La recensione di Un Uomo Vero, nuova serie tv disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix e divisa in sei epidosi. Diretta da Regina King e Thomas Schlamme e con protagonista assoluto Jeff Daniels, essa si basa sull’omonimo romanzo di Tom Wolfe. A seguire, trama e recensione di Un Uomo Vero.
La trama di Un Uomo Vero, serie tv Netflix diretta da Regina King e Thomas Schlamme
Prima dell’analisi e recensione dei suoi vari episodi, segue brevemente la trama di Un Uomo Vero, la nuova serie tv Netflix diretta da Regina King e Thomas Schlamme. La serie racconta la storia di Charlie Croker (Jeff Daniels), imprenditore ricco e sfacciato che vive una vita fatta di lussi e di tutte le agevolazioni che essere così benestanti si possono ottenere. Ben presto però, un problema con la banca lo porterà ad avere grossi problemi di liquidità ed egli si ritroverà ad affrontare qualche (forse) più grandi di lui.
La recensione di Un Uomo Vero, con protagonista Jeff Daniels
Inutile fare di tutta un’erba un fascio: ogni piattaforma streaming contiene, all’interno del proprio catalogo, opere di qualità, prodotti originali degni di nota, ma anche tanti progetti totalmente dimenticabili: Un Uomo Vero fa parte di questa terza categoria. Tratta dall’omonimo romanzo di Tom Wolfe, la serie tv racconta in sei episodi le vicende legate a Charlie Broker (Jeff Daniels), ricchissimo uomo d’affari che si ritroverà ben presto a fronteggiare uomini che lo voglio veder capitolare. Ogni episodio riesce a superare il precedente, ma solamente nel senso che il nervosismo e l’irritazione che arreca allo spettatore sono in continua ascesa.
Un Uomo Vero è un’opera fastidiosa, che non sembra minimamente in grado di parlare ad un pubblico globale e che crede che scimmiottare Succession possa bastare per portarsi a casa la pagnotta. La realtà è però un’altra e non basta poggiarsi sul romanzo di Tom Wolfe per salvare la baracca. In Un Uomo Vero non funziona nulla: interpretazioni totalmente sopra le righe – sì, anche il tanto lodato Jeff Daniels – sceneggiatura talmente ridicola da apparire involontariamente parossistica e regia invisibile nel peggior senso possibile. Problemi certamente enormi, ma perché definirla addirittura irritante?
Un Uomo Vero è irritante perché parla in maniera elitaria – nonché poco approfondita – di un mondo che vorrebbe attaccare ma che finisce per esaltare, come anche nel caso della cosiddetta figura dell’uomo Alpha. È una costante gara a chi possiede il membro più grande e, come si può notare nelle ultime scene della puntata conclusiva, è letteralmente così che stanno le cose. Un prodotto rocambolesco, superficiale, grezzo, sbagliato forse non come intenti, ma sicuramente come realizzazione, che adatta malissimo l’opera di Wolfe, di cui nessuno sentirà la mancanza e che anzi, probabilmente è già stato dimenticato.