Volveréis e il bisogno della coppia di separarsi per diventare più forte

Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 77, finalmente arriva nei cinema di tutta Italia la nuova commedia di Jonas Trueba: ma qual è il risultato del film?
La recensione di Volveréis, presentato al Festival di Cannes 2024

Presentato in anteprima mondiale alla sessantasettesima edizione del Festival di Cannes, sezione Quinzaine des Réalisateurs, distribuito nelle sale cinematografiche spagnole il 30 agosto 2024 mentre in quelle italiane a partire dal 12 giugno 2025, grazie al contributo di Wanted Cinema. Ottavo lungometraggio dietro la macchina da presa per il cineasta madrileno Jonas Trueba, responsabile anche della sceneggiatura, con la coppia di attori protagonisti formata da: Itsaso Arana e Vito Sanz. Ma qual è il risultato di Volveréis? Di seguito la recensione e la trama ufficiale del film.

La trama di Volveréis, il film di Jonas Trueba

Fernando Trueba, padre del regista e a sua volta figura di successo nel cinema iberico, compare nel cast per interpretare il ruolo del papà di Alejandra. Ma di cosa parla quindi Volveréis? Di seguito la trama ufficiale del film scritto e diretto da Jonas Trueba:

Dopo quindici anni insieme, la regista Ale e l’attore Alex decidono di separarsi e organizzare una grande festa di separazione. L’idea, venuta al padre di lei, li esalta parecchio, tanto che iniziano a organizzare tutto insieme, ad avvisare gli amici e ad invitarli. Più ne parlano più sembrano convinti, per quanto la domanda ricorrente di tutti sia se davvero vogliano separarsi o se sia solo un modo come un altro per restare insieme. Nel frattempo i due stanno girando un film proprio su questo stesso tema.”

La recensione di "Volveréis" (2024), la commedia presentata a Cannes 77 e in uscita al cinema in Italia a partire dal 12 giugno 2025

La recensione di Volveréis, presentato al Festival di Cannes 2024

Nella vita di tutti i giorni come si reagirebbe se una coppia di lungo corso andasse a casa di amici per invitarli alla loro festa di separazione? Celebrare la fine di una relazione alla stregua di un compleanno o di un anniversario particolare pare assurdo anche solo pensarlo, visto che normalmente è valutata similmente ad una sconfitta o ad un fallimento, cercando in tutti i modi di evitarla. Da qui parte la vicenda dei due protagonisti, da una situazione a dir poco surreale capace di strizzare l’occhio al canovaccio delle commedie “alleniane“, arricchendosi di dialoghi mai banali o fuori posto, con un ritmo costante ed equilibrato di cui le commedie hanno bisogno per definirsi riuscite, chiudendosi nel momento opportuno.

Lo schema narrativo può definirsi tranquillamente ripetitivo, infatti dopo che i due prendono questa decisione insolita danno il via all’iter degli inviti destinati ad amici e parenti, quest’ultimi uno più incredulo dell’altro nel sentirsi raccontare un’iniziativa del genere. La ripetizione però non lascia l’effetto fastidioso apparentemente prevedibile, anzi è necessaria alla costruzione della nuova fase del rapporto, una nuova tappa caratterizzata dal concepire l’idea di staccarsi e di proseguire ognuno per la propria strada, decisamente non facile per chi è abituato a condividere tutto da quattordici anni. Tornano quasi ossessivamente nel corso della pellicola determinate frasi pronunciate da Alejandra e Alex (ed anche i nomi dei due si capisce il senso del mood) ai loro interlocutori: sottolineare preventivamente quanto stanno bene, quanto la decisione sia stata consensuale e il desiderio di consumare l’addio sotto una luce più serena possibile; parole riproposte ciclicamente nello stile dei versi formulari di un poema omerico.

Frasi che suonano come una cantilena, ma chi devono convincere veramente? Gli altri o loro stessi? L’avvicinamento al giorno della festa d’addio mette davanti i due personaggi nella condizione di riflettere su cosa davvero hanno bisogno e cosa realmente vogliono per il loro futuro sentimentale, soprattutto se poi s’intreccia assieme alla carriera lavorativa. Il fattore determinante nel garantire freschezza e stimolo al lungometraggio, diretto e scritto da Jonas Trueba, è la componente metacinematografica: regista lei e attore lui, mentre si stanno preparando a prendere strade differenti c’è un film da realizzare; il modo in cui si amalgama la sottotrama alla principale è alquanto azzeccato, sia nella forma sia nella sostanza, poiché il cinema è in grado di rappresentare al meglio l’assurdità e l’imprevedibilità della vita.

Volvereis non è interessato a pilotare la mente dello spettatore verso un’unica direzione, all’opposto il finale ambiguo accende la voglia di meditare sulle necessità e sui periodi diversi vissuti in una storia d’amore, lasciando la possibilità di valutare su quale sia l’epilogo ideale, dove inevitabilmente bisogna fare i conti con la piattezza dell’abitudine e il lento spegnersi della passione dovuto alla routine. Quei periodi in cui l’individuo deve obbligatoriamente ritagliarsi il suo spazio per recuperare sé stesso, ritrovando le energie e il fuoco indispensabili al fine di mantenere vivi i sentimenti e chissà, magari riportando la coppia sui medesimi binari.

Trailer ufficiale di Volveréis – Una storia d’amore quasi classica, diretto da Jonas Trueba
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La recensione di Volveréis, presentato al Festival di Cannes 2024
Volveréis - Una storia d'amore quasi classica
Volveréis – Una storia d’amore quasi classica

"Una coppia decide di celebrare la propria separazione con una festa"

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

12/06/2025

Regia:

Jonas Trueba

Cast:

Itsaso Arana, Francesco Carril, Andrés Gertrúdix, Vito Sanz, Fernando Trueba e Ana Risueno

Genere:

Commedia

PRO

La componente metacinematografica è amalgamata brillantemente
La coppia protagonista è ben assortita e affiatata, grazie a due ottimi attori
Il finale agrodolce lascia la possibilità al pubblico di riflettere liberamente su quello che ha visto
Nessuno