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Recensione – Dampyr: un nuovo eroe dalle fiamme di un tiepido inferno

In occasione della sua anteprima mondiale al Lucca Comics & Games 2022, è stato rilasciato nelle sale italiane “Dampyr”, l’opera prima del regista Riccardo Chemello basata sull’omonima saga fumettistica di genere horror-fantasy creata dalla Sergio Bonelli Editore.

 

Per celebrare l’attesissimo appuntamento annuale di Halloween, con “Dampyr” l’industria cinematografica italiana propone una storia di vampiri, sangue e magia per lanciare sul grande schermo uno dei progetti più ambiziosi del panorama made in Italy, spingendosi anche oltre i confini nazionali.

 

Dampyr, opera prima di Riccardo Chemello: nasce il Bonelli Cinematic Universe (?)

Stanziando un sostanzioso budget di circa 15 milioni €, “Dampyr” si presenta già nelle sue tormentate premesse un progetto ambizioso, un investimento per creare qualcosa di nuovo, di magico, soprattutto per il nostro cinema. Tormentate, perché il film di Riccardo Chemello sarebbe dovuto uscire in questo stesso periodo – prima del covid-19 – in seguito alla sua presentazione proprio al Lucca Comics nel giorno di Halloween del 2019.

 

Tre anni dopo, l’origin story sul dampyr Harlan Draka può finalmente vedere la luce sul grande schermo, inaugurando quello che sarà il Bonelli Cinematic Universe, quale universo condiviso con altri progetti cinematografici e televisivi realizzati dalla nuova divisione della casa editrice: la Bonelli Entertaiment.

In attività dal 1940, la Sergio Bonelli Editore è infatti la storica casa editrice italiana che ha stampato alcuni dei più importanti e longevi personaggi del fumetto italiano – quali Tex, Zagor e Dylan Dog tra gli altri – che ora vuole creare il proprio spazio produttivo/distributivo anche per la Settima Arte.

 

Notizia recente quella che la Sony avrebbe acquistato i diritti internazionali di “Dampyr”, per poter distribuire il film di Riccardo Chemello anche nei mercati esteri. Una svolta storica per l’industria cinematografica italiana – con un blockbuster italiano di genere che riesce ad ottenere un importante accordo distributivo con una Major internazionale – che non fa altro che cementare le forti ambizioni del progetto.

 

Ma qual è il risultato di questo primo tassello? Di seguito trama e recensione di “Dampyr”.

un nuovo eroe

La Trama di Dampyr, opera prima di Riccardo Chemello

Guerra dei Balcani, 1992.

La squadra di soldati guidata dal capitano Emil Kurjak (Stuart Martin) ha ricevuto l’ordine di proteggere e mantenere la posizione nel paese di Yorvolak, dove tuttavia si verificano misteriosi omicidi: i corpi vengono brutalmente lacerati e prosciugati di tutto il sangue.

 

In loro soccorso viene ingaggiato il giovane Harlan Draka (Wade Briggs), un truffatore che vaga di villaggio in villaggio – assieme al suo aiutante Yuri (Alex Polidori) – praticando falsi esorcismi e fingendosi un Dampyr. Quest’ultima è infatti una figura oscura e mitologica, figlia di un umano e di un vampiro, che risulta letale verso questi ultimi.

 

Sono infatti i “figli della notte” dai canini sporgenti i responsabili delle misteriosi uccisioni di Yorvolak e, durante un agguato, Emile e Harlan riescono ad ucciderne alcuni (grazie ai poteri di Draka, che si scopre essere un vero dampyr) e catturare una di loro: Tesla.

La ragazza vampiro rivela loro di essere la ribelle figlia dello spietato Maestro della Notte di nome Gorka (il quale è deciso a sottomettere la razza umana e ad uccidere il dampyr) offrendosi di aiutarli a sconfiggerlo.

 

I tre si mettono così in viaggio per uccidere la potente creatura, con Harlan che dovrà scoprire il suo ruolo nel mondo.

La Recensione di Dampyr: origin story vecchia e basilare scritta a 8 mani

“Ho visto come combattete la vostra guerra, pensi di essere migliore di quelli come me?”.

 

Successivamente ad un prologo magicamente esaltante ed il conseguente balzo spazio-temporale, che fa immergere lo spettatore nella sanguinosa Guerra dei Balcani degli anni ’90, la prima parte di “Dampyr” fa sperare in un film che ben riesce a discostarsi dai prodotti (soprattutto di stampo supereroistico) apparsi sul grande schermo negli ultimi anni, con un interessante dualismo mito/realtà.

 

Tuttavia, a parte la presentazione del protagonista Harlan – che indirettamente offriva un suggerimento tematico decisamente interessante (la guerra che fa arretrare l’evoluzione della razza umana di secoli, facendola ripiombare in un nuovo oscuro e superstizioso medioevo) – non c’è l’ombra di un dualismo realtà bellica/mito fantastico (di rimando magari  “deltoriano”), relegando la Guerra dei Balcani a semplice sfondo narrativo e scenografico.

 

La sceneggiatura di Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo si limita ad impostare una origin story molto basilare, con la nascita di un nuovo eroe e la sua lotta contro il villain di turno. Questo non deve essere per forza un elemento negativo, soprattutto contando l’adattamento cinematografico del fumetto, apprezzando anche il tentativo di “aggiornare” la scrittura di “Dampyr” alle nuove tendenze con una punta di ilarità non invadente. Ciò non toglie che la narrazione del film risulta quanto meno datata, senza particolari spunti di interesse tematico e con la scrittura di personaggi stereotipati e macchiettistici interpretati da un cast che però ce la mette tutta.

 

Harlan è il classico antieroe che cerca la sua strada per togliere definitivamente quel “anti” dal suo ruolo, accompagnato dal classico aiutante impacciato, con il belloccio Wade Briggs che gli conferisce una giusta personalità e presenza scenica. Emil Kurjak è il macho-man del gruppo, interpretato dall’attore britannico da Stuart Martin, perfetto per il ruolo date le sue fattezze che ricordano quelle di Hugh Jackman  (non a caso con la stessa voce doppiata di Fabrizio Pucci). La Tesla interpretata dall’affascinante Frida Gustavsson chiude il terzetto: la classica figlia ribelle del villain, la love-story bella apparecchiata con il protagonista e con il piede in due scarpe.

Un villain – quello interpretato dal tenebroso David Morrissey – dimenticabile: cattivo perché sì, senza una particolare enfasi della cosa.

 

Insomma, un compitino che lascia il rammarico.

La Recensione di Dampyr: le basi del BCU sono solide

Nonostante la narrazione poco coinvolgente e non indimenticabile di “Dampyr”, l’opera prima di Riccardo Chemello sfrutta al meglio i 15 milioni del suo budget, con le paure ed insicurezze della “prima volta” che vengono appianate dall’ambiziosa intraprendenza.

 

Affannosa la regia molto dinamica di Chemello, che cerca perennemente il proprio posto in scena facendo sbalzare continuamente un action però caricata con la giusta dose di adrenalinicità, epicità e spettacolarità (mai fine a sé stessa) dai campi lunghi ai primi piani, rispettando forse una certa consequenzialità vignettistica fedele alla rappresentazione su carta.

 

In “Dampyr” regna una tenebrosa atmosfera fantasy, esaltata dalla bella colonna sonora di Lorenzo Tomio che si fa sentire eccome, capace di spaziare dalle note “all’arma bianca” fantasy medievali al rock di Lou Reed con “Walk on the wild side”, dando un’altra prova dei tentativi di “aggiornamento” sopracitati.

 

Le basi del Bonelli Cinematic Universe sono solide anche e soprattutto grazie all’impronta visiva ed immaginifica lasciata impressa da “Dampyr”. L’ottima fotografia di Vittorio Omodei Zorini annebbia forti luci al neon di un ardente rosso ed un mortifero blu per creare una suggestiva atmosfera lugubre e che degnamente rispetta un’immersione dark-fantasy. Un film che inoltre presenta ampie scenografie e brillanti effetti speciali di ottima fattura, soprattutto per quanto riguarda il make-up, il character design e le azioni di guerriglia, sbavando invece un po’ troppo nelle videoludiche esplosioni di magia di stampo “plastificato”, apparso purtroppo sempre più spesso nell’ultimo periodo in molti cinecomics.

 

Non rimane che seguire il prosieguo di questo Bonelli Cinematic Universe, nutrendo belle speranze per un progetto che potrebbe regalare molto al cinema italiano.

Voto
3/5
Andrea Barone
3/5
Paolo Innocenti
3/5
0,0
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0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
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Genere:

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