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39° Edizione del TORINO FILM FESTIVAL (5° giorno)

Quinto giorno di festival e prosegue la rubrica giornaliera del 39° Torino Film Festival

  • THE GIRL IN THE FOUNTAIN“ di Antongiulio Panizzi: siamo a metà della manifestazione e il primo film visionato nel 5° giorno di festival è il racconto della diva Anita Ekberg attraverso la creazione di uno pseudo documentario. La storia di un’attrice iconica che anche solo grazie ad alcune scene leggendarie è entrata di getto nella storia del cinema. Ma il successo come si sa ha anche i suoi lati negativi, difatti la stessa Ekberg, dopo aver raggiunto le vette più alte della notorietà, è stata in men che non si dica divorata dalla sua stessa fama. Un film che viene raccontato dalla voce di Monica Bellucci, un’altra attrice che unisce recitazione e bellezza. “The Girl in the Fountain” è un grandioso dialogo impossibile tra due donne, due vere e proprie dive di due epoche diverse. Titolo presente tra i “Fuori Concorso” che riporta sul grande schermo la Bellucci, protagonista anche durante questa edizione del Torino Film Festival di un Masterclass intitolata “Meravigliarsi”. Inoltre la diva italiana ha ricevuto il Premio Stella della Mole per l’innovazione Artistica (80’ – ITALIA); 
  • EL PLANETA” di Amalia Ulman: dopo la morte del padre, la giovane Leo (Amalia Ulman, sia attrice sia regista) lascia Londra per tornare nella sua città natale Gijon, in Spagna, dove si trova la madre che però sta per essere sfratta di casa. Le due donne passano molto tempo assieme e tentano di racimolare quello che riescono vendendo oggetti di vario tipo su internet, godendosi il lusso di grandi acquisti come pellicce, scarpe e tanto altro per poi restituirle. Un altro esordio presente nella selezione ufficiale della 39° edizione del Torino Film Festival. Un film di stampo decisamente indipendente che ricorda molto il cinema indie americano degli anni ’80, il tutto realizzato con un bianco e nero delicato e funzionale al racconto (79’ – USA); 
  • Piemonte Factory: “PIEMONTE FACTORY”: il 30 Novembre è stato presentato il “Piemonte Factory”, un laboratorio cinematografico riservato a giovani artisti. Un progetto creato dall’esperienza di Torino Factory e dedicato a gruppi di giovani under 30. Nove cortometraggi realizzati nelle 8 province del Piemonte: “I Parchi” di Flavio Mastrillo, “Una Finestra che Respira la Città” di Elisa Lacicerchia, “Cloro” di Matteo Tarditi, “Ensan” di Nicola Winkler, Amir Shadman e Giorgia Rosso,  “Fiume” di Asiyat Gamzatova, “Estate in Città” di Samuele Zucchet e Lorenzo Radin, “Ratavoloira” di Giulio Maria Cavallini, “Nella Merda – Storie dai Ragazzi dei Palazzi” di Anita Luz Berman ed, infine, “Green Tag” di Leonardo Signoretti (un documentario per dare spazio anche a questo genere). Una selezioni di cortometraggi che da visibilità a vari progetti di giovani promuovendo anche il territorio; 
  • CRY MACHO – Ritorno a Casa” di Clint Eastwood: l’ultimo titolo visionato in giornata è la nuova opera firmata dall’iconica stella del cinema americano, adattamento cinematografico del romanzo di N. Richard Nash. Ambientato in Texas negli anni 80, il film racconta la storia dell’ex star del rodeo Mike Milo (Clint Eastwood), il quale, per ripagare un debito di un vecchio amico, viene costretto a partire per il Messico per recuperare e riportare negli Stati Uniti il tredicenne Rafo (Eduardo Minett), il figlio dell’amico. Il racconto si sviluppa sul tentativo da parte di Mike di convincere il ragazzino a seguirlo in Texas, fuori dai confini messicani. Il viaggio di ritorno si rivela essere, però, più insidioso e ricco di pericoli del previsto. Un lungo percorso che da modo ai due protagonisti di relazionarsi l’un l’altro rievocando storie del passato portate in scena in altri titoli della filmografia di Eastwood. Il titolo con più appeal dell’intera cerimonia e presente tra i “Fuori Concorso” (104’ – USA). 

Un’altra giornata incredibilmente ricca di titoli di forte impatto, portando sul grande schermo allo stesso tempo dei divi del cinema contrapposti ai tanti giovani del Piemonte Factory e del film che segna l’esordio alla regia di Amalia Ulman

Andrea Boggione