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La zona d’interesse: le differenze fra il film e il libro

Il film di Jonathan Glazer sta ottenendo grande riscontro di pubblico e di critica, ma in pochi sanno che il film è ispirato ad un omonimo romanzo scritto da Martin Amis. Date le loro enormi differenze, ci sembrava d’obbligo rispondere alla sempre puntuale domanda: quali sono le principali differenze fra il film ed il libro della zona d’interesse?
La zona d'interesse le differenze fra il libro e il film

Uscito il 22 Febbraio nelle sale italiane, il nuovo film di Jonathan Glazer ha conquistato pubblico e critica. Elogiato persino dal grande Steven Spielberg, “La zona d’Interesse” si conferma come uno dei migliori film della scorsa annata cinematografica, e la sua corsa agli oscar lo conferma. Così come per molti è certa la sua vittoria a miglior film internazionale, data la presenza nella categoria miglior film. Quello che molti spettatori non sanno è che il film sull’olocausto è tratto da un omonimo romanzo del 2014 dello scrittore inglese Martin Amis, libro che presenta numerose differenze rispetto alla pellicola. Per questa ragione e per comprendere al meglio l’operato di Glazer ci siamo chiesti quali le differenze fra il film e il libro della zona d’interesse? Cerchiamo di rispondere a questa domanda.

La zona d'interesse le differenze fra il libro e il film

Quali sono le principali differenze della zona d’interesse fra il romanzo di Amis ed il film di Glazer?

Rispondere a questa domanda potrebbe essere tanto difficile quanto banale. La risposta corretta è che i due prodotti, ad esclusione dell’incipit narrativo, sono completamente differenti. Il libro infatti è narrato da un triplice punto di vista: quello del direttore del campo Paul Doll (versione di finzione del reale Rudolf Höss utilizzato nel film), quello di Thomsen e quello del sonderkommando Szmul. La principale differenza infatti fra i due prodotti oltre che nella presenza dei molteplici punti di vista sta proprio nelle finalità narrative differenti. Nel caso del film l’obbiettivo è di giocare sul non vedere, generando un’esperienza spettatoriale completamente surreale data dalla volontà dei personaggi di non vedere. Nonostante la vicinanza al campo l’intera pellicola mette al centro l’ipocrita show della borghesia tedesca del reich. Una scelta coraggiosa che riflette sulla potenza dello sguardo e sull’ipocrisia umana.

Nel romanzo, al contrario, si entra direttamente nella realtà del campo di concentramento. Ciò che emerge dalla lettura del libro è la banalità del male (Arendt) ed il suo perfetto funzionamento. L’olocausto è una macchina, analizzata asetticamente per aumentarne l’efficenza. L’indifferenza di Doll si mescola alla cinica disperazione di Szmul, in un triangolo impossibile che vede ai vertici anche Thomsen e la moglie di Doll (Hannah). Poi arrivano le tinte thriller, con uno sviluppo tremendamente inquietante. Glazer nuovamente ha preso solamente l’incipit del romanzo, per creare una storia completamente nuova ed inedita che purtroppo lo stesso Amis non ha potuto vedere in quanto deceduto nel maggio del 2023.

Dove leggere il romanzo “La zona d’Interesse”

Nel caso vogliate recuperare il romanzo dopo la visione del film ci sono molteplici opzioni possibili. In italia il romanzo è pubblicato da Einaudi con traduzione di Maurizia Balmelli disponibile anche su Kindle. Ricordiamo che l’editore propone anche gli altri scritti di Amis e potete recuperare il testo in tutte le librerie e store online. Se invece volete cimentarvi nella complessa (dato il registro linguistico) lettura in lingua originale su tutti i principali store online potete recuperare l’edizione della Random UK. Vi ricordiamo inoltre che se foste interessati potete trovare come pubblicazione indipendente la sceneggiatura del film, disponibile per la lettura anche online come la maggior parte degli script cinematografici. In questo modo potrete assaporare la zona d’interesse nelle sue differenze fra libro e film.