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I 10 migliori cinecomic di sempre: la classifica

i 10 migliori cinecomic di sempre

Il cinecomic supereroistico è il genere che, più di tutti, ha saputo affermarsi in questo decennio e oltre, influenzando notevolmente la struttura del blockbuster moderno ed ottenendo numerose sperimentazioni che ancora oggi fanno discutere i critici con il grande pubblico in dibattiti accesi. Ci si azzarda quindi a fare una classifica dei 10 migliori cinecomic supereroistici mai fatti nella settima arte, fermo restando che in un genere così prolifico si può cambiare idea in continuazione. Ecco qui la lista dei film:

10) “Avengers Endgame” (2019) dei Fratelli Russo

Il Marvel Cinematic Universe ha tracciato un percorso editoriale straordinario, cambiando le regole delle saghe cinematografiche ed impostando un percorso narrativo di oltre 10 anni che non ha eguali nel mondo del cinema. “Avengers: Endgame” è una sintesi di questo percorso… e non si limitano a riunire tanti attori sullo schermo, ma sono attenti nel dare tanta umanità ai personaggi, ricreando volti sempre diversi che diano sempre più immedesimazione in un ponte tra passato e futuro, mentre il pop e il carattere epico si mischiano in qualcosa che ancora oggi non ha pari. Chissà cos’altro Kevin Feige ha in serbo per i fan con la fase 5.

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9) “X-Men: Giorni Di Un Futuro Passato” (2014) di Bryan Singer

Gli X-Men sono i personaggi che meglio di tutti hanno saputo rappresentare nell’arte fumettistica la metafora del diverso con numerose storie piene di impegno sociale e lotte politiche. Qui Bryan Singer firma il suo capitolo migliore attraverso la paura dell’evoluzione, gli impulsi distruttivi contro la violenza che però generano ancora più male ed uno dei più straordinari confronti tra vecchia e nuova generazione che si siano mai visti nel cinema. Qui la consapevolezza della storia crea dolore e sta all’uomo scegliere se accettare la ripetitività degli eventi o credere che la natura del progresso umano esista davvero e non nel campo fisico.

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8) “The Batman” (2022) di Matt Reeves

All’ottavo posto tra i migliori cinecomics di sempre c’è The Batman, di Matt Reeves. Opera ambiziosissima che, nonostante sia diretta al grande pubblico, non manca di atti di coraggio molto forti come uccisioni disturbanti che richiamano all’horror e ad atmosfere che si rifanno alle opere di David Fincher. Ma al di là dell’incredibile parte detective, che si rivedrà nei futuri progetti di questo Batverse, la crescita di Bruce Wayne, il quale tocca il fondo della sua oscurità per riscoprire l’importanza della speranza contro quella della vendetta, è uno straordinario ritratto della disperazione umana molto difficile da replicare.

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7) “Spider-Man: Un Nuovo Universo” (2018)  Bob Persichetti e Peter Ramsey 

Probabilmente il film di supereroi animato più importante della storia, poiché ha saputo fondere numerosi concetti crossmediali in un’unica pellicola, rivoluzionando il futuro stilistico dell’animazione contemporanea. L’arte del disegno cartaceo si fonde con quella animata, creando stilemi astratti e richiamando sia alla concezione visiva occidentale che a quella orientale. Il concetto stilistico non tratta però solo anni di storia del disegno animato, ma è una lettera d’amore al personaggio di Spider-Man, affrontando la difficoltà della crescita e dimostrando che ognuno di noi, nella sua diversità, è accompagnato da forze umane vivibili da tutti. Anche di questo si aspetta con ansia il sequel.

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6) “Hulk” (2003) di Ang Lee

Al sesto posto tra i migliori cinecomics di sempre c’è il miglior film sul gigante verde, una riproposizione del mito di Jekyll e Hyde che ripercorre la distruzione del trauma infantile, confrontando la ricerca del vuoto affettivo contro la rabbia reazionaria americana, accecata così tanto dalla perdita che è incapace di immaginare un futuro. Ang Lee dà un ritratto alla sindrome dell’abbandono, rifacendosi anche alle tavole fumettistiche con un montaggio innovativo e comunicando soprattutto attraverso silenzi ed immagini che ancora oggi sono interpretabili in tanti modi diversi. Con questo approccio si è creato probabilmente il film Marvel più complesso che sia mai stato creato nella rappresentazione filosofica e concettuale.

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5) “Batman: Il Ritorno” (1991) di Tim Burton

Probabilmente uno dei cinecomic più anarchici che si ricordino, soprattutto nel modo di stravolgere in modo così netto personaggi iconici del mondo del fumetto. Ma al di là delle differenze, questo ritratto rimane ancora oggi unico nel suo genere per i numerosi elementi che si rifanno all’espressionismo tedesco in una favola post moderna immortale, la quale vede le maschere grottesche come principale esposizione dell’animo umano condannato ad essere solo nel mondo. Ma questa solitudine, seppur costantemente presente, è probabilmente la peggior distruzione in un trio di reietti che si adeguano e cadono nella morsa della società.

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4) “Spider-Man” (2002) di Sam Raimi

Al quarto posto tra i migliori cinecomics di sempre non può che trovar spazio Spiderman, di Sam Raimi. Uno dei film fondamentali tra i blockbuster del nuovo millennio, in grado di mostrare per la prima volta al grande pubblico la figura dell’eroe contemporaneo, rappresentando con incredibile sensibilità il confronto tra le tentazioni del potere illimitato e il tema delle responsabilità che non per forza vengono ripagate. Il punto di riferimento della speranza giovanile contro l’opinione pubblica dominante che allo stesso tempo può ribaltarsi e seguire l’ispirazione delle buone azioni che non portano ricchezze se non quelle della propria coscienza, unico faro che manda avanti le proprie vite.

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3) “Logan: The Wolverine” (2017) di James Mangold

Il cammino finale di Wolverine ribalta le dinamiche dei cinecomic trasformando un film degli X-Men in un road movie in tinte western, rappresentando tutta la crudezza dei combattimenti contro il male del mondo in modo violento e spietato, come se l’ultima battaglia dovesse essere il confronto con la peggiore oscurità del proprio cuore. Ci si immerge in un mondo senza speranza per scoprire non solo l’importanza della nuova generazione, martoriata da una politica che si rifà coraggiosamente ai bambini soldato dei paesi del terzo mondo, ma soprattutto che non è mai troppo tardi per nessuno, attraverso la migliore conclusione di una saga supereroistica in assoluto (nonostante il futuro ritorno di Hugh Jackman come Logan).

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2) “Il Cavaliere Oscuro” (2008) di Christopher Nolan

Non poteva mancare il cinecomic che ha definitivamente dimostrato al mondo le potenzialità socio-culturali ed autoriali del genere, ritraendo nel modo più realistico possibile la figura del supereroe nel nostro mondo. Nolan approfitta di questo ritratto per sviscerare tutti i problemi del sistema legislativo tra mafia e corruzione, non smettendo allo stesso tempo di credere nella volontà degli uomini contro l’anarchia di chi crede che nel mondo ci debba essere solo caos. La follia dell’uomo è infatti un ritratto presente in tutte le persone, ma non per questo bisogna caderci, attraverso una lotta tra bene e male destinata a rimanere infinita.

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Menzione D’Onore: “Joker” (2019) di Todd Phillips

Il Joker scorsesiano di Phillips non è in classifica solo perché non appartiene al genere supereroistico, ma poiché i suo principale successo è legato proprio a quel genere, era doveroso menzionarlo. 

L’idea di avvicinare il grande pubblico ad un tipo di cinema completamente diverso da quello a cui si è abituati, attraverso una destrutturazione del personaggio mai vista prima, è un evento storico per i cinecomic. Ma al di là dell’idea di base, la creazione di un’anima persa che cade nel proprio cinismo egomaniaco, come risposta ad una società indifferente che non premia gli emarginati, è una denuncia all’America trumpista distruttiva meravigliosamente potente ed intelligente. Si è creata la migliore origine su un villain della cultura pop che in pochi anni è già stato citato più volte, e ci si chiede cosa si combinerà con il sequel.

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1) “Spider-Man 2” (2004) di Sam Raimi

Il miglior cinecomic di sempre è Spiderman 2. Se la parola “sacrificio” avesse come simbolo un titolo, questo sarebbe “Spider-Man 2” di Sam Raimi. La rappresentazione del dolore nell’immensa difficoltà di una vita in cui la scelta è sempre fondamentale, mentre la paura del fallimento crea continue incertezze nei rapporti umani e nella ricerca della felicità che spesso è utopica. Nel ritratto più importante che sia stato fatto per dar luce ad un supereroe, il film è anche un importantissimo spettacolo che rivoluzionerà le scene d’azione contemporanee. Se ci sono dei dubbi in merito, basta ricordare solamente la scena del treno che non è solo incredibile visivamente, ma dimostra quanto si possa racchiudere in un solo momento l’essenza di una figura importante, della quale le braccia spezzate dal proprio impegno ricalca la resistenza non solo del supereroe, ma di qualsiasi umano che voglia ancora fare qualcosa di giusto in questo mondo.

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