Chi è Justine Triet: biografia, carriera e film della regista di Anatomia di una Caduta

È la regista di uno dei film più importanti degli ultimi anni, con cui ha vinto una Palma d’Oro ed è arrivata fino agli Oscar, ma chi è Justine Triet?
Chi è Justine Triet, la regista francese Palma d'Oro con Anatomia di una Caduta

Articolo pubblicato il 31 Gennaio 2024 da Gabriele Maccauro

Il suo nome è sulla bocca di tutti grazie all’enorme successo del suo ultimo lungometraggio – Anatomia di una Caduta – ma si tratta di un’autrice che aveva iniziato a dimostrare il suo valore già negli scorsi anni. Ma chi è Justine Triet? Di seguito, tutto quello che c’è da sapere a proposito di biografia, carriera e film della regista.

Chi è Justine Triet: la biografia della regista di Anatomia di una Caduta

Nata a Fécamp il il 17 luglio 1978, Justine Triet studia all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi ed è proprio qui che conosce Thomas Levy-Lasne, con cui inizia a scrivere le sue prime sceneggiature, e la fotografa tedesca Barbara Leisgen. Dopo essersi laureata nel 2003, inizia immediatamente a partecipare a diversi concorsi cinematografici e già dalle sue prime opere si nota quanto sia legata a tematiche sociali e politiche. I suoi cortometraggi raggiungono così l’attenzione internazionale, partecipando anche a diversi festival, ma bisognerà aspettare il 2013 per il suo primo lungometraggio ufficiale, La Bataille de Solférino. Arriveranno poi altri due lungometraggi, Tutti gli Uomini di Victoria (2016) e Sibyl (2019), ma il successo assoluto lo ottiene con Anatomia di una Caduta nel (2023), che la porta ad affermarsi come una delle maggiori registe contemporanee a livello globale.

La carriera di Justine Triet e i suoi successi

Come detto dunque, la carriera di Justine Triet inizia subito dopo essersi laureata: nel 2004, il suo cortometraggio Trasverse viene selezionato per i Rencontres Internationales Paris/Berlin, mentre nel 2007 dirige il suo primo documentario – Sur Place – che si occupa delle proteste studentesche contro il Contrat Première Embauche che il governo francese propose per affrontare l’annosa questione della disoccupazione giovanile. Il primo lungometraggio arriverà solamente 6 anni dopo: La Bataille de Solférino le aprirà la porta dei lungometraggi e nel 2023 riuscirà ad affermarsi a livello internazionale con Anatomia di una Caduta. Il film con protagonista Sandra Hüller vince la Palma d’Oro ma, dopo diverse polemiche e delle dichiarazioni forti della stessa Triet, non viene scelto per rappresentare il proprio paese ai 96esimi Academy Awards, con la Francia che opterà per La Passion de Dodin Bouffant del regista vietnamita naturalizzato francese Trần Anh Hùng. Il film riuscirà comunque a sbancare in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti dove verrà riempito di premi in lungo e in largo, aggiudicandosi soprattutto un Golden Globe per la miglior sceneggiatura ed ottenendo ben 5 nomination agli Oscar, tra cui miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista e miglior sceneggiatura.

I film diretti da Justine Triet: Anatomia di una Caduta e non solo

Il nome di Justine Triet è finito inevitabilmente sulla bocca di tutti con il già citato Anatomia di una Caduta, opera di grandissimo spessore che l’ha portata ad essere premiata in tutto il mondo e riconosciuta come una delle registe contemporanee più interessanti in circolazione. Triet è però dietro la macchina da presa da ormai 20 anni e molti dei suoi lavori meritano una menzione. Oltre al già citato Trasverse, un altro cortometraggio molto apprezzato è L’amour est un Chien de l’Enfer (2006), presentato alla Biennale d’Arte Contemporanea di Lione. Dirige inoltre un corto-documentario intitolato Des Ombres dans la Maison, ambientato nella periferia di San Paolo (Brasile) e che rappresenta una vera e propria svolta nel suo approccio a regia e scrittura, per il modo in cui segue in maniera più intima le vicende dei suoi personaggi. Per quanto riguarda i lungometraggi, oltre al suo esordio con La Bataille de Solférino, vale la pena citare anche i due film che seguiranno, ovvero Tutti gli Uomini di Victoria e Sibyl, entrambi presentati in anteprima al Festival di Cannes, rispettivamente alla Settimana della Critica e in concorso.