Articolo pubblicato il 22 Marzo 2024 da Bruno Santini
Distribuito sulla piattaforma di Amazon Prime Video a partire dal 7 marzo 2024, in tutti i paesi in cui è attivo il servizio, Ricky Stanicky – L’amico immaginario è un film di Peter Farrelly (Green Book) che qui torna alla commedia che l’ha reso celebre insieme al fratello Bobby. Protagonista della commedia è Zac Efron in un cast completato, tra gli altri, da John Cena. Ma qual è il risultato del film in questione? Di seguito, si indica la trama e la recensione del film.
La trama di Ricky Stanicky, il film di Peter Farrelly su Amazon Prime Video
Come di consueto, al fine di proseguire con la recensione di Ricky Stanicky – L’amico immaginario, è necessario partire innanzitutto con la trama della pellicola in questione, distribuita sulla piattaforma di Amazon Prime Video. Questa racconta di Ricky Stanicky, un amico immaginario che viene creato da un gruppo di tre amici per ottenere un capro espiatorio per tutti i problemi creati; anche da adulti, infatti, i tre continuano a scappare dalle loro responsabilità servendosi del pretesto di quest’uomo apparentemente perfetto ma, quando le famiglie decidono di volerlo conoscere, avranno bisogno di un attore sconosciuto che possa impersonarne la parte.

La recensione di Ricky Stanicky – L’amico immaginario: una commedia divertente e senza troppe pretese
Il ritorno alla commedia demenziale rappresenta, per Peter Farrelly, un vero e proprio toccasana che si traduce in un film che riesce assolutamente nel suo intento. Non si parla esattamente di un lavoro riuscito su tutti i fronti – soprattutto in virtù di quel tono drammatico che sembra voler essere inserito per forza in alcuni momenti della pellicola – ma, allo stesso tempo, in Ricky Stanicky si ritrovano tutti i connotati del film che, non prendendosi troppo sul serio, riesce a portare avanti il risultato. La regia piuttosto lineare di Peter Farrelly si accompagna ad una gestione ottimale di John Cena, decisamente in parte, che riesce a offrire una versione decisamente parodica di se stesso: il contrasto tra l’aspetto estetico dell’ex wrestler e la prova offerta, con un abbondante ricorso alla commedia mimica e dialettica che sacrifica qualsiasi aspetto action che ci si aspetterebbe dall’attore, rendono il personaggio di Ricky Stanicky decisamente interessante. Così, fin dal momento in cui John Cena irrompe sulla scena e per buona parte del film, il risultato è senz’altro soddisfacente: la prova meta-cinematografica dell’attore che fa l’attore, vestendo i panni di un personaggio da sempre immaginato che bisogna far esistere, è tutto sommato positiva e sufficiente.
Non di meno, molti momenti comici del film – specie nella prima parte – funzionano, soprattutto nel rapporto che c’è tra John Cena e Jermaine Fowler e in quelle prove dialettiche che sono offerte dall’ex wrestler nel momento della festa del bris, che culmina con la circoncisione del neonato effettuata da un uomo che, in fondo, era abituato a sbucciare gamberetti. Non si può dire lo stesso, tuttavia, delle altre prove del film delle quali si avverte una resa decisamente peggiore. Purtroppo, la seconda parte di Ricky Stanicky non funziona allo stesso modo, in virtù di quella volontà di aggiungere il dramma del protagonista (Zac Efron) che mette in secondo piano l’aspetto della narrazione concepita, fino a quel momento, in un certo modo. La stessa idea di commedia offerta per buona parte del film sembra distorcersi in un tentativo di sovraccaricare la sceneggiatura con elementi sempre più inverosimili. Quando Ricky Stanicky ritorna sui suoi binari – ad esempio nella scena in cui si rimprovera il leader della multinazionale poiché il suo modo di utilizzare la mimica simula dei falli in aria -, il risultato è assolutamente sufficiente. Quel che il film di Peter Farrelly fa, insomma, è semplicemente offrire un’idea di cinema senza troppe pretese che sappia reindirizzare la commedia entro certi standard “medi”, di una mediocritas mai lesiva per lo spettatore che, in fondo, sa perseguire la strada dell’intrattenimento.