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“La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley”: il thriller psicologico di Guillermo del Toro

Nel 2018 Guillermo del Toro, regista, sceneggiatore, produttore e scrittore messicano, si porta a casa due premi Oscar, un Golden Globe, un Bafta ed il Leone d’Oro per il miglior film grazie al meraviglioso “La Forma dell’Acqua – The Shape of Water”, un fantasy capace di incantare critica e pubblico. Un film che ha consentito a del Toro di raggiungere l’apice del successo, nonostante una carriera ricca di titoli del calibro dell’horror “La Spina del Diavolo”, del cinecomic “Hellboy” oppure del suo capolavoro “Il Labirinto del Fauno”. Un successo che gli ha permesso di realizzare nuovi progetti: a dicembre uscirà, infatti, la sua versione animata di “Pinocchio” per Netflix, mentre giovedì 27 Gennaio arriverà nelle sale italiane il noir-thriller intitolato “La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley”. Ambientato nel 1939, il film racconta di Stanton Carlisle (Bradley Cooper) un ambizioso giostraio che trova lavoro come garzone presso una sorta di circo itinerante. All’interno della compagnia inizialmente si lascia trasportare dalla chiaroveggente Zeena (Toni Colette) e del suo compagno Pete (David Strathairn) e diventa il loro assistente. Stan da loro apprende i trucchi del mestiere ed una volta pronto parte con la dolce Molly (Rooney Mara), di cui si è innamorato, nel tentativo di raggiungere quel suo personale “sogno americano”. Un obbiettivo che persegue attraverso l’inganno, manipolando chiunque gli stia attorno. 

La Fiera delle Illusioni” è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo del 1946 scritto da William Lindsay Gresham, ma allo stesso tempo il remake della versione uscita nelle sale nel 1947. Il progetto è stato annunciato nel lontano dicembre 2017, ma tra una cosa e l’altra le riprese sono cominciate solamente nel 2020. Naturalmente, dopo un lungo stop per via del Covid-19, la produzione si è poi conclusa alla fine dell’anno. Successivamente è uscito nelle sale statunitensi lo scorso dicembre 2021, ma ad oggi non è riuscito a riscuotere il successo sperato: a fronte di un budget di 60 milioni ne ha incassati solo 15. 

Cate Blanchett and Bradley Cooper in the film NIGHTMARE ALLEY. Photo by Kerry Hayes. © 2021 20th Century Studios All Rights Reserved

“Tutti hanno delle ombre nel loro passato”

Cit. Peter “Pete” Krumbein (David Strathairn) 

Guillermo del Toro torna ad esprimere il meglio di sé scrivendo, in collaborazione con Kim Morgan, e dirigendo un film che racchiude tutte le caratteristiche e lo stile unico di un vero e proprio autore. Un progetto perfettamente in linea con la filmografia del cineasta messicano. Tecnicamente curato in ogni singolo dettaglio, dalle scenografie ai costumi, dal trucco alla fotografia. Un ottimo risultato raggiunto anche grazie ad un cast corale composto da Willem Dafoe, Ron Perlman, Cate Blanchett, Richard Jenkins, May Steenburgen e Tim Blake Nelson, oltre ai già citati Toni Colette, David Strathairn e Rooney Mara, senza dimenticare il meraviglioso protagonista interpretato da un Bradley Cooper in splendida forma.

Insomma “La Fiera delle Illusioni – Nightmare Alley” è un ottimo thriller psicologico che va ad analizzare la natura dell’essere umano attraverso una storia dall’atmosfera macabra, ma che non si dimentica di creare e dare vita a romanticismo ed emozioni, senza cadere in futili stereotipi. Il film riesce nella sua semplicità a raccontare qualcosa che cattura lo sguardo dello spettatore, il quale spinto dalla curiosità tenta di cogliere ogni singolo dettaglio visivo e/o narrativo pur di capirne il senso. La sua forza si nasconde proprio in questo, in quella continua ricerca di indizi che possono dare una mano a comprendere il comportamento e le scelte del protagonista. E’ impossibile non immedesimarsi in Stan e affrontare al suo fianco ogni singolo momento del suo percorso che viene proposto sul grande schermo. “La Fiera delle Illusioni” è il titolo italiano, ma non rende affatto rispetto all’originale “Nightmare Alley”: letteralmente traducibile in “vicolo da incubo”, decisamente più appropriato perché mostra appieno lo sguardo di Guillermo del Toro. Il regista si concentra sul mostrare quel vicolo, quella zona nascosta e buia che si trova in ogni essere umano. Il processo narrativo e visivo si riflette sulla vita e sulle scelte del protagonista. Il risultato è un cerchio che si apre e si chiude perfettamente senza dare troppo spazio all’immaginazione perché mostra allo spettatore la risposta, lasciando quell’angoscia e quell’inquietudine che fa pensare. Impossibile non notare ancora una volta la presenza della mano di un autore tra i più riconoscibili del panorama cinematografico moderno. 

Voto: 8/10 

– Andrea Boggione

Andrea Barone: 10
Christian D’Avanzo: 8,5
Carlo Iarossi: 8
Paolo Innocenti: 8
Paola Perri: 7,5
Giovanni Urgnani: 9
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