Uno degli aspetti più importanti di La Zona d’Interesse è sicuramente l’utilizzo della musica e del sonoro, per cui il film ha ottenuto una candidatura agli Oscar che potrebbe anche tramutarsi in una vittoria. La colonna sonora di La Zona d’Interesse è ricca di brani di diverso genere e canzoni non originali, oltre che di composizioni che sono state realizzate per il film in questione. Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere a proposito della colonna sonora e delle canzoni presenti nel film.
Chi è Mica Levi: la cantante e compositrice britannica di La Zona d’Interesse
La colonna sonora di La Zona d’Interesse è stata composta da Mica Levi, cantautrice e compositrice britannica conosciuta anche con lo pseudonimo di Micachu. Si tratta della seconda collaborazione con Jonathan Glazer, dal momento che Mica Levi si era occupata anche della colon a sonora di Under the Skin. Tra gli altri impegni importanti in carriera, si indica anche quello in Jackie di Pablo Larrain (candidata agli Oscar). Abile con voce, chitarra, elettronica, violino, violoncello, ready-made, Mica Levi rappresentava una scelta quasi “obbligata” per il regista che ha voluto affidare all’elettronica e alla composizione-ibrida il senso del film.
La colonna sonora di La Zona d’Interesse e le canzoni presenti nel film
Colonna sonora particolarmente composita e ricca di brani anche non originali, la soundtrack di La Zona d’Interesse vede la presenza anche di canzoni che rimandano alle atmosfere storiche dell’epoca raccontata; tra queste:
- Chinesische Strassenserenade, suonata da Oriol Sens of the University of Michigan School of Music, Theater, and Dance;
- Heil Europa, suonata da Monstar Symphony Orchestra;
- O du mein Österreich, suonata da The Innviertler Symphony Orchestra;
- Sunbeams, suonata da Joseph Wulf;
- Tivoli-Rutch Waltz Op. 39 (arr. for string quartet), suonata da Johann Strauss I;
- Tales from the Vienna Woods, suonata da St. Anthony Civic Orchestra diretta da Carol Jensen;
- Vestalin Marsch, suonata da Julius Gerold e arrangiata da Friedrich Diesenroth e Hermann Schmidt.
