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Beating Hearts (L’amour Ouf) è la più grande sorpresa di Cannes77

Sei anni dopo il suo ultimo lavoro, Gilles Lellouche torna dietro la macchina da presa per dirigere Beating Hearts (L’amour Fou), presentato in concorso a Cannes77. Ma qual è il vero valore di questa pellicola?
Immagine tratta dal nuovo film di Gilles Lellouche presentato a Cannes77, Beating Hearts (L'amour Ouf)

La recensione di Beating Hearts (L’amour Ouf), il nuovo lungometraggio diretto da Gilles Lellouche presentato in anteprima all’interno del concorso ufficiale della 77esima edizione del Festival di Cannes. Adattamento del romanzo di Neville Thompson dal titolo Jackie Loves Johnser Ok? (1997), il film è stato co-sceneggiato dalla vincitrice del Leone d’oro di Venezia78, Audrey Diwan. A seguire, trama e recensione del film.

La trama di Beating Hearts (L’amour Ouf), presentato in concorso al Festival di Cannes 2024

Come di consueto, prima di passare alla sua analisi e recensione, è bene spendere due parole sulla trama del film che, in questo caso, è estremamente semplice. Beating Hearts (L’amour Ouf) racconta la storia d’amore di due giovani che si innamorano follemente l’uno dell’altro, da quando si conoscono ai tempi della scuola fino all’età adulta, coprendo un arco temporale di circa vent’anni. Per via dei suoi trascorsi malavitosi, Clotaire (François Civil) finirà in prigione, ma il destino lo porterà ad incontrare nuovamente la sua amata Jackie (Adèle Exarchopoulos), perché un amore così grande è destinato a durare in eterno.

La recensione di Beating Hearts (L’amour Ouf), diretto da Gilles Lellouche e con protagonista Adèle Exarchopoulos

Difficile aspettarsi qualcosa di diverso dal Festival di Cannes, ma la sua 77esima edizione sta mantenendo un livello medio molto elevato, con grandi pellicole sia in concorso che nelle sezioni parallele come Un Certain Regard. Nonostante questo, le delusioni non sono mancate: Da Kinds of Kindness a Oh Canada! da The Apprentice a The Shrouds, grandi autori non hanno atteso le aspettative di pubblico e critica. La bellezza dei festival cinematografici è però la possibilità che viene concessa ad ogni spettatore di scovare piccole gemme sparse tra i vari titoli selezionati e, in questo senso, si può tranquillamente affermare che Beating Hearts (L’amour Ouf) sia una delle più belle sorprese di quest’anno.

Come definire il nuovo lungometraggio di Gilles Lellouche se non come una pietra preziosa, uno di quei film da cui magari non ci si aspetta nulla ed invece ti stupiscono, sorprendono, ti fanno ridere e piangere o, molto più semplicemente, ti emozionano. Paolo Sorrentino, in uno dei suoi film più sottovalutati di sempre (Youth), ci sottolineava come le emozioni sono tutto quello che abbiamo. Anche lui è in concorso quest’anno, con Parthenope, che è uno dei pochi altri titoli che riesce effettivamente a raggiungere questo scopo, a smuovere qualcosa all’interno dell’animo di chi guarda, che è poi ciò che dovrebbe porsi come obiettivo ogni cineasta. Beating Hearts fa esattamente questo, raccontando una storia d’amore dove l’amore, in quanto sentimento, è al primo posto. Non c’è cosa più importante che amare e, anche solo per questo, il film merita l’attenzione generale.

Le ragioni d’interesse per questo lungometraggio sono tante però, a partire dalla regia di Gilles Lellouche, che pare aver ormai trovato una sua dimensione e che regala delle scelte stilistiche e dei movimenti di macchina degni dei migliori. Esempio perfetto è tutta la sequenza d’apertura, da manuale del cinema ma, allo stesso tempo, vero problema del film: senza entrare nel tanto odiato campo degli spoiler, il film avrebbe sfiorato la perfezione se avesse mantenuto le premesse iniziali – per fare un esempio, chi conosce la storia dietro il finale di Get Out di Jordan Peele, potrà capire – e, disattendendole, ha fatto uno scivolone che ha portato non solo a far perdere forza all’opera, ma anche a prolungare fin troppo la durata del film, che si è attestata sui 165 minuti.

Poco male però, perché un film così coraggioso, che sperimenta e mescola generi – Lellouche l’ha definita una commedia romantica ultraviolenta – è sempre da lodare. Certo, ci sono dei difetti su cui si potrebbe discutere per ore, ma quando dietro un’opera c’è il sentimento e si avverte l’amore e la dedizione con cui è stata realizzata, ecco che tutto ciò che di negativo può avere, finisce in secondo piano. Alla fine, questo è il vero consiglio che si può dare ad uno spettatore che si approccia a Beating Hearts, ovvero di lasciar perdere le sovrastrutture e lasciarsi trascinare in questa meravigliosa storia d’amore. Che è la vita di Clotaire e Jackie, ma è la vita di tutti quanti.

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La locandina ufficiale del nuovo film di Gilles Lellouche presentato a Cannes77, Beating Hearts (L'amour Ouf)
L'amour Ouf
L’amour Ouf

Presentato in concorso alla 77esima edizione del Festival di Cannes, Beating Hearts (L'amour Ouf) è il nuovo lungometraggio di Gilles Lellouche, a sei anni di distanza dal suo ultimo progetto, anch'esso presentato in anteprima sulla Croisette.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

23/05/2024

Regia:

Gilles Lellouche

Cast:

Adèle Exarchopoulos, François Civil, Alain Chabat, Anthony Bajon, Benoît Poelvoorde, Vincent Lacoste, Élodie Bouchez, Karim Leklou, Raphaël Quenard

Genere:

Commedia, Musicale, Sentimentale

PRO

Le interpretazioni di tutto il cast
Le scelte registiche di Gilles Lellouche
La colonna sonora
Il finale