Cerca
Close this search box.

Recensione: Grindhouse – A prova di morte, film diretto da Quentin Tarantino

La recensione di Grindhouse - A prova di morte, diretto da Quentin Tarantino

Grindhouse – A prova di morte, è un film del 2007 scritto e diretto da Quentin Tarantino. Inizialmente il film in USA è stato distribuito in due parti consecutive, dal titolo originale Death Proof, diretto da Tarantino e oggetto della suddetta recensione, e Planet Terror da Robert Rodriguez. In Italia, invece, il film oggi lo si può trovare regolarmente in commercio come uno film del regista di Pulp Fiction, addirittura con una scena aggiuntiva rispetto alla versione americana dell’epoca, e con una durata complessiva di 115 minuti. Nel cast troviamo Kurt Russell, Sydney Tamiia Poitier, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Rose McGowan, Tracie Thoms, Zoe Bell, Rosario Dawson, Mary Elizabeth Winstead, Quentin Tarantino, Marley Shelton, Michael Bacall, Michael Parks, Eli Roth, Monica Staggs, Marta Mendoza, Kelley Robins. Di seguito la trama e la recensione di Grindhouse – A prova di morte, scritto e diretto da Quentin Tarantino.

La trama di Grindhouse – A prova di morte, film scritto e diretto da Quentin Tarantino

Di seguito la trama di Grindhouse – A prova di morte, film scritto e diretto da Quentin Tarantino: 

 

“Texas, Austin. Jungle Jiulia (Sidney Poitier) è una famosa DJ che ama rilassarsi trascorrendo il suo tempo libero in giro per locali in compagnia delle sue amiche Shanna e Arlene: le tre sono scatenate e vogliono divertirsi. Una sera, al pub Texas Chili Parlor, le giovani vengono notate da Mike (Kurt Russell), uno stuntman psicopatico che usa la sua Chevrolet Nova SS, un’auto “a prova di morte”, per i suoi scopi omicidi. L’uomo aspetta con pazienza di veder cadere nella trappola che ha teso le tre disinibite ragazze. La storia salta a quattordici mesi dopo, quando il pericoloso Mike torna in circolazione sfrecciando con la sua Dodge Charger truccata.

 

Sono quattro, questa volta, le ragazze che risvegliano le sue voglie malate. Lavorano nel mondo del cinema: la truccatrice Abernathy (Rosario Dawson), l’attrice Lee (Mary Elisabeth Winsted), le stuntwoman Kim (Tracie Thoms) e Zoe (Zoe Bell). Tre di loro hanno guidato tutta la notte da Hollywood per andare a prendere Zoe che arriva dalla Nuova Zelanda. Sulla strada del ritorno si fermano in Tennessee, dove fanno colazione. Qui, conversando sui film di culto del mondo degli stuntmen, nasce l’idea di rispondere all’inserzione su un giornale di zona, che mette in vendita una Dodge Challenger del 1970. Il proprietario viene raggiunto e le ragazze trattano per avere in prestito l’auto con la quale vogliono provare un’acrobazia pazzesca. Mike intanto le osserva.”

La recensione di Grindhouse - A prova di morte, diretto da Quentin Tarantino

La recensione di Grindhouse – A prova di morte: un film omaggiante e vigoroso nell’azione

Quentin Tarantino, in continuità con quello che è il suo cinema e il suo approccio con anonimo avvolgentemente cinefilo, realizza un film omaggiante e vigoroso nell’azione. Grindhouse – A prova di morte è l’ennesima prova di un regista che riesce a dar vita a degli ibridi sinergici tra quella è che la sua percezione soggettiva di un cinema passato e di genere, e l’inestimabile maestria nel riuscire a veicolare sapientemente il nucleo di ciascuna opera. In questo caso, i protagonisti sono come delle schegge impazzite e qualsiasi personaggi su schermo esplode in sequenze taglienti per l’empatia sensoriale che riescono a tirar fuori dallo spettatore; in tal senso, la lap dance di Arlene (Vanessa Ferlito) assume connotati metacinematografici, con una perversa immedesimazione. Scena che, tra l’altro, in USA e Francia è stata “censurata” con una didascalia che indica l’assenza di rullo. Chiaramente, il fil rouge della sensualità può scaturire sensazioni personalissime, e lo spettatore potrebbe essere sia Mike che Arlene, con uno scambio di sguardi e di provocazioni alternati e reciproci.

 

La forza di un film che omaggia fortemente quei locali dove era possibile vedere due film al prezzo di uno, e quasi sempre si trattava di horror o action di serie Z, motivo per cui anche l’immagine di Grindhouse – A prova di morte viene ricreata ad immagine e somiglianza di quella tipologia appena descritta. Tra tagli, graffi, cambio di fotografia (e di colori tra le due parti) ingiustificato, e sfocature che riverberano gli anni Settanta, il film incentra la sua esile storia su di un manico che gira con una macchina modifica, e per l’appunto considerata “a prova di morte”, e le due parti interne al film non sono altro che un horror slasher e un action, proprio per marcare il più possibile l’obiettivo omaggiante messo in pratica dal regista. Le ragazze del primo atto e del secondo atto sono le vittime predilette di Mike, ma mentre nella prima ora di film c’è spazio per dei dialoghi ancor più grotteschi rispetto agli standard di Tarantino, che a sua volta non perde occasione per citare altri film come Punto zero (1971) e Zozza Mary, pazzo Gary (1974), nella seconda parte è la vera azione a diventare seduzione e corporalità.

 

Tuttavia, il fascino destato dalla prima ora di film è dato da sguardi voyeuristici e dallo scorcio da slasher dato dalla sequenza dei brutali e malati omicidi commessi da Stuntman Mike. La folle corsa in auto rovescia le intenzioni del criminale, e le donne riescono a dargli il benservito dopo una mezz’ora di tensione ben giostrata da Tarantino, che però si lascia prendere un po’ la mano e forza il minutaggio di quella specifica sequenza. Grindhouse – A prova di morte sembra uno stile un esercizio di stile ben eseguito, seppur gli intenti siano palesemente citazionisti, ma la sua connotata e perversa seduzione non lascia di certo indifferenti, anche perché Tarantino riesce a dirigere gli attori tirando fuori da loro ciò che gli è funzionale per il film. 

Voto:
3.5/5
Andrea Boggione
3/5
Gabriele Maccauro
3.5/5
Alessio Minorenti
3.5/5
Matteo Pelli
3.5/5
Vittorio Pigini
3.5/5
Bruno Santini
3.5/5
Giovanni Urgnani
3/5
0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO