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Recensione: Halloween – La notte delle streghe, diretto da John Carpenter con Jamie Lee Curtis

Recensione - Halloween di John Carpenter

SCHEDA DEL FILM

Titolo del film: Halloween – La notte delle streghe
Genere: Horror, Slasher
Anno: 1978
Durata: 91′
Regia: John Carpenter
Sceneggiatura: John Carpenter, Debra Hill
Cast: Jamie Lee Curtis, Donald Pleasence, Nick Castle, Nancy Kyes, Charles Cyphers
Fotografia: Dean Cundey
Montaggio: Tommy Lee Wallace, Charles Bornstein
Colonna Sonora: John Carpenter
Paese di produzione: Stati Uniti d’America

John Carpenter, arrivato al suo terzo film, crea dal nulla uno dei sottogeneri più apprezzati dagli amanti dell’horror di tutto il mondo: lo slasher. E lo fa con il capostipite di una saga leggendaria che continua attualmente a far parlare di sé. Ecco la recensione di Halloween – La notte delle streghe, film del 1978 con Jamie Lee Curtis (qui al suo esordio), scritto e diretto da John Carpenter.

La trama di Halloween – La notte delle streghe, diretto da John Carpenter

Di seguito la trama di Halloween, l’esordio del brutale Michael Myers sul grande schermo: 

 

Haddonfield, USA, 31 ottobre 1963. Il piccolo Michael Myers, di appena 6 anni, uccide a coltellate la sorella Judith. Viene in seguito recluso nel manicomio di Smith’s Grove dove, dopo 15 anni, riesce a fuggire e tornare nella sua città natale. Il dottor Sam Loomis (Donald Pleasence), lo psichiatra che lo prese in cura in seguito all’omicidio, intuisce subito la sua destinazione. All’alba del 31 ottobre, Michael uccide un meccanico, ruba i suoi vestiti e fa ritorno alla sua casa natale, ora fatiscente e in vendita. L’omicida prende di mira la giovane Laurie Strode (Jamie Lee Curtis) e la sua amica Annie, che pedina di ritorno da scuola. Intanto il dottor Loomis arriva a Haddonfield, lo psichiatra avverte della pericolosità di Michael Myers lo sceriffo locale, il quale però non sembra dargli troppo credito.

 

Recensione - Halloween di John Carpenter

La recensione di Halloween – La notte delle streghe, lo slasher secondo John Carpenter

Trecentomila dollari in totale, tanto è bastato a John Carpenter per firmare uno dei film più importanti della storia del cinema. Con il solito basso budget, il cineasta americano spiana la strada ad un sottogenere dell’orrore, lo slasher movie, rifacendosi a grandi classici come Psyco di Alfred Hitchcock proponendo, al contempo, qualcosa di innovativo e pionieristico. Halloween, al giorno d’oggi, è considerato come uno degli horror più iconici degli ultimi cinquant’anni: la figura di Michael Myers, il devastante assassino che fa mattanza di babysitter, ha attraversato i decenni cinematografici sotto lo sguardo attento di tanti e svariati autori, ognuno dei quali ha abbracciato la malignità di Michael in ogni forma e sostanza. Da Tommy Lee Wallace (amico fraterno di Carpenter e montatore del capostipite) passando per Rob Zombie e finendo con David Gordon Green (autore dell’ultima trilogia dedicata al personaggio), l’Ombra della Strega ha infestato gli incubi degli spettatori di tutto il mondo con ben dodici film tra sequel, prequel, remake e reboot. Niente male per un personaggio nato da un bilancio previsionale irrisorio.

 

Il primo film di tutta la saga non è solamente il padre di tutti gli slasher, è un inno alla tensione, un anatema di crudeltà pura e semplice che non fa sconti a nessuno. Carpenter definisce il personaggio di Michael Myers costruendoci attorno il mito dell’Ombra della Strega, un Boogeyman (da noi inteso come Babau o Uomo Nero) implacabile, letale e soprattutto silenzioso. Una sorta di proto-Terminator pronto ad uccidere qualsiasi cosa che intralci il suo cammino: Myers è senza pieta, rimorso o paura, Carpenter (autore della sceneggiatura insieme alla sua compagna Debra Hill) stende il filo della paura in modo teso e coerente, trasformando Halloween – La notte delle streghe non solo in un semplice film di genere, ma in un’esperienza terrificante ed assolutamente innovativa per gli standard dell’epoca.

 

Se c’è una cosa che Carpenter sa fare bene è gestire i personaggi tracciando il carattere di ognuno di loro e con una cura nello scegliere (saggiamente) gli interpreti che è fuori dal comune. Jamie Lee Curtis, all’epoca ventenne ed esordiente assoluta, è la protagonista perfetta per questo genere di film: il suo fascino innocente unito ad un eccelso talento recitativo (buon sangue non mente, essendo figlia d’arte) tramuta la futura protagonista di True Lies e Una poltrona per due nel perfetto prototipo della donna d’azione del cinema action/horror americano che verrà. Una fanciulla che, nonostante il pericolo, non si perde d’animo reagendo all’orrore combattendo e non semplicemente scappando. Da questo punto di vista, Halloween mostra i muscoli anche con i personaggi maschili: il dottor Samuel Loomis, brillantemente interpretato dal veterano Donald Pleasence, è disegnato da Carpenter come una specie di cacciatore di taglie ante litteram. Loomis, ben conscio della furia omicida di Myers, vuole a tutti i costi riacciuffare Michael riportandolo nel manicomio da cui è scappato. Sebbene il dottore sia una presenza quasi astratta ai fini della narrazione, le sue motivazioni sono fondamentali per delineare il profilo psicologico dell’Ombra della Strega: Pleasence porta in scena un personaggio mosso esclusivamente da una paura incontrollata, nonostante il dottore cerchi di dimostrare il contrario egli è sinceramente spaventato da Michael, portando su schermo la paura del terrore puro che sfocia nell’orrore più assoluto. 

Recensione - Halloween di John Carpenter

Halloween – La notte delle streghe: considerazioni finali e dove vederlo in streaming

John Carpenter, giunto al suo terzo film, con Halloween – La notte delle streghe (disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video) firma il suo secondo capolavoro, l’esordio cinematografico di Michael Myers è un tripudio di alta tensione adrenalinica, mista ad un orrore sincero e virulento. Eppure, al netto della tanta violenza presente nei novanta minuti di visione, Halloween non è un film sanguinolento: al regista non serve usare la carta del gore e della brutalità in modo puerile e superfluo, il clima del lungometraggio viene costruito grazie all’angoscia che trasmette con semplici inquadrature, trasformando la forma di Michael nella vera Ombra della Strega, una figura quasi mistica ma dannatamente concreta e pericolosa. Carpenter, con il solito budget limitato, inventa un sottogenere dell’horror con un prodotto genuino e solido, coadiuvato da un cast assolutamente in parte in una storia apparentemente semplice ma dal grande impatto emotivo. Michael Myers, nella sua crudele spietatezza, è paragonabile ad un cancro: un male incurabile che non si può fermare in nessun modo, Carpenter grazie ad una scrittura brillante prende un semplice villain e lo trasforma in un’icona leggendaria dell’horror moderno, dimostrando (ancora una volta) di essere uno degli autori più innovativi che il periodo di rinnovamento della Nuova Hollywood abbia mai sfornato.

Voto:
5/5
Andrea Barone
5/5
Andrea Boggione
0/5
Christian D'Avanzo
5/5
Emanuela Di Pinto
0/5
Matteo Farina
5/5
Gabriele Maccauro
5/5
Alessio Minorenti
5/5
Vittorio Pigini
5/5
Bruno Santini
5/5
Giovanni Urgnani
0/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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