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Recensione: Dracula, Diretto da Tod Browning con Bela Lugosi

Recensione Dracula, Diretto di Tod Browning con Bela Lugosi

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Dracula
Genere: Horror
Anno: 1931
Durata: 85′
Regia: Tod Browning
Sceneggiatura: Garrett Fort
Cast: Bela Lugosi, Helen Chandler, David Manners, Dwight Frye, Edward Van Sloan
Fotografia: Karl Freund
Montaggio: Maurice Pivar
Colonna Sonora: Philip Glass
Paese di produzione: USA

Primo film di quello che sarà il filone più importante per la Universal, Dracula rappresenta una vera e propria rivoluzione. Il film di Browning diventa l’origine di una vera e propria rivoluzione culturale, ridefinendo per sempre l’immagine del vampiro. Non più il mostruoso Max Schreck con il suo Nosferatu, ora il vampiro diventa il seducente Lugosi. Una storia di orrore e di passione, di atmosfera e suggestioni. Questa è la recensione di Dracula di Tod Browning, film del 1931 che segna l’esordio di Bela Lugosi con il grande pubblico.

La trama di Dracula, diretto dal regista Tod Browning

Di seguito la trama di Dracula di Tod Browning, adattamento del romanzo di Bram Stoker e primo film dei mostri universal:

Il notaio Renfield (Dwight Frye) si trova in una carrozza diretta verso il castello del conte Dracula per concludere degli affari. Raggiunto un villaggio viene a conoscenza delle superstizioni locali che vedono dei vampiri abitare l’oscuro castello. Renfield decide di ignorare gli avvertimenti e raggiunge il tetro castello. Verrà accolto dall’affascinante conte Dracula (Bela Lugosi) che deciderà di affittare l’abbazia di Carfax a Londra. Decisi a partire il giorno successivo il notaio si fermerà per la notte. Sarà vittima di strane visite notturne, in un momento di tensione che culmina con il morso del conte. Durante il viaggio di ritorno a bordo della Vest, Renfield cederà alla pazzia scortando il suo padrone verso Londra. La nave attracca in Inghilterra e i portuali fanno una scoperta sconcertante: Renfield è l’unico superstite a bordo, l’intero equipaggio è stato sterminato in circostanze misteriose. Se il notaio ormai impazzito sarà spedito al sanatorio del dottor Seward (Herbert Bunston), il conte potrà finalmente aggirarsi per le strade di Londra alla ricerca della sua prossima vittima.

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Recensione Dracula, Diretto di Tod Browning con Bela Lugosi

La recensione di Dracula, l’origine dei mostri Universal

Nel 1931 Tod Browning dopo aver firmato alcuni classici del cinema americano (seppur mai di ampio successo) gira uno dei più maestosi classici del cinema americano. La nascita del sonoro, il codice Hays che inizia a dettare le prime regole su cosa mostrare e cosa no. Rivoluzioni tecniche e una crisi dell’industria sostenuta da uno star system ai massimi sistemi. Questi fattori permettono a Dracula di diventare un film dall’importanza storica assoluta. La pellicola prodotta da Carl Laemmle Jr.  desta sin da subito l’attenzione del pubblico per il suo eccezzionale cast. L’attore teatrale Bela Lugosi sfutta padroneggia il ruolo tanto nel teatro quanto nella macchina da presa. A differenza della prima scelta per il ruolo Lon Chaney (interprete del gobbo di Notre Dame nel film del 1923), il personaggio di Lugosi desta sin da subito l’attenzione del pubblico femminile. Affascinante e seducente, dal fascino esotico che dona alla pellicola una connotazione quasi erotica. Non è un caso che la pellicola stessa venisse promossa come una storia di passione prima che come una storia d’orrore.

La classica storia di Dracula viene riadattata in una mistura perfetta di sensazioni (visive ed uditive) che creano un cocktail unico. Una bevanda dalla forte valenza artistica che apre la strada al fortunato genere dei mostri universal. Browning forte della sua esperienza nel cinema muto, riempie la pellicola di momenti silenziosi. A parlare in Dracula sono le immagini e le scenografie. Fondamentale infatti per le riprese è stato il supporto del direttore della fotografia premio oscar Karl Freund. La sua esperienza maturata con il cinema espressionista tedesco per la prima volta muta l’immaginario registico americano. Il film viene sorretto da una fotografia suggestiva fatta di tagli di luce che evidenziano lo sguardo dei personaggi, occhi che forse comunicano di più della semplice performance attoriale. La colonna sonora fatta di archi continui e dalle sonorità disturbanti diventa spesso la vera protagonista della scena. Riprendendo brani classici e noti, si destreggia in una narrazione ricca di tensione di momenti entusiasmanti.

Una curiosità che in sede di recensione vogliamo ricordare è la famosa versione spagnola. In un periodo storico dove il doppiaggio risulta essere una pratica costosa, la universal decide di girare una versione della pellicola in spagnolo. Questo permetterebbe di ridurre enormemente i costi tramite il riutilizzo delle scenografie. La pellicola diretta da George Melford recentemente recuperata e restaurata, presenta una regia decisamente più interessante rispetto alla versione originale. Movimenti di macchina più elaborati affiancano inquadrature decisamente insolite per una pellicola dell’epoca. Stando ad alcune interviste fatte agli attori, alcuni membri della troupe della pellicola spagnola avrebbero costantemente osservato il lavoro svolto durante la giornata dalla controparte americana per poter migliorare la loro messa in scena. L’elemento che in questa versione tuttavia risulta decisamente meno azzeccato è il cast. Carlos Villarias non riesce a competere con Lugosi, e il carisma della diva Lupita Tovar non riesce a sostenere l’intera pelliccola.

Recensione Dracula, Diretto di Tod Browning con Bela Lugosi

Dracula: considerazioni finali sul film con Bela Lugosi

Quando Dracula uscì per la prima volta, come ci racconta Carla Laemmle, era accompagnato da un discorso finale. Un breve momento recitato dal professor Van Helsing che in pochi ricordano. Il personaggio sperava che la pellicola non turbasse il sonno degli spettatori, e pronuncia alcune delle parole più importanti della storia del cinema. “Quando stasera tornerete a casa, e le luci saranno state spente, e avrete paura di guardare dietro le tende, e temerete di vedere un volto affacciarsi alla finestra, tiratevi su e ricordatevi che, dopo tutto, i vampiri esistono!“. Quel “there are such things as vampires” cambierà per sempre la storia del cinema. Il cinema sovrannaturale finalmente entusiasma il pubblico. Il tutto si manifesta in una pellicola che in poco più di un ora riesce a raccontare una storia al limite della perfezione. Il tutto facendosi forza di comparti produttivi perfetti e convincenti. Dracula si è alzato dalla tomba, è giunta l’era dell’horror americano, è giunto il momento di un mondo di dei e mostri. L’alba dei mostri universal, è alle porte.

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Voto:
4.5/5

Andrea Barone
4.5/5
Andrea Boggione
5/5
Arianna Casaburi
0/5
Christian D’Avanzo
4.5/5
Emanuela Di Pinto
0/5
Matteo Farina
4.5/5
Gabriele Maccauro
0/5
Alessio Minorenti
4.5/5
Matteo Pelli
5/5
Vittorio Pigini
5/5
Bruno Santini
0/5
Giovanni Urgnani
0/5