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Recensione – X-Men ’97 1×03: Fuoco Diventa Carne

Il terzo episodio di X-Men ’97, intitolato Fuoco Diventa Carne, cerca di superare i limiti fino ad ora raggiunti dai Marvel Studios.
X-Men 97: la recensione del terzo episodio

Il ritorno dei mutanti con X-Men ’97 sta ottenendo degli ottimi riscontri, ma la saga continua a dimostrare di avere passi da gigante? Dopo aver analizzato i primi due episodi, adesso tocca alla terza puntata intitolata Fuoco Diventa Carne, la quale è ora disponibile su Disney Plus.

La trama di X-Men ’97 1×03

Dopo che il finale della seconda puntata ha mostrato un importante cliffhanger, il terzo episodio di X-Men ’97 presenta dei grandi risvolti attraverso la seguente trama:

“Una persona identica a Jean, stanca e con i ricordi confusi, si presenta a casa degli X-Men. Durante le analisi scientifiche, Bestia scopre che quella persona sembra essere la vera Jean, mentre l’attuale mamma di Nathan, il figlio avuto con Scott, sembra essere invece un clone. Mentre questa scoperta crea delle nuove fratture all’interno del gruppo, causando il tormento della Jean attualmente sposata con Scott, una cosa è sicura: dietro tutto questo, c’è lo zampino del temibile Sinistro.”

X-Men 97: Fuoco Diventa Carne

La recensione del terzo episodio di X-Men ’97

L’animazione di X-Men ’97 si dimostra ancora una volta di alto livello, con coreografie eccezionali all’interno di sfondi che rendono il più dinamico dei combattimenti un vero e proprio dipinto. Diversamente dalla serie precedente, per la prima volta si avverte la fisicità dei raggi di energia, i quali colpiscono la pelle dei personaggi causando ustioni e dolore, senza risparmiare le gocce di sangue. La cosa più sconvolgente è però il lato horror: i protagonisti vengono travolti da figure della loro vita quotidiana che si trasformano in incubi lovecraftiani e danteschi. Le loro paure più profonde, dalla mancata accettazione al terrore dell’abbandono, si manifestano attraverso figure mostruose, caricature carnali che si sciolgono con disprezzo e cattiveria. Nemmeno nel coraggioso Doctor Strange Nel Multiverso Della Follia l’horror era stato così forte all’interno di un prodotto Marvel, creando scene capaci di far scappare un bambino a gambe levate e avendo alla base un intento psicologicamente profondo.

L’orrore si manifesta anche attraverso la caratterizzazione di Sinistro: mai, prima d’ora, il villain era apparso così spietato all’interno della serie animata. Il suo viscidume si avvolge attorno alle vite degli X-Men e distrugge le loro menti, corrompendoli all’interno della loro anima e facendo gioco sulle loro insicurezze. La cattiveria di Sinistro, in nome del progresso da lui invocato, raggiunge un totale disprezzo per la vita, attraverso il quale ogni soggetto dei suoi esperimenti risulta essere soltanto una marionetta, perché gli esseri, umani o mutanti che siano, per lui sono soltanto dei sacchi di carne rimodellati a suo piacimento. La mania del controllo di Sinistro, alimentata dal suo ego spropositato, è inquieta e feroce, creando il grande ritorno di un villain splendido.

Recensione - X-Men '97 1x03: Fuoco Diventa Carne

Crisi d’identità negli X-Men

Tuttavia il lavoro migliore nella scrittura di questo episodio è caratterizzato dalla presunta Jean, la quale mette in discussione la sua identità dopo che viene a scoprire della presenza di un suo doppio. Il suo terrore sul fatto che tutto ciò che ha vissuto possa risultare inutile o appartenente a qualcun altro è travolgente, mostrando il tormento di chi, arrivato ad un percorso della propria vita, si lascia inglobare dalla sensazione di non aver combinato nulla. La paura si trasforma in repressione e la repressione si trasforma in rabbia, con il proprio mondo che diventa soltanto uno specchio di incertezze, le quali vengono sfogate su ogni persona cara nelle vicinanze. La repressione di Jean riflette la rabbia di tutte le persone che si sentono sole ed inutili, ma la forza di poter trovare qualcosa di positivo dalle scoperte più terribili è quella di ricordarsi che le emozioni sono reali e che, nonostante gli eventi ci facciano sembrare sempre il ritratto di altri individui già esistenti, le nostre sensazioni e le nostre azioni creano sempre una forte unicità in noi stessi, a prescindere dalle somiglianze.

La terza puntata di X-Men ’97 non è solo un’enorme giostra degli orrori, ma è soprattutto una ricerca di sé stessi ed il manifesto di un sacrificio in cui si rinuncia al proprio io per trovare un nuovo posto nel mondo. Fuoco Diventa Carne non è solo la conferma di una serie che continua a dimostrarsi straordinaria, ma anche una delle storie più coraggiose mai partorite dai Marvel Studios.

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