Articolo pubblicato il 22 Dicembre 2023 da Bruno Santini
SCHEDA DELLA SERIE
Titolo della serie: Monarch – Legacy Of Monsters
Genere: thriller, spionaggio, giant monster movie
Anno: 2023
Durata: 50 min
Regia: Mairzee Almas
Sceneggiatura: Karl Greenfeld
Cast: Anna Sawai, Kiersey Clemons, Kurt Russell, Ren Watabe, Wyat Russell, Mari Yamamoto, Anders Holm
Colonna Sonora: Leopold Ross
Paese di produzione: Stati Uniti D’America
“Godzilla Minus One” continua la sua grande corsa al box office internazionale, iniziando anche a vincere importanti premi, ma nel frattempo il kaiju più famoso del cinema è anche all’interno del Monsterverse, il quale prosegue la sua espansione attraverso la serie televisiva “Monarch: Legacy Of Monsters“. Dopo l’uscita del quinto episodio, è stato rilasciato il sesto sulla piattaforma Apple TV Plus.
La trama di Monarch: Legacy Of Monsters 1×06
Dopo due episodi che si sono concentrati sui giovani protagonisti, la serie riprende la sua narrazione alternandosi di nuovo tra passato e presente con la seguente trama:
“Cate, Kentaro e May incontrano di nuovo l’ex capitano Lee Shaw, il quale si è unito ad alcuni membri di Monarch che hanno deciso di ribellarsi all’organizzazione per poter finalmente trovare una soluzione definitiva contro il problema dei titani. Il trio, capitanato nuovamente da Shaw, parte per l’Africa seguendo le tracce lasciate da Hiroshi Randa. Nel frattempo nuovi flashback di Lee Shaw, ambientati nel 1955, mostrano quest’ultimo che incontra delle difficoltà ad aiutare gli scienziati William e Mary, i quali possono aver scoperto un nuovo importantissimo segreto sulla natura dei kaiju. Shaw vorrebbe intervenire, ma i piani del governo degli Stati Uniti la vedono diversamente.
La recensione del sesto episodio di Monarch: Legacy Of Monsters
Dopo un episodio in cui, per la prima volta, i kaiju erano assenti, questi ultimi tornano ancora una volta al centro di sequenze spettacolari. Gli incredibili effetti digitali sono solo la punta dell’iceberg di sequenze d’azione gestite benissimo, attraverso cui si avverte tutta l’ingombranza dei titani nel muoversi in territori dove gli esseri umani sono presenti: questi ultimi vengono percepiti dai kaiju come se fossero delle mosche, sfiorate dai loro corpi con ingenua innocenza mentre le persone colpite osservano il loro imponente cammino con emozioni ricche di fascino ed inquietudine allo stesso tempo. Come “Godzilla Minus One” ha ricostruito alcune sequenze dall’originale “Godzilla” del 1954, questo episodio omaggia splendidamente una sequenza di “Watang! Nel Favoloso Impero Dei Mostri” (in originale “Mothra vs Godzilla”) diretto sempre dal maestro Ishiro Honda. Un po’ più forzato è invece l’easter egg che richiama a “Gli Eredi Di King Kong“, data la precisa mitologia a cui si riferisce e che sembra, almeno apparentemente, scollegata dalla scena in questione.
Le sfumature collegate alla Monarch diventano sempre più interessanti, perché se prima Lee Shaw sembrava l’unica persona ad averla frequentata e ad andare contro di essa, adesso invece è sempre più evidente la tensione che sta salendo ad ogni puntata. L’impotenza degli esseri umani di fronte all’agire dei mostri sta mettendo in crisi le poche certezze fino ad ora avute dai dipendenti dell’organizzazione ed è intelligente il parallelismo tra le azioni delle creature e quelle degli uomini a capo dell’organizzazione: il senso di ribellione da parte dei dipendenti “più piccoli” riflette una consapevolezza maggiore sull’idea di prendere le redini del futuro del mondo, perché se è possibile trovare una soluzione per contenere la furia di creature apparentemente invincibili, allora è possibile anche far ragionare “semplici capi” ai ceti più alti, cercando di assumere maggior controllo su eventi che sembrano inarrestabili. La scontentezza creata dalla testardaggine di chi è ai ceti alti viene paragonata alla frustrazione di Mary nell’aggressività mal celata dai politici nei flashback, mostrando che certe cose sembrano non cambiare mai dopo tanti anni. Ingegnoso anche il razzismo nei confronti di Mary, mostrato senza scene stereotipate, che mostra in maniera sottile come la fine della seconda guerra mondiale non abbia ancora terminato gli inutili asti.
Un filo spezzato nella paura dei kaiju
Nonostante l’evoluzione che è stata mostrata negli episodi precedenti sulla forza di andare avanti, i personaggi cominciano ad avvertire dei chiari crolli emotivi di fronte alla grandezza degli eventi che accadono. Quasi ogni figura umana mostrata nel corso degli eventi, sia in quelli del passato che in quelli del presente, è posta tra una scelta individuale ed una scelta collettiva. Tuttavia la prima di queste non è semplicemente un vantaggio che soddisfi il tornaconto dei personaggi, ma una svolta che può ribaltare la loro condizione di vita cancellando finalmente tormenti e desideri che li stanno tormentando all’interno del loro animo. L’episodio mostra la gravità che comporterebbe rinunciare alla propria scelta individuale, evidenziando il dolore che pesa negli occhi dei protagonisti, tanto che lo spettatore stesso non riesce a capire quanto davvero convenga gettarsi sulla scelta collettiva, la quale presenta come garanzia quasi sicura la prosperità dell’umanità. L’alternativa non è, ovviamente, l’imminente fine del mondo (altrimenti sarebbe troppo facile gettarsi su questo lato), ma la possibilità di lasciare fare ad altri con le probabilità di esiti negativi che aumentano.
Alcuni personaggi rinunciano alla scelta collettiva, mentre altri no, mostrando anche un parallelismo tra gli errori del passato (i personaggi nel 1954) e le incerte decisioni del futuro (i personaggi nel presente). Tuttavia cosa è stato un errore? Accettare una scelta apparentemente egoistica o sopportare con dolore una condizione che rischia di distruggere lentamente il proprio benessere interiore per un bene superiore? Non c’è una risposta a questa domanda (anche se arriverà probabilmente nei prossimi episodi), con l’ambiguità che viene aumentata grazie alle poste variabili che ogni personaggio mette in palio. Il nuovo episodio di “Monarch: Legacy Of Monsters” garantisce nuovamente un alto tasso di spettacolarità, ma non rinuncia ad una caratterizzazione dei personaggi sempre più complessa, evidenziando una sopportazione degli eventi imminenti che rischia di spezzarsi da un momento all’altro, creando una tensione emotiva sempre più forte.
