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Recensione – Avengers: Endgame, la conclusione della Saga dell’Infinito

Recensione - Avengers: Endgame dei fratelli Russo

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Avengers: Endgame
Genere: Azione, Supereroistico
Anno: 2019
Durata: 181′
Regia: Joe e Anthony Russo
Sceneggiatura: Christopher Markus, Stephen McFeely
Cast: Robert Downey Jr, Chris Evans, Scarlett Johansson, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Paul Rudd, Jeremy Renner, Josh Brolin, Don Cheadle, Karen Gillan, Brie Larson
Fotografia: Trent Opaloch
Montaggio: Jeffrey Ford, Matthew Schmidt
Colonna Sonora: Alan Silvestri
Paese di produzione: Stati Uniti d’America

La fine dei giochi, letteralmente. Avengers: Endgame mette il punto sulla guerra contro Thanos nel film che conclude sia la Fase Tre del MCU che la Saga dell’Infinito. Ecco la recensione del campione d’incassi Avengers: Endgame, diretto da Joe e Anthony Russo

La trama di Avengers: Endgame, diretto da Joe e Anthony Russo

Cinque anni dopo il genocidio universale compiuto da Thanos (Josh Brolin) con il Guanto dell’Infinito, gli Avengers capitanati da Steve Rogers (Chris Evans) si arrendono all’evidenza che la metà della popolazione mondiale scomparsa è irrecuperabile. Il ritorno di Scott Lang (Paul Rudd) dal Regno Quantico, tuttavia, cambia le carte in tavola: Ant-Man comunica al gruppo che per lui nel Regno sono passati solamente cinque minuti a fronte dei cinque anni terrestri, proponendo così un piano che ha del disperato: sfruttare le potenzialità quantiche delle particelle Pym per tornare indietro nel tempo e prendere le Gemme dell’Infinito prima di Thanos. Dopo aver convinto un riluttante Tony Stark (Robert Downey Jr), aver reclutato Clint Burton (Jeremy Renner), diventato nel mentre un vigilante assassino a seguito della scomparsa della sua famiglia, e aver recuperato uno sfiduciato Thor (Chris Hemsworth), gli Avengers si preparano ad un’impresa impossibile: un furto del tempo per riportare tutti a casa, cambiando così le sorti della guerra.

Recensione - Avengers: Endgame dei fratelli Russo

La recensione di Avengers: Endgame, la fine è parte del viaggio

Ci fu un’idea, quella di assemblare una squadra di eroi straordinari per fargli compiere imprese fuori dall’ordinario. Il progetto editoriale dei Marvel Studios ha radici profonde: Kevin Feige, capo assoluto della divisione cinematografica della Casa delle Idee, aveva ben in mente la direzione che lo studio doveva prendere già due anni prima del debutto cinematografico di Tony Stark nel 2008. Un film per ogni singolo supereroe fino al raggiungimento di un crossover dove i Vendicatori venivano finalmente assemblati. Sulla carta sembrava una follia, un azzardo, ma il successo di critica e pubblico di Iron Man pose le basi sulle fondamenta del neonato Marvel Cinematic Universe, pronto da li a pochi anni a diventare uno dei franchise più importanti, amati e (soprattutto) redditizi di Hollywood. Dopo undici anni, ventuno film prodotti e ben ventinove miliardi di dollari incassati complessivamente, l’epica conclusione della Fase Tre del MCU è finalmente giunta, mettendo un punto definitivo sulla Guerra dell’Infinito contro il folle Thanos.


Il finale di Avengers: Infinity War, uscito nel 2018, non lasciava presagire nulla di buono. Il Titano Pazzo, in possesso delle sei Gemme dell’Infinito, con un innocuo gesto della mano commetteva un autentico genocidio di massa: metà dell’universo veniva cancellato con un semplice schiocco delle dita, sotto gli occhi di un incredulo Thor che invano aveva tentato di fermare Thanos colpendolo con la Stormbreaker. Avengers: Endgame, uscito nel 2019, riprende il discorso lasciato in sospeso l’anno prima con un film diviso in tre atti ben distinti tra loro: nel primo atto, gli Avengers sopravvissuti fanno i conti con le perdite subite ragionando, nel mentre, su un possibile contrattacco a Thanos, svanito dopo aver utilizzato il Guanto. Il secondo atto, ambientato cinque anni dopo lo schiocco, vede l’umanità affrontare le conseguenze dello sterminio del Titano viola con i Vendicatori intenti a mettere in piedi un folle piano per recuperare le Gemme. Il terzo e ultimo atto è composto da una colossale battaglia finale dove tutti, ma proprio tutti, i personaggi del MCU fanno fronte comune contro Thanos e il suo esercito. La scelta di dividere il film in tre parti distinte in un film di tre ore, purtroppo, lascia un po’ il tempo che trova e rallenta il ritmo di una narrazione che doveva essere più spedita: lo script dei soliti Christopher Markus e Stephen McFeely risulta frammentario e troppo blando, nella prima ora di pellicola non succede letteralmente nulla se non innumerevoli spiegoni di un piano tanto assurdo quanto diluito nella sua preparazione. Il ritorno di Scott Lang dal Regno Quantico è un deus ex machina fin troppo banale anche per un prodotto del genere e l’idea di viaggiare nel tempo per recuperare le Gemme diventa un pretesto narrativo semplice ma sfruttato fino alla nausea nel cinema di fantascienza degli ultimi cinquant’anni. Se a questo si aggiunge una gestione dei personaggi altalenante (come l’introduzione sbrigativa di Captain Marvel al gruppo), ecco che Endgame si avvicina pericolosamente sull’orlo del precipizio, rischiando di cadere in un burrone di non-sense narrativo.


A risvegliare lo spettatore da un probabile pisolino ci pensa, per fortuna, il secondo atto, ovvero l’attuazione del piano per recuperare le Gemme nel passato: il cosiddetto furto del tempo. Da questo frangente in avanti i fratelli Russo alzano l’asticella e finalmente il film entra nel vivo; si viaggia letteralmente attraverso le epoche più iconiche del Marvel Cinematic Universe , dalla battaglia di New York del 2012 al recupero dell’Orb su Morag (visto nel primo Guardiani della Galassia), giungendo su Asgard per recuperare l’Aether, lo spettatore si divide con gli Avengers in una lunga avventura ben diretta dai Russo in quella che è, a tutti gli effetti, la parte più interessante di questo crossover finale. Non è solamente la messa in scena a farla da padrona, la sceneggiatura di Markus e McFeely trova finalmente una quadra con uno sviluppo dei personaggi credibile e per niente forzato. Tra tutti è il Thor di Chris Hemsworth a beneficiarne di più di tutti, se il Dio del Tuono nella prima ora di pellicola veniva descritto come uno scansafatiche fuori forma, riducendo l’austera figura della divinità norrena ad un mero pagliaccio senza senso, è nell’incontro con la madre Frigga (René Russo) che Thor riconquista la consapevolezza perduta mettendosi finalmente a disposizione per il bene della squadra. Anche il dialogo tra Tony Stark e suo padre Howard (John Slattery) funziona e commuove nella sua semplicità, a dimostrazione che il rapporto umano tra i personaggi del MCU è sempre in primo piano rispetto all’azione pura e semplice.


A far esplodere la bomba ci pensa il terzo e ultimo atto, dove i fratelli Russo mostrano  i muscoli in una battaglia finale colossale ed imponente. In questo caso è il Captain America di Chris Evans a raggiungere l’apice, dimostrando ancora una volta di essere una figura carismatica e senza paura. “Questa è la battaglia della nostra vita e la vinceremo, a qualunque costo.” diceva Steve Rogers al team prima dell’inizio della missione, ebbene il carattere da leader assoluto di Captain America fanno il paio con l’ottima rappresentazione supereroistica di Thor e Iron Man, la trinità al completo esplode in una lotta senza esclusione di colpi contro Thanos, in un tripudio di effetti in CGI sopra la media al servizio di un’azione ben orchestrata dal duo di fratelli registi. Endgame è il culmine del Marvel Cinematic Universe in tutta la sua potenza visiva: i Russo, grazie ad una regia di mestiere, riescono nell’ardua impresa di riassumere undici anni di progetto editoriale in una singola battaglia di gruppo, regalando allo spettatore momenti di alto cinema supereroistico con scene d’azione ben congegnate ma anche decisamente ruffiane nel loro fan service.

Recensione - Avengers: Endgame dei fratelli Russo

Avengers: Endgame, dove vederlo in streaming

Avengers: Endgame, disponibile nel catalogo di Disney+, non è il finale che i fans meritavano ma quello di cui avevano effettivamente bisogno. La risoluzione della guerra contro Thanos è una giostra di emozioni, un roller coaster inizialmente lento nella sua salita ma decisamente spedito nella sua discesa, che risale poco prima dell’atto finale per poi esplodere in un giubilo di effetti speciali. “Il compito dell’eroe è questo, una parte del viaggio è la fine”, dirà qualcuno nel finale del film, Endgame è il sunto di tutto il MCU ma è anche un doveroso saluto agli Eroi più potenti della Terra: emoziona, diverte, intrattiene e, soprattutto, commuove toccando le giuste corde. Forse non il miglior film degli Avengers in senso assoluto, ma sicuramente è quello con più cuore, Endgame rimarrà per sempre una degna conclusione del viaggio dei vecchi Vendicatori in attesa che una nuova squadra di eroi, con la fanfara di Alan Silvestri a suonare la carica, sia pronta a combattere le minacce più disparate. 

Voto:
3.5/5
Andrea Barone
4/5
Andrea Boggione
4/5
Christian D'Avanzo
3/5
Emanuela Di Pinto
4/5
Matteo Farina
4/5
Gabriele Maccauro
2/5
Alessio Minorenti
3.5/5
Vittorio Pigini
3/5
Bruno Santini
2/5
Giovanni Urgnani
4/5
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