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Recensione – True Detective: Night Country 4×03

“True Detective: Night Country” arrivata al classico giro di boa rischia di perdersi in un nulla di fatto, la terza puntata pare fare un passo indietro rispetto alle due puntate precedenti.
Recensione - True Detective: Night Country 4x03

La terza puntata di “True Detective: Night Country”, disponibile su Sky ed in streaming su Now, segna il primo spartiacque della quarta e nuova stagione del famoso show televisivo creato da Issa López, con protagoniste Jodie Foster e Kali Reis. Nonostante gli otto episodi delle precedenti stagioni, questa volta la risoluzione del mistero avverà in sole 6 puntate, una scelta particolare è che pone dei dubbi sull’effettivo sviluppo di una storia coinvolgente fino alla fine. Questa terza parte esplora il passato delle detective Danvers e Navarro, ma cosa le ha portate ad avere questo rapporto scontroso e arrogante? Di seguito la recensione e la trama del terzo episodio di “True Detective: Night Country”. 

La trama di “True Detective: Night Country” 4×03 

Diversi anni prima della vicenda della Tsalal, l’agente Navarro (Kali Reis) ha avuto un primo contatto con Annie (Nivi Pedersen), la ragazza nativa era stata accusata di violazione di domicilio e distruzione di proprietà privata presso la miniera che da tempo provoca malcontento nella popolazione. Nel frattempo, nel presente e quindi durante un nuovo giorno di buio, mentre nella cittadina di Ennis i nativi protestano per l’inquinamento della Silver Sky, Hank (John Hawkes) coordina le ricerche di Clark ed arruola dei cacciatori locali per una sorta di caccia all’uomo, nonostante le speranze della Navarro di trovarlo ancora vivo. Le ricerche, però, non fanno molti progressi ed Evangeline continua ad avere delle visioni particolari e parecchio disturbanti. 

Anche Liz Danvers (Jodie Foster) prosegue le sue indagini su Lund (Þorsteinn Bachmann), l’unico operaio che è stato ritrovato vivo tra i diversi corpi congelati degli scienziati della stazione di ricerca, ma il giovane Peter (Finn Bennett) continua a chiederle chiarimenti sul suo passato e, più precisamente, sull’ultimo caso che prevedeva il coinvolgimento anche della Navarro e che riguardava un certo William Wheeler, un uomo e criminale dal passato violento, che ha ucciso la sua compagna e che pare essersi poi tolto la vita una volta che sono arrivate sul luogo del delitto le due detective, ma un flashback improvviso rivela qualcosa di non raccontato. 

Di lì a poco Liz ed Evangeline si riuniscono e proseguono le indagini sulle prove raccolte nella roulotte di Clark, dalle diverse foto e simboli alla tintura per capelli colore blu, proprio come quella utilizzata da Annie. Scoprono che la ragazza, grazie alla conferma della sua parrucchiera (Bridie Trainor), ha avuto una relazione segreta con l’uomo ora scomparso, ma anche di una segnalazione delle violenze tra i due ricevuta da Hank tempo prima, il quale, però, non ha avvisato le colleghe. Come se non bastasse, le due agenti devono fare i conti con i loro cari: la Danvers litiga con Leah (Isabella Star LaBlanc) per aver preso parte ad una manifestazione contro la miniera, mentre la Navarro trova sua sorella Julia (Aka Niviâna) in periferia ed in stato confusionale. 

Infine, dopo aver rintracciato Oliver (Lance Karmer) l’ex compagno di Susan, la parrucchiera, che ora vive in un campo nomade, Liz ed Evangeline vengono informate che Lund è sveglio, ma in fin di vita, ed una volta raggiunto l’ospedale si trovano di fronte ad un uomo confuso che farfuglia frasi misteriose. Mentre la Danvers è costretta ad assentarsi un momento per una rissa nei corridoi dell’ospedale, lo scienziato si riprende e si rivolge alla Navarro minacciandola per poi morire di colpo. Nel frattempo Peter riesce a sbloccare il telefono di Annie trovando un video che ritrae la ragazza, la quale afferma di aver scoperto qualcosa, ma all’improvviso il cellulare cade e si sentono delle urla femminili

Recensione - True Detective: Night Country 4x03

“Stiamo facendo le domande sbagliate. Alla fine capiremo.”

Cit. Liz Danvers (Jodie Foster)

La recensione del terzo episodio di True Detective: Night Country 

A differenza delle prime due puntate dello show televisivo, questa terza parte di “True Detective: Night Country” procede ancora più a rilento delle precedenti. Un ritmo fin troppo compassato e che, nonostante diverse rivelazioni anche molto importanti, pare andare a parare sempre in un nulla di fatto. Anche nelle altre stagioni vengono affrontati casi complicati che a volta hanno a che fare con il soprannaturale, ma ogni episodio, sopratutto per quanto riguarda la prima e la terza stagione, riusciva ad analizzare passo dopo passo le indagini, spesso intervallando una narrazione che passava tra un decennio ed un altro, attraverso lunghi salti tra passato, presente e futuro, senza perdere quell’incredibile qualità che contraddistingue la serie televisiva da anni

I primi due episodi di questa quarta stagione sembravano proseguire la visione di Nic Pizzolatto, mentre la terza puntata si concentra purtroppo di più sul mettere in gioco tanti e troppi nuovi personaggi e situazioni che finiscono per incasinare il tutto, almeno per il momento. Le indagini faticano a proseguire, proprio come sottolinea il personaggio di Liz, interpretato da una sempre ottima Jodie Foster, quando afferma “Stiamo facendo le domande sbagliate. Alla fine capiremo.” Una frase che racchiude, sfortunatamente, l’intero senso di questo episodio, nonostante più di qualche spunto interessante: finalmente viene mostrato per più tempo il personaggio di Annie, uno degli elementi fondamentali del caso che le due agenti cercano di risolvere. 

Anche questa volta viene riproposto sia da un punto di vista tecnico sia narrativo un particolare gioco di colori che distingue in maniera netta le sequenze girate in interno ed in esterno, da un lato abbiamo una luce calda che avvolge i personaggi, mentre dall’altro lato una luce più fredda che rappresenta il clima rigido e quell’oscurità che aleggia intorno alle indagini, tra visioni legate indissolubilmente a qualcosa di sovrannaturale. Una serie di elementi che si insinuano tra i personaggi e le loro relazioni, tanto da portare il pubblico a sapere qualcosa in più, ponendo lo sguardo su molto “non detto”, ma che finisce per essere mostrato dalle loro azioni. 

Finalmente Liz ed Evangeline, le due agenti, tornano a lavorare assieme dopo il fatidico caso Wheeler e che le ha portate a dividersi ed a sviluppare un rapporto parecchio scontroso l’una con l’altra. Grazie a Peter Prior, il giovane agente alle dipendenze della Danvers, lo spettatore comincia ad intuire la verità riguardante il passato del capo della polizia ed, inoltre, è l’unico che riesce ad apportare nuovo materiale utile alle indagine sul presunto omicidio degli scienziati della Tsalal. Il ritrovamento del video riguardante gli ultimi attimi di vita di Annie potrebbero risultare fondamentali, ma resta l’unica scoperta ed avanzamento nella storia degna di nota. 

Recensione - True Detective: Night Country 4x03

Un passato ingombrate 

Insomma, una terza puntata che non riesce a mantenere quella curiosità che traspariva dalle prime due parti della quarta stagione di “True Detective”. Si cominciano a mescolare gli eventi del presente con quelli del passato, un passato decisamente ingombrante, in maniera più dirompente, ma l’intero show pare aver fatto un terribile passo indietro rispetto a quanto raccontato e mostrato fino ad ora. Nonostante un comparto tecnico di altissimo livello, quello che comincia a mancare davvero è il contenuto e la sostanza, inoltre, non bisogna dimenticare che la serie è già arrivata al giro di boa di una stagione che dimostra diverse difficolta nel decollare pienamente. 

Il mistero si infittisce, ma la soluzione sembra ancora troppo lontana, diverse sono le rivelazioni e le confessioni che cominciano a diramare diverse strade e possibilità, sono oramai tre episodi che lo show statunitense sembra aver ingranato quella marcia giusta senza, però, proseguire ed intraprendere quantomeno una strada nella speranza che sia quella giusta. Issa López, dopo un’inizio intrigante e scoppiettante, non è riuscita in questa terza parte a dare quella giusta spinta ad un racconto che adesso appare come fossilizzato tra le immense distese ghiacciate avvolte dall’oscurità che la serie mostra e descrive in maniera accurata, ma senza una ragione, o meglio senza voler approfondire quanto viene mostrato. Mancano solamente altri tre episodi, la speranza è che già dalla prossima puntata venga messa in scena una continuazione un pelo più accattivante, magari con qualche passo in avanti significativo perché il tempo a disposizione, prima di cadere in un nulla di fatto, è meno di quanto sembra

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