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Recensione – Alien 3, diretto da David Fincher con Sigourney Weaver

Recensione Alien 3

A distanza di sei anni dall’uscita di Aliens – Scontro finale di James Cameron, l’alieno più amato della Settima Arte torna sul grande schermo con la sua terza avventura. L’incubo continua per il tenente Ripley, questa volta alle prese con uno xenomorfo canino in un carcere di massima sicurezza. Ecco la recensione di Alien 3, film del 1992 diretto da David Fincher (qui al suo esordio) con Sigourney Weaver, Charles Dance, Charles S. Dutton e Lance Henriksen

La trama di Alien 3

A causa di un’avaria nel reparto criogenico, il computer di bordo dell’astronave USS Sulaco, in rotta verso la Terra, espelle un modulo di salvataggio facendolo precipitare sul pianeta Fiorina “Fury” 161, una colonia carceraria di massima sicurezza. L’unica sopravvissuta allo schianto è il tenente Ellen Ripley (Sigourney Weaver), la quale apprende della morte dei suoi compagni di viaggio: la piccola Newt, annegata nel tubo criogenico, il caporale Hicks, morto trafitto da un palo di sostegno e il semidistrutto androide Bishop, già gravemente danneggiato dalla Regina aliena a bordo della Sulaco. Il ritrovamento di una bruciatura d’acido su una delle capsule criogeniche mette in ansia il tenente Ripley, difatti un facehugger è riuscito ad intrufolarsi a bordo ed è riuscito a fuggire dalla navetta di salvataggio dopo lo schianto. Dopo aver infettato il cane di uno dei detenuti, lo xenomorfo inizia il suo massacro all’interno del carcere facendo piombare Ripley in un nuovo incubo.

Recensione Alien 3

La recensione di Alien 3

Lo sviluppo di Alien 3 è stato senza dubbio il più lungo e travagliato di tutta la saga. Il successo planetario di Aliens – Scontro finale diede alla 20th Century Fox il giusto pretesto per continuare le (dis)avventure del tenente Ripley, tuttavia il terzo capitolo del franchise fece fatica a vedere la luce a causa di svariati cambi di sceneggiatura tra cui la prima in assoluto (ovviamente scartata) a firma di William Gibson, il padre del cyberpunk letterario. L’ingaggio dell’esordiente David Fincher, qui alla sua opera prima e con alle spalle solo la direzione di qualche videoclip, non aiutò la produzione a far spiccare il volo allo xenomorfo nella sua terza iterazione: la confusione pre-produttiva, purtroppo, ricadde sulla fruizione di un prodotto che ha svariate frecce al suo arco ma che non riesce a raggiungere lo stato dell’arte dei precedenti due capitoli.


David Fincher, nonostante l’inesperienza dell’epoca, è fedele alla messa in scena del primo film della saga citando Ridley Scott ed omaggiandolo senza cadere nella caricatura o nella parodia. Alien 3 è cupo, nichilistico, soffocante e claustrofobico, prendendo il meglio dei due precedenti film in termini di atmosfera e trasferendoli in un contesto ancora più rude. La colonia penitenziaria 161, esattamente come la Nostromo del film di Scott, è a tutti gli effetti un personaggio del film: i lunghi corridoi interminabili, la pioggia, l’umidità e lo sporco sono tutti elementi tangibili che giocano a favore di un ambientazione credibile, il terreno di caccia ideale per un inedito xenomorfo a quattro zampe. Anche l’alieno creato dal visionario artista svizzero H.R. Giger torna in auge in una nuova veste, l’aver fatto nascere la bestia da un’altra bestia sottolinea ancor di più il lato animalesco dell’alieno, una creatura che vive esclusivamente d’istinto e che non ha nessun tipo di remora ad uccidere a vista nel suo essere completamente ripugnante.


Il terzo film di Fincher, inoltre, porta avanti a tutti gli effetti i temi introdotti dal capostipite di Scott: creazione, nascita, morte. Il concepimento dello xenomorfo canino è brutale e sanguinolento ed è un perfetto contraltare al funerale dei commilitoni di Ripley, in uno dei momenti più toccanti e allo stesso tempo più horror del film. La morte è parte integrante della vita, il sacrificio di Ripley giunta qui all’apparente fine del viaggio è l’ennesima prova di forza di una donna che ha lottato per decenni non solo contro un orribile mostro alieno, ma anche contro la volontà ferrea di una corporazione che da sempre ha messo il guadagno sopra ogni cosa, anche a costo di numerose vite umane. Questo terzo film, dal punto di vista concettuale, riesce ad essere coerente con la saga in tutte le sue parti filosofiche, Fincher con una messa in scena ruvida trasforma Alien 3 in un horror slasher, lasciando da parte la componente action di James Cameron (che si arrabbiò parecchio per la fine dei suoi personaggi in questo film) prediligendo un ritorno alle origini strizzando l’occhio alla prima pellicola della saga, una scelta senza dubbio vincente che rimanda alle atmosfere del capostipite senza però averne la stessa forza visiva ne tantomeno quella narrativa.

Recensione di Alien 3

Dove poter vedere Alien 3 in streaming

Alien 3 risente dei problemi di pre-produzione con svariati tagli al montaggio che azzoppano il film di Fincher e rendono questo terzo capitolo del franchise troppo altalenante dal punto di vista del ritmo. Questo, purtroppo, inficia non poco sulla qualità complessiva del film: tante chiacchiere, poca azione con scelte discutibili specialmente nel secondo atto, dove la rivelazione dello xenomorfo agli occhi dei prigionieri (tutti particolarmente stereotipati) risulta fin troppo rapida. Manca la cosiddetta tensione Hitchcockiana che aveva fatto la fortuna dei due precedenti film, Alien 3 è assente di gravitas nella sua interezza. Ci sono sprazzi di grande cinema con punte di epicità degne dei primi due capitoli del franchise alternate a fasi di stanca che rallentano il ritmo di un film che poteva (e doveva) essere qualcosa di più. Tanta sostanza ma poca forma in un film comunque dignitoso che da una giusta conclusione (almeno per il momento) all’interminabile viaggio del tenente Ripley. Alien 3, insieme al resto della saga, è disponibile nel catalogo di Disney+.

Voto:
3.5/5
Andrea Barone
3.5/5
Andrea Boggione
3.5/5
Christian D'Avanzo
3/5
Gabriele Maccauro
3.5/5
Alessio Minorenti
3/5
Paola Perri
0/5
Vittorio Pigini
3.5/5
Bruno Santini
0/5
Giovanni Urgnani
3.5/5
0,0
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Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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