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Oscar 2024: perché Greta Gerwig non è stata candidata come migliore regista?

Un mare magnum di polemiche e accuse di sessismo rivolte agli Oscar, rei di non aver candidato Greta Gerwig tra i migliori registi: ma perché ciò è avvenuto?
Oscar 2024: perché Greta Gerwig non è stata candidata come migliore regista?

L’annuncio delle nomination agli Oscar 2024 ha generato, come di consueto, grandi polemiche soprattutto per gli esclusi, che non sono stati in grado di ottenere una candidatura e che – per questo motivo – hanno fatto parlare molto di sé. Di certo, una delle assenze più pesanti è quella di Greta Gerwig, che non ha ottenuto una nomination nella categoria di migliore regista, che tutti si aspettavano. Ma per quale motivo? Di seguito, cerchiamo di considerare alcuni aspetti di tale selezione.

Oscar 2024: i candidati nella categoria di migliore regista e chi è stato escluso

Prima di indicare quelle che potrebbero essere state le motivazioni che hanno portato Greta Gerwig a essere candidata come migliore regista, è utile considerare chi invece è stato incluso nella cinquina degli Oscar 2024. Si tratta di Christopher Nolan per Oppenheimer, candidato anche alla vittoria finale; Martin Scorsese per Killers of the Flower Moon, Jonathan Glazer per La zona di interesse, Yorgos Lanthimos per Povere creature! e Justine Triet per Anatomia di una caduta.

Per ragionare di esclusione di Greta Gerwig, però, bisogna anche mostrare una certa visione d’insieme a, a ben vedere, la regista non è certamente l’unica ad esser stata tirata fuori dalla cinquina: altri grandi autori, come Ridley Scott per Napoleon, Wim Wender per Perfect Days o Hayao Miyazaki per Il ragazzo e l’airone non sono stati inclusi nella cinquina, così come titoli che hanno ottenuto un grande successo e che non avrebbero sfigurato; si parla, allora, anche di grandi esclusi con Alexander Payne con The Holdovers – Lezioni di vita, Celine Song per Past Lives e Cord Jefferson per American Fiction.

Perché escludere Greta Gerwig dalla cinquina dei registi agli Oscar 2024 non è sessista?

È evidente che ogni selezioni comporti delle polemiche che sono assolutamente naturali, ma si corre troppo spesso il rischio di rendere queste stesse piuttosto sterili, animati cioè da una sola volontà di cogliere in superficie l’aspetto di una scelta o di una determinata lacuna. In molti lidi si è tornati a parlare di Oscar patriarcali o di scelte che sono sessiste, probabilmente nei medesimi in cui venivano polemizzate le vittorie di CODA e di Moonlight, perché troppo inclusivi. Da che parte stare, allora? Volendo credere ancora nell’utopia di una qualità che viene premiata perché tale e non perché mediata da altri fattori, allora tocca ribadire i nomi dei cinque registi che sono stati nominati al posto di Greta Gerwig nella cinquina dei registi: Christopher Nolan, Martin Scorsese, Yorgos Lanthimos, Jonathan Glazer e Justine Triet.

Un gioco che potrebbe essere realizzato per tentare di comprendere il quid di tale polemica è semplice: chi sarebbe dovuto essere escluso al fine di inserire Greta Gerwig tra i candidati? Appare impensabile toccare due mostri sacri come Nolan e Scorsese, neanche tanto per la storia che portano sulle loro spalle, per il cognome che hanno e per l’importanza sacrosanta che possiedono nel mondo del cinema, quanto più per due capolavori che sono fuoriusciti dalle loro mani; certo è che si può fare ancora fatica a definirli film determinanti nella carriera, ma sono due titoli che non possono essere esclusi. E che dire degli altri? Jonathan Glazer realizza semplicemente il film perfetto e della carriera, che muove da un precedente letterario clamoroso e che adatta, in forma sublime, una tematica di cui anche gli Oscar stessi abbisognano: non a caso, il film ha conquistato 5 candidature totali e ha già una vittoria in tasca (miglior film internazionale), per cui non candidare il suo regista sarebbe stato un assoluto controsenso; Lanthimos, di contro, viene da un Leone d’Oro e da un numero di vittorie esorbitante là dove Oppenheimer non ha trionfato, con il regista greco che ormai è uno dei nomi più importanti nel mercato hollywoodiano. Ancora: era possibile non candidarlo? Si viene adesso all’annosa questione finale: se proprio doveva esserci un dubbio dell’Academy questo era mosso tra Justine Triet e Greta Gerwig; da un lato una regista eccezionale, che vince la Palma d’Oro con Anatomia di una caduta e che sublima la sua carriera mai banale; dall’altro una regista che le sue candidature agli Oscar le ha già ottenute e che, semplicemente, era qualitativamente indietro rispetto agli altri 5. Perché parlare di sessismo se la scelta era tra due donne ed è stata selezionata colei che ha, oggettivamente, una regia migliore?