Articolo pubblicato il 31 Dicembre 2023 da Bruno Santini
Un altro anno volge alla conclusione, tra gli appuntamenti irrinunciabili vi è sicuramente il bilancio di ciò che hanno presentato gli appena passati trecentosessantacinque giorni. Questa volta tocca al meglio del cinema d’animazione distribuito nelle sale cinematografiche italiane e nelle piattaforme streaming dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.
Quali sono i migliori film d’animazione di questo 2023?
Non c’è dubbio che il settore dell’animazione stia riscontrando ancora dei momenti di crisi, senza riuscire ancora a riprendersi dopo il periodo difficile dovuto all’emergenza sanitaria legata al COVID-19. Nonostante ciò la qualità non è mancata, il cinema per l’infanzia (ma non solo) ha portato all’attenzione del pubblico tematiche e argomenti di estrema attualità, lavorando su un’ideologia ben precisa da sviluppare agli adulti di domani, ricordando a quelli di oggi quali siano i valori da insegnare. L’annata appena passata parla al femminile, con tante protagoniste al centro della storia, ma in particolare si è riflettuto molto sul ruolo di entrambi i sessi e come questi debbano cambiare rispetto al passato. Per questo sono state raccontate molte storie di coppie, diverse tra loro; possono essere una coppia avventurosa (Mario e Pitch), una coppia di genitori (Rocky e Gaia), una coppia che sta per innamorarsi (Ember e Wade) o una coppia antagonista (Asha e Magnifico); un discorso politico-sociale urgente per il momento storico che l’umanità sta attraversando, che sta attraversando soprattutto una nazione come l’Italia. Di seguito la classifica dei migliori film d’animazione del 2023.

5) L’elefante del mago (Wendy Rogers)
Distribuito direttamente sulla piattaforma digitale Netflix il 17 marzo, tramite un mondo piccolo e immaginario, riesce a mettere in scena la condizione in cui vige la società umana contemporanea; un mondo completamente oscurato dai propri traumi che non è più in grado di guardare al futuro con speranza, che non riesce più ad innamorarsi del “fantastico”. La pellicola sfrutta il tempo a sua disposizione per caratterizzare al meglio i personaggi, a sviluppare la loro evoluzione, arricchendosi di simbolismi per generare riflessioni e dibattiti, non rinunciando alla tecnica sopraffina. Il futuro è in mano alle nuove generazioni, la loro capacità di sognare di nuovo potrà permettere una necessaria inversione di rotta. Veramente un piccolo gioiello da recuperare!
4) Mary e lo spirito di mezzanotte (Enzo D’Alò)
Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 23 novembre (qui trovate la recensione), Enzo D’Alò torna ad adattare un soggetto non originale, ambientandolo fuori dai confini e dai contesti italiani. Un ritorno in grande stile, in cui la famiglia viene esplorata tramite le sue componenti femminili, tutte di generazioni diverse, ma accomunate dallo stesso destino: interfacciarsi con la morte. Un tema delicato, che riesce ad essere coinvolgente per tutti, sapendo lavorare sulla spiritualità senza però venir meno ad una caratterizzazione laica della vicenda. La sequenza del “passaggio” è ben diretta e ben scritta, senza contare le sequenze oniriche, davvero eccezionali! Mary è un personaggio che ruba la scena, capace di trasmettere tutta la carica preadolescenziale, ma anche la sua fragilità.
3) Elemental (Peter Sohn)
Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 21 luglio (qui trovate la recensione), il nuovo tassello della Pixar deve sicuramente un tributo importante a Zootropolis (2016), cinquantacinquesimo classico Disney, ma ben presto riesce a scrollarsi il paragone per intraprendere una sua direzione. All’interno del contesto di migrazione ed integrazione, la pellicola gioca col genere della commedia sentimentale per riflettere sull’idea di mascolinità e femminilità del presente. Si prosegue anche con il discorso generazionale portato avanti ormai da molto tempo, in cui i giovani vogliono e devono uscire dall’isolamento e dal conservatorismo con cui sono cresciuti i rispettivi genitori, costruendo una civiltà che possa essere aperta e multiculturale in maniera concreta, andando oltre la becera propaganda. Qualunque casa di produzione farebbe la firma per avere in filmografia un prodotto minore come questo!

2) Galline in fuga – L’alba dei nugget (Sam Fell)
Distribuito direttamente sulla piattaforma digitale Netflix il 15 dicembre (qui trovate la recensione), è sicuramente uno dei ritorni più importanti dell’anno. Riprendere dopo una lunga distanza non è mai facile, ma questa volta si può ben dire che di materiale interessante ve ne sia eccome. Diventare genitori apre a scenari inediti, con conseguenti cambiamenti di priorità, sacrificando, inconsapevolmente, tutto il credo della vita precedente. Nascondere non è sinonimo di proteggere, poiché il mondo esterno esiste e prima o poi bussa alla porta di ognuno, con annessi problemi. Le isole su cui ci si rifugia possono solo apparentemente trasmettere pace e tranquillità, ma in un modo o nell’altro la patina fasulla è destinata a crollare. Ancora una volta la tecnica dello stop-motion dimostra tutte le sue risorse tecniche e visive, grazie a chi le sa ben valorizzare!
1) Spider-Man – Across the Spiderverse (Joaquim Dos Santos, Kem Powers, Justin K. Thompson)
Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 1° giugno (qui trovate la recensione), non era per nulla scontato rimanere al livello del precedente. Stilisticamente una gioia per gli occhi, in cui ogni acrobazia e ogni momento intimo dei personaggi è consacrato da una tecnica animata che già ha fatto storia; anche se magari il ritmo troppo frenetico, ad una prima visione, può disorientare. Ma l’aspetto principale è che tutti i protagonisti hanno un ruolo e un cuore pulsante, questa futura trilogia è ancora l’unica ad aver capito veramente come sfruttare le risorse di un espediente narrativo ricco come il multiverso, non limitandosi ad un noioso e pesante nonché prevedibile giocattolo, al solo e unico scopo del fan service. La prova tangibile che i blockbusters, o il cinema d’intrattenimento generale, possono essere realizzati con criterio, ma soprattutto possono dimostrare di avere carattere, maturità e profondità anche se raccontano la storia di un ragazzino in calzamaglia. Film di questo tipo possono essere apprezzati tenendo il cervello acceso, il segreto è farli bene.