se il sequel sarà all’altezza.
3) “Spider-Man” (2002) di Sam Raimi
Oltre ad aver lanciato definitivamente il filone dei cinecomic, mostrando agli spettatori la figura dell’eroe nel mondo contemporaneo, il calore dimostrato da Sam Raimi è uno splendido ritratto della speranza nella coscienza contro i disagi dell’opinione pubblica e dell’avidità umana. La mancanza di ricompensa delle buone azioni è estremamente evidenziata per arrivare alla conclusione che sono le scelte a mandare avanti il futuro dell’umanità, creando un mondo in cui la gentilezza non è mai considerata debolezza.
2) “Spider-Man: Across The Spider-Verse” (2023) di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson
Un’opera monumentale che rappresenta tutta la difficoltà non solo fisica, ma soprattutto psicologica, dell’eterno conflitto di riuscire a prendersi cura dell’essere umano senza però rinunciare all’amore e all’affetto dei propri cari. Oltre a ciò, il film rappresenta l’eredità di tutto quello che Spider-Man ha lasciato, con metariflessioni sull’incrocio tra i media e sull’evoluzione della narrativa cinematografica, paragonando le origini dell’animazione con quella moderna anche in pochi piccoli dettagli. Ma oltre ad una sperimentazione visiva senza pari, l’opera presenta caratterizzazioni profonde, specialmente nell’importanza della comunicazione tra generazioni.
1) “Spider-Man 2” (2004) di Sam Raimi
Nessun film sul personaggio è riuscito a rappresentare l’importanza del sacrificio meglio di “Spider-Man 2”. Questo trattato di bellezza che mostra l’utopia del raggiungimento di felicità ed esalta comunque il bene interiore nella ricerca di sé stessi contro le avversità della vita, con tutte le grandi difficoltà nella ricerca dell’equilibrio, riesce a riassumere in maniera perfetta perché un punto di riferimento come Spider-Man è davvero importante nel mondo.
