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Hayao Miyazaki: la top 5 dei suoi film

Tutto il genio di Miyazaki: la classifica dei suoi migliori 5 film d'animazione

L’uscita del prossimo film del maestro nipponico Hayao Miyazaki si avvicina. L’apposito approfondimento ha visto il regista di punta dello Studio Ghibli protagonista su queste pagine: tutta la sua filmografia è recensita passo dopo passo. E allora, perché non concedersi una classifica cercando di individuare i 5 punti massimi della sua carriera? Di seguito la classifica della top 5 tra i film d’animazione del maestro Hayao Miyazaki.

La top 5 dei film di Hayao Miyazaki

Miyazaki ha sempre espresso una particolare intuizione all’interno dei suoi film, e cioè mostrarsi aperto al diverso, al bene comune, alla stravaganza dello straordinario nell’ordinario con picchi d’animazione a tratti surrealista, inoltre è fenomenale il suo tocco romantico unito alla pregievole ricerca dell’animo umano. Fondatore dello Studio Ghibli insieme al collega Isao Takahata, premiato con l’Oscar onorario nel 2014, Miyazaki ha saputo districarsi tra fumetti, cinema e animazione, portando in alto proprio la mescolanza tra questi elementi e il cinema d’animazione giapponese, erroneamente visto come televisivo e di serie B. Il suo dialogo con l’arte cinematografica ha avuto inizio nel lontano 1979.

 

Di seguito la top 5 dei film di Hayao Miyazaki:

5) Si alza il vento

L’ultimo lavoro del regista è risalente al 2013, ed è proprio Si alza il vento. La narrazione prende spunto dalle vicende semi-biografiche di Jiro Jorikoshi, ingegnere che ha contribuito alla realizzazione di aerei da caccia impiegati nella Seconda Guerra Mondiale; c’è spazio anche per l’amore, siccome il protagonista è innamorato della bella Nahoko. Miyazaki qui fonde la sua identità con quella del protagonista, ampliando il discorso artistico al cinema partendo dall’ingegneria, e generando un risonante inno alla vita. La storia è pacifista ed ecologista, opponendosi ai valori guidati dagli obiettivi capitalisti, fonte delle azioni degli essere umani corrotti. Miyazaki racconta ancora una volta sé stesso, mescolando come suo solito, elementi onirici ad altri realistici. La particolarità del film sta proprio nei toni e nelle atmosfere più mature e vicine alla realtà rispetto al solito, ma non manca quel pizzico di genuina follia che trasporta lo spettatore in un mondo idealizzato.

Tutto il genio di Miyazaki: la classifica dei suoi migliori 5 film d'animazione

4) Principessa Mononoke

Nel 1997 ci si trova di fronte un’opera d’immersione nella natura: Principessa Mononoke. La trama incentrata su una coppia di ragazzi inizialmente ai poli opposti, Ashitaka e San. Il primo è costretto a lasciare il suo villaggio per guarire da una maledizione contratta a seguito di uno scontro con un animale posseduto da uno spirito; la seconda, è soprannominata principessa Mononoke, ed è stata allevata dai lupi con i quali vive a stretto contatto con la natura. L’incontro-scontro tra i due pone lo spettatore conscio di eventi dal sapore amaro, siccome la natura è stata attaccata e sta tentando in tutti i modi di proteggere la sua purezza dalla ferocia degli esseri umani, ingordi nella continua ricerca d’arricchimento. Temi importanti e da sempre presenti nel cinema di Miyazaki, in questo film crudo e senza filtri si mette in rilievo tutta la sofferenza di Madre Natura, ormai in fin di vita per i continui colpi degli uomini.

Tutto il genio di Miyazaki: la classifica dei suoi migliori 5 film d'animazione

3) Nausicaä della Valle del vento

Il tema del rapporto uomo-natura nella filmografia del maestro, parte dal suo secondo lungometraggio animato: Nausicaä della Valle del vento, del 1984. La protagonista, Nausicaä, è una giovane ragazza che ha intrapreso un viaggio catartico non solo per lei, ma per l’intero eco-sistema. Infatti, quella che diventa prematuramente una donna ed un’eroina a tutti gli effetti, salva l’umanità che si era riassestata nella Valle del vento dopo gli interventi nucleari scatenanti la distruzione del globo così come lo conosciamo. L’atto di porsi come ponte tra i due mondi, quello naturale rovinato dall’uomo, e quello dell’uomo stesso oramai regredito in uno stato medievale, rappresenta il massimo momento di unione e pace tra gli organismi viventi, guariti dalla bontà pura di Nausicaä. Un messaggio così forte, con un personaggio femminile delicato e determinato, difficilmente si è visto al cinema, e già solo per questo il film andrebbe inserito nel meglio degli anni ’80, oltre che nella top 5 del maestro Miyazaki. 

Tutto il genio di Miyazaki: la classifica dei suoi migliori 5 film d'animazione

2) Il castello errante di Howl

Miyazaki con Il castello errante di Howl dà sfogo alla sua fantasia più sfrenata, generando la sua opera più complessa in fase di scrittura e struttura nel veicolare un messaggio importante. La creatività con cui gli elementi in scena prendono vita, è semplicemente magistrale. I due protagonisti sono Howl, un affascinante mago, e Sophie, una ragazza che ha perso consapevolezza e autostima; quando i due si incontreranno, saranno capaci di colorarsi la vita a vicenda, siccome si trovano in un momento di forte depressione. Howl non riesce ad accettare la cattiveria degli uomini, perennemente in guerra, mentre Sophie ha perso i genitori e si è rinchiusa in sé stessa e nel lavoro, perdendo contatto con la realtà. Le due anime perdute finiranno per riaccendersi in un legame d’amore profondo e puro. L’estro del regista nipponico è brillantemente espresso con la scelta dei colori, rappresentanti un preciso stato d’animo dei personaggi, e per questo ci sono continui cambiamenti di colorpalette e di umore. Si ride, ci si commuove, si resta stupiti di fronte la magia del castello e dei suoi abitanti, da Calcifer a Rapa. Ogni scelta scenografica è sintomo di un aspetto fisico o mentale di Howl o di Sophie, e la metamorfosi è presto detta: c’è una netta presa di coscienza e di reazione di fronte gli ostacoli. Il grigio dei capelli di Sophie non andrà via alla fine del film, proprio per sottolineare come la saggezza è stata raggiunta e mantenuta.

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1) La città incantata 

La risposta orientale ad Alice nel paese delle meraviglie, si chiama La città incantata ed è firmata da Hayao Miyazaki nel 2004, con tanto di Oscar al Miglior film d’animazione. Per chi scrive, questo film rappresenta il sunto perfetto della poetica di Miyazaki siccome ne possiede ogni peculiarità, qui sviscerata e messa in scena con un estro fuori dal normale. Gli elementi surrealisti accompagnano sin dal principio la favola la cui protagonista è Chihiro. La bambina, dopo che i suoi genitori si sono trasformati in maiali per l’ingordigia e la mancanza di rispetto mostrata, finisce per perdersi nella Città degli Spiriti governata dalla strega Yubaba. Il volto amico per Chihiro è Haku, il ragazzo-drago ai servizi della strega. Tutto il film non è altro che una creativa metafora dell’inconscio di una bambina nella fase transitoria dall’infanzia all’adolescenza, momento in cui la fanciullezza si scontra con il cinismo della vita. Le animazioni tradizionali risultano pittoriche e animiste, e si sposano perfettamente agli elementi naturali mescolando al meglio onirismo e realismo, lasciando lo spettatore ad interrogarsi sui vizi umani, ma anche con le virtù. Suspance, poesia, rapporto tra tradizione e modernità, ricerca dell’animo umano: tutti gli elementi interni alla narrazione di uno dei più grandi film d’animazione di sempre, La città incantata.

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