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Recensione – La sala professori, film candidato agli Oscar 2024

Candidato agli Oscar 2024 come miglior film internazionale, La sala professori di Ilker Çatak si presenta come un lungometraggio drammatico dai toni hitchcockiani: ma si è meritato davvero questa nomination?
Recensione - La sala professori, film candidato agli Oscar 2024

L’attesa per gli Oscar si è finalmente conclusa il 10 marzo con la cerimonia di premiazione ufficiale di tutti i vincitori della 96esima edizione, ma la lista dei titoli che meritano di essere visti resta ancora valida. Tra questi vi è il film La sala professori (The Teacher’s Lounge) del regista tedesco Ilker Çatak, distribuito da Lucky Red nelle sale italiane dal 29 febbraio 2024 e candidato per la categoria miglior film internazionale agli Oscar 2024. Di seguito la trama e la recensione de La sala professori, il film di Ilker Çatak candidato agli Oscar 2024 con protagonista Leonie Benesch.

La trama de La sala professori, il film di Ilker Çatak

Di seguito si riporta la trama de La sala professori, il film di Ilker Çatak con protagonista Leonie Benesch presentato in anteprima al Toronto Film Festival 2023 e candidato al Festival di Berlino 2023, vincitore come miglior film per la giuria C.I.C.A.E. e del Premio Europa Cinema Label, candidato per la miglior sceneggiatura e miglior attrice agli European Film Awards:

Carla Nowak (Leonie Benesch) è una giovane e promettente insegnante di matematica ed educazione fisica al suo primo incarico in una scuola media tedesca. Carla affronta il suo lavoro con passione e dedizione e tutto sembra andare bene, fino a quando una serie di piccoli furti all’interno della scuola mette in subbuglio l’istituto. Quando i sospetti cadono su uno dei suoi studenti, che viene sottomesso a un umiliante interrogatorio dalla preside, Carla prende a cuore il suo caso e decide di andare di indagare personalmente, scatenando una serie inarrestabile di reazioni a catena e conseguenze negative che le si ritorceranno contro.
La trama e la recensione de La sala professori, il film candidato agli Oscar 2024

La recensione de La sala professori: quando la scuola incontra Hitchcock

Quarto lungometraggio del regista tedesco Ilker Çatak, La sala professori è un film drammatico dalle sfumature del thriller psicologico, scritto a quattro mani dal regista insieme a Johannes Duncker, ispirandosi liberamente al ricordo delle loro esperienze scolastiche. Il film è girato interamente in 4:3 e fin da subito la scelta di impiegare questo formato di pellicola comunica l’effetto desiderato. Infatti, non solo l’inquadratura trasmette una sensazione di claustrofobia e di soggezione, che immedesima lo spettatore con la protagonista, ma va anche a ricreare sullo schermo uno spazio delimitato che richiama molto l’ambiente della sala professori del titolo, concentrando la costruzione della tensione entro i confini di questo microluogo.

Il film innesca dunque il brivido spaziando tra primi piani dei personaggi, in particolare della professoressa Carla Nowak, e inquadrature che sembrano voler emulare l’atto dello spiare, o al contrario dell’essere controllati che strizzano l’occhio al cinema di Alfred Hitchcock, per comunicare il senso di persecuzione, colpevolezza ed esclusione provati dalla protagonista. La vicenda drammatica al centro del film, in cui si ritrova ingiustamente coinvolta la professoressa Nowak, viene così filtrata e vissuta tramite l’io e la psiche della docente, trasmettendone ogni sentimento tra paure, rabbia, adrenalina e sconforto. Il tutto è accompagnato da una straordinaria colonna sonora originale composta da Marvin Miller, in cui strumenti a corde e a percussione scuotono l’orecchio e l’animo dello spettatore ma anche la visione stessa del film, percepita dunque come un’esperienza a 360 gradi.

La scuola come palcoscenico della dinamica triangolare del capro espiatorio

Il senso di mancanza di respiro, che va a contribuire alla costruzione della tensione narrativa del film, viene ulteriormente accentuata dal fatto che tutte le scene del film si svolgono all’interno, tra le mura di edifici scolastici della città di Amburgo. Di fatto, non vediamo mai gli alunni o il personale docente al di fuori del contesto scolastico, vivere una quotidianità diversa da quella legata al mondo della scuola. Anche questa scelta voluta è da leggere sia come una rappresentazione metaforica della vita di un docente, che si ritrova immerso nel proprio lavoro 24 ore su 24 contrariamente da quanto si pensi, che come un voler portare all’estremo e spettacolarizzare la dinamica del capro espiatorio girardiana rispettando allo stesso tempo un’unità di luogo aristoteliana come se fosse una sorta di tribunale.

All’inizio del film, la professoressa Nowak si trova contro la sua volontà a dover sottoporre alcuni suoi alunni a un interrogatorio insieme ad altri colleghi per scoprire il colpevole dei furti di soldi a scuola. La medesima dinamica viene riproposta successivamente nel film ma rovesciata, in cui sono gli alunni a porre domande alla docente, circa l’accusa da lei mossa nei confronti della madre di un loro compagno – nonché segretaria della scuola – per scrivere un articolo da pubblicare sul giornalino di scuola e diffondere la verità. Da questo apparente lieto fine che dovrebbe essere rappresentato dall’aver trovato la responsabile dei furti, ha inizio una catena di conseguenze negative che infliggono non solo la professoressa Nowak e la segretaria colpevole, ma anche suo figlio, alunno della docente, che viene stigmatizzato dai suoi compagni di classe e dal resto del corpo docenti.

D’altronde è proprio il detto latino veritas omnia vincula vincit ossia la verità vince su tutto, omonimo titolo di uno dei brani che compongono la colonna sonora originale del film, a essere scritto sulla parete della stanza in cui lavorano i ragazzi responsabili del giornalino. Tuttavia, si tratta di una verità relativa e malleabile, che può essere sporcata e alterata da chiunque. Ciò che Ilker Çatak mette in scena nel suo film è una straordinaria e fedele rappresentazione del sistema scolastico odierno, non solo di quello presente in Germania, volto sopratutto a suscitare una pura critica sociale di tutte le persone che gravitano intorno al mondo della scuola.

3,5
Rated 3,5 out of 5
3,5 su 5 stelle (basato su 2 recensioni)
La sala professori (The Teacher's Lounge)
La sala professori (The Teacher’s Lounge)

La sala professori è un film drammatico in cui una docente di una scuola tedesca si ritrova ingiustamente coinvolta in un vortice di eventi che la porteranno a dubitare dei suoi colleghi, e non solo.

Voto del redattore:

8.5 / 10

Data di rilascio:

29/02/2024

Regia:

Ilker Çatak

Cast:

Leonie Benesch, Michael Klammer, Rafael Stachowiak, Leonard Stettnisch, Eva Löbau, Anne-Kathrin Gummich, Kathrin Wehlisch, Sarah Bauerett, Uygar Tamer

Genere:

Drammatico

PRO

La costruzione della tensione dal sapore hitchcockiano
Il senso di claustrofobia ottenuto tramite l’uso della pellicola 4:3
La stroardinaria intepretazione di Leonie Benesch
La colonna sonora mozzafiato
Nessuno