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Recensione – The Crowded Room 1×06: Rya

recensione The Crowded Room episodio 8

Dal 9 Giugno 2023, la piattaforma streaming Apple TV Plus ha reso disponibile la nuova serie “The Crowded Room“, con rilascio di episodi settimanale. La serie sarà composta da dieci episodi, e vede come protagonisti Tom Holland (Spiderman No Way Home) ed Amanda Seyfried (Mamma Mia!Dear JohnLes Miserables). Di seguito la trama e la recensione del sesto episodio della serie thriller The Crowded Room.

 

(Clicca qui per la recensione del precedente episodio.)

La trama del sesto episodio di The Crowded Room, serie con Tom Holland

Il quinto episodio di The Crowded Room si soffermava sull’infanzia turbolenta di Danny. Il sesto episodio si concentra, invece, sul personaggio di Rya, tramite la cui prospettiva lo spettatore rivive gli eventi mostrati finora all’interno della serie in una sorta di recap interno alla narrazione. Giorni prima dell’attacco al Rockefeller, Rya è impegnata con le sue lezioni universitarie sui disturbi dissociativi dell’identità. Viene raggiunta da un detective con cui ha una relazione, che le sottopone il caso di Danny.

 

Rya appare molto presa dal suo lavoro, e c’è qualcosa che la attrae sin da subito nella storia di Danny. Tralascia suo figlio, lasciandolo spesso alle cure di sua madre, risultando dunque una figura assente. A complicare la situazione, attraversa inoltre una fase di divorzio dal proprio marito. Studiando a fondo la condizione di Danny, Rya inizia ad ipotizzare che il ragazzo soffra proprio di un disturbo dissociativo e tenta di portarlo alla consapevolezza chiedendogli di parlare del suo passato problematico.

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La recensione del sesto episodio di The Crowded Room, serie con Tom Holland

Come già citato, il sesto episodio di The Crowded Room pone il focus narrativo sul personaggio (finora secondario) interpretato da Amanda Seyfried, Rya. Non si comprende chiaramente quale sia lo scopo di questa scelta, se non mostrare alla fine della puntata una differenza percettiva fra le vite dei due protagonisti: nonostante tutti i problemi che Rya possa avere nel suo quotidiano, non saranno mai peggiori di quelli di Danny. Inoltre la trama subisce un arresto netto, dato che questo episodio ripercorre tramite recap tutti gli eventi mostrati finora ma da una prospettiva diversa

 

Più intrigante è l’esplorazione della patologia di Danny. Se finora c’era ancora qualche dubbio, qui finalmente viene reso ufficiale che il ragazzo soffra di un disturbo dissociativo dell’identità, e che i personaggi di Jack ed Adam conosciuti in precedenza non sono altro che una sua creazione per superare i problemi che lo opprimono da che era bambino. Per quanto concerne la performance attoriale, Tom Holland plasma efficacemente le diverse personalità, passando in una interessante singola inquadratura dall’una all’altra con credibilità.

 

Tuttavia ciò non basta a promuovere l’episodio, che viene percepito più che altro come un filler non richiesto che interrompe bruscamente la narrazione, tornando indietro al punto di partenza. Nel complesso la puntata è estremamente discorsiva e mantiene (come nelle precedenti) una regia abbastanza statica. Tra l’altro non fornisce un background esaustivo del personaggio di Rya, che dovrebbe invece rappresentare la co-protagonista nonché spalla del tormentato Danny di Tom Holland.

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