Nosferatu: le frasi più belle del film di Robert Eggers

Nel parlare di Nosferatu di Robert Eggers, non si poteva non fare menzione delle frasi più belle del film del regista. Ma quali sono e qual è la loro spiegazione?
Nosferatu: le frasi più belle del film di Robert Eggers

Articolo pubblicato il 4 Gennaio 2025 da Bruno Santini

L’ultimo film dietro la macchina da presa di Robert Eggers, Nosferatu, spicca per una grandissima quantità di elementi che rendono il film assolutamente eccezionale e degno di una meritevole considerazione. Il lungometraggio, che rappresenta un ritorno all’epica di Nosferatu dopo i capolavori di Murnau e Herzog, presenta tante caratteristiche di grandissimo valore e numerose innovazioni estetiche e nel trattamento dei personaggi, che vengono così resi sullo schermo da parte del regista. Ovviamente, accanto al pregio del film nella sua componente tecnica, narrativa e tematica, c’è da registrare anche una buonissima caratterizzazione dell’aspetto dialogico del film, con tante frasi certamente da ricordare. Ma quali sono le migliori? Di seguito, con relativa spiegazione, abbiamo pensato ad una lista delle frasi più belle di Nosferatu di Robert Eggers.

Le frasi migliori e più belle di Nosferatu

Prendere in considerazione quali siano le frasi di un film non è mai un qualcosa di banale, poiché permette di scoprire più da vicino l’aspetto della scrittura e dei dialoghi che vengono pensati. Anche per Nosferatu non si può certamente fare a meno di prendere in esame quali siano le frasi più belle e migliori del film; trattasi delle seguenti:

  • Tu mi hai risvegliato da un’eternità senza tenebre: una delle prime frasi più belle di Nosferatu, che si ascoltano all’interno del film; è Nosferatu a pronunciarla dopo che Ellen lo invoca per unirsi a lei, con la donna che giura di offrire al vampiro il suo corpo per l’eternità con l’iconica espressione “lo giuro”, che vincola i due al patto che dà inizio all’interno film;
  • E qual è il suo nome?/ Orlok: questo scambio di battute tra i personaggi di Thomas Hutter e il Dottor Knock, suo datore di lavoro, introducono narrativamente Nosferatu, presentato inizialmente con il nome di Conte Orlok. Quest’ultimo si serve di Orlok per riuscire a giungere nella città di Wisborg, in Germania, ed è proprio quest’ultimo a indirizzare Thomas verso la sua dimora, apparentemente per un contratto immobiliare;
  • Davanti a me nel suo abito nero c’era la morte: proprio quando la figura di Nosferatu inizia a manifestarsi, Ellen ne avverte la presenza e inizia a realizzare degli strani sogni a metà tra la premonizione e la reminiscenza; in uno di questi avverte suo marito di aver sposato la morte, pur tuttavia essendo felice e osservando che tutti coloro che erano presenti nella chiesa – al momento del matrimonio – avevano perso la vita;
  • Egli sarà presto vicino al suo regno e io sarò qua ad attenderlo: ancora una volta Knock, che rivela la sua vera identità e il motivo della sua azione. È totalmente soggiogato a Nosferatu, vorrebbe diventare il principe dei ratti e compie qualsiasi azione gli sia ordinata dal suo padrone;
  • Ho paura che qui siamo ancora aggrappati a superstizioni che sembreranno remote a un giovane della sua istruzione: il primo incontro tra Thomas Hutter e il Conte Orlok è sicuramente molto intrigante per la sua messa in scena e per il dialogo tra i due personaggi, con Thomas che cede quasi subito il ciondolo contenente il lillà, che evoca il sentore della presenza di Ellen. L’uomo, per cercare di familiarizzare con la morte, racconta di quegli oscuri riti che erano stati compiuti dalla cittadina in cui aveva dormito la notte precedente, in cui era stato riesumato un cadavere ed era stato incalzato da diverse persone che gli chiedevano di pregare;
  • Venga vicino al fuoco, il suo volto mostra che lei non sta bene: le condizioni di salute di Thomas, al cospetto di Nosferatu, peggiorano terribilmente, anche e soprattutto in virtù del sangue di cui si ciba il Conte Orlok quando l’uomo è privo di sensi; con questa frase, Nosferatu invita l’uomo a concedersi per la prima volta al fine di nutrirsi di lui, pur non contaminando il sangue come verrà notato successivamente;
  • Lei ha avuto fortuna nel suo amore: il momento in cui Nosferatu nota il ciondolo di Thomas, che ha fatto giungere nella sua dimora, è certamente carico di grande pathos, poiché il vampiro riesce – tramite il contatto con il lillà che rimanda direttamente ad Ellen – di mantenere molto più salda la sua mano nei confronti della donna;
  • Sogna me. Solo me: uno dei motivi per cui Nosferatu riesce a controllare Ellen risiede in quella corporalità che aveva portato la donna a desiderarlo ardentemente, cosa che con il frigido Thomas non avviene. Nel riuscire a comunicare con Ellen, Nosferatu sfrutta allora questa debolezza della carne e questa sua volontà di perseguire il male;
  • Lui è l’infinità […] E lui regnerà sopra tutti i vostri corpi ormai vuoti: tra le frasi più belle di Nosferatu c’è anche quella che viene pronunciata verso metà film; quando viene internato poiché ha divorato delle pecore che ha precedentemente ammazzato, Knock inizia a ripetere le stesse frasi che erano state pronunciate da Ellen, a dimostrazione del fatto che c’è una forma di possessione che interessa i due personaggi. L’uomo esprime questo elemento con alcune frasi certamente molto iconiche, che preannunciano l’arrivo del Conte nella città tedesca;
  • Il male nasce dentro di noi o viene dall’aldilà?: ormai preda di possessioni, sonnambulismo e difficoltà emotive, che non le permettono più di vivere serenamente, Hellen prova a comprendere quale sia l’origine del male e quanto la repressione – che dà vita al suo contatto con Nosferatu – sia in realtà il vero male che la affligge;
  • È in comunione con un altro regno adesso: l’introduzione del personaggio di Albin Von Franz rappresenta sicuramente una marcia in più per la seconda metà del film, in virtù del contatto tra questi ed Ellen e con la sua conoscenza del mondo dell’occulto; il luminare è il primo a rendersi conto che la donna è ormai posseduta, e pur trafiggendole il polso con un ago questa non manifesta dolore, a dimostrazione della presenza di un demone che la governa;
  • Il sangue è la vita: ancora una volta Knock, che riesce a liberarsi della sua condizione per raggiungere Nosferatu e favorire il suo arrivo in barca nella città di Wisborg, dove giunge insieme alla peste;
  • Se vogliamo domare l’oscurità dobbiamo prima accettare che questa esista: sempre più fermo nelle sue convinzioni che avvicinano medicina ed esoterismo, Albin Von Franz tenta di ammonire tutti i presenti, che vorrebbero invece sminuire la portata delle sue parole, rendendosi conto della portata del male con cui i personaggi si confrontano;
  • Che cos’è questi sopportabile oscurità?: anche Anna Harding diventa oggetto del male all’interno del film, con la donna che viene attaccata dai ratti e contrae la peste; nel momento in cui Nosferatu attacca, suo marito viene costretto al sonno dal vampiro, che si ciba prima dei suoi figli e poi uccide definitivamente la donna;
  • Fa che il tuo tenero abbraccio mi tenga ora in beatitudine: la morte di sua moglie e delle sue figlie provoca, in Friedrich, un abbandono della razionalità, che si traduce nella volontà di morire accanto ai suoi amori. Con questa frase lascia la vita e viene trovato già morto da Thomas, Von Franz e Sievers, che danno fuoco all’intera cappella;
  • Non può correre più veloce del destino: l’ultima tra le frasi più belle di Nosferatu è quella che il dottor Von Franz pronuncia a Thomas, quando questi si rende conto che Ellen ha scelto il sacrificio per sconfiggere Nosferatu; l’uomo, in effetti, arriverà quando la donna ha perso la vita per uccidere il vampiro alla luce del sole.