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Recensione – Omen: l’origine del presagio, il prequel della saga horror anni 70

Omen: l’origine del presagio si propone come prequel del film originale del 1976, sarà riuscito a rispettare le attese?
Recensione di Omen: l'origine del presagio

Esce nelle sale italiane il 4 aprile 2024 Omen: l’origine del presagio, film horror diretto da Arkasha Stevenson e interpretato da Nell Tiger Free. Il film è prodotto dalla Phantom Four e distribuito dai 20th century studios. La pellicola è costata 30 milioni di dollari.

Di seguito la trama e la recensione di Omen: l’origine del presagio.

La trama di Omen: l’origine del presagio

La trama riportata dal sito ufficiale di Omen: l’origine del presagio è la seguente: Quando una giovane donna americana viene mandata a Roma per iniziare una vita al servizio della chiesa, incontra un’oscurità che la porta a mettere in discussione la sua stessa fede e scopre una terrificante cospirazione che spera di propiziare la nascita del male incarnato. “The First Omen” vede protagonisti Nell Tiger Free (“Servant”), Tawfeek Barhom (“Mary Magdalene”), Sonia Braga, Ralph Ineson (“The Northman”) e Bill Nighy.

La recensione di Omen: l’origine del presagio, un horror incompiut

Omen: l’origine del presagio è l’ennesima riproposizione di una saga horror anni 70/80 degli ultimi anni. Ormai si ha l’impressione che Hollywood sia determinata con stolida perseveranza a riportare su schermo tutte le spoglie tumefatte delle saghe che hanno tanto appassionato gli amanti dell’orrore decenni fa. Questa tendenza, più ancora di altre in atto al momento, è piuttosto deprimente poiché il botteghino del post-pandemia ha dimostrato in lungo e largo di saper premiare, più di ogni altro genere in circolazione, i film horror con buone idee.

Ecco che dunque la perseveranza nel proseguire lungo questa strada lascia a tratti sbigottiti e pone seri interrogativi sullo stato dell’arte della proposta mainstream hollywoodiana. Omen: l’origine del male si distingue molto poco dalla risma dei succitati titoli reboot, sequel, prequel etc. sia da un punto di vista narrativo che estetico. Questo senso di omologazione fiacca in partenza ogni velleità di originalità da parte dell’opera.

Beninteso risulta difficile definire Omen: l’origine del presagio come un film horror orribile o irricevibile, si è visto ben di peggio sul grande anche soltanto negli ultimi mesi, ma allo stesso tempo non si può negare come quest’ultimo faccia poco o nulla per scrollarsi di dosso la sua aurea di mediocrità. Tutti i comparti tecnici che hanno preso parte alla realizzazione della pellicola risultano giudicabili come appena sopra la soglia di galleggiamento.

La regia, nonostante non la si possa definire ispirata, è tutto sommato onesta, non offre guizzi di alcun genere ma nemmeno incorre in strafalcioni da matita blu e bisogna ammettere che quando non si deve occupare di sviluppare le diverse, ma ugualmente noiose, sottotrame che costituiscono questo film riesce a orchestrare anche delle decorose sequenze horror. Più nel complesso, nonostante una durata ingiustificata, il film ha un ritmo piuttosto buono e ha il pregio di tenere coperte quasi tutte le carte fino al concitato finale. Sicuramente essendo quest’opera un prequel non si resta scioccati dalla piega che prendono gli eventi che conducono all’inevitabile finale, tuttavia vi è una certa perizia nel disvelamento progressivo delle varie forze in campo. Se si dovesse scomporre questo film nelle sue parti essenziali, a eccezione di una fotografia piuttosto ballerina, si potrebbe quasi finire per salvarlo con benevolenza.

Quello che manca totalmente però è il cuore della pellicola o meglio il motivo prettamente artistico per la quale essa è stata realizzata. Queste due ore aggiungono davvero qualcosa alla narrazione della saga o sono solo un pretestuoso riempitivo? Purtroppo viene da propendere più per la seconda ipotesi, anche a livello metatestuale il film risulta essere piuttosto scarno e la parabola della protagonista esattamente quella che ci si aspetterebbe da un film del genere. Il fattore forse più paradossale è che, a fronte di rivelazioni sconcertanti, nemmeno per un secondo essa metta in dubbio la sua fede o si interroghi sul più profondo significato della chiesa cattolica come religione settaria.

Nemmeno la sua scappatella poco prima di prendere il velo si rivela un punto di svolta del suo percorso psicologico ma semplicemente come un pretesto narrativo per far avanzare gli eventi, cosa che conferisce a tutta l’operazione un certo qual senso di artificiosità. Forse l’unica se non originale quantomeno interessante proposta dalla pellicola è che la Chiesa stessa, per far fronte a una secolarizzazione incipiente, sia la prima sostenitrice della venuta di un nuovo anticristo, discorso che si potrebbe estendere facilmente a tutti i sistemi di potere che per mantenere salda la propria presa sulla popolazione generano appositamente le proprie nemesi.

Al di là di questo unico spunto di riflessione la pellicola risulta abbastanza incolore, seppur non male eseguita, cosa che non può fare altro che collocarla nell’informe marasma del reflusso hollywoodiano del cinema horror anni 70 e 80, che forse sarebbe meglio far rimanere soltanto nei ricordi degli spettatori.

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Omen: L'origine del presagio
Omen: L’origine del presagio

Recatasi a Roma per prendere il velo, la giovane suora Margaret Daino si renderà presto conto che celati tra i vicoli della città eterna si nascondono minacce che vanno ben oltre la sua immaginazione e che metteranno a dura prova la sua fede.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:

04/04/2024

Regia:

Nell Tiger Free

Cast:

Nell Tiger Free, Tawfeek Barhom, Sônia Braga, Ralph Ineson e Bill Nighy

Genere:

Horror

PRO

Una discreta esecuzione tecnica
Alcune scene horror efficaci
Insufficiente scrittura della protagonista
Assenza di spunti visivi o di riflessione
Ennesima stanca riproposizione di una saga horror