Paul Schrader con I tradimenti (Oh, Canada) si impantana nella sua paura della morte

In anteprima al Festival di Cannes 2024, I tradimenti (Oh, Canada) è il nuovo film di Paul Schrader con Richard Gere e Uma Thurman protagonisti: ma qual è il suo risultato?
Recensione - I tradimenti (Oh, Canada), film di Paul Schrader con Richard Gere e Uma Thurman

Articolo pubblicato il 18 Maggio 2024 da Bruno Santini

Due anni dopo l’uscita al cinema di Il maestro giardiniere, Paul Schrader torna dietro la macchina da presa con I tradimenti, titolo italiano per il film Oh, Canada. Nel cast c’è il ritorno di uno degli attori simbolo della carriera del regista e sceneggiatore, Richard Gere, insieme a Uma Thurman, Jacob Elordi e Michael Imperioli. Ma qual è stato il risultato del film in questione? Di seguito, si indica tutto ciò che c’è da sapere a proposito della trama e della recensione del film.

La trama di I tradimenti (Oh, Canada): di che parla il film di Paul Schrader con Richard Gere

Prima di proseguire con la recensione di I tradimenti (Oh, Canada), vale la pena indicare innanzitutto la trama e di che parla il film di Paul Schrader con Richard Gere:

Leonard Fife è un affermato documentarista di cui è celebre anche la fuga oltre il confine canadese che fece da ragazzo per sfuggire alla leva negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam. Malato terminale di cancro, Fife accetta di rilasciare un’ultima intervista nella sua casa di Montréal, nella quale, di fronte allo sguardo incredulo di sua moglie Emma, del suo adorante ex-studente Malcolm e della troupe che sta filmando, rivela che tutta la sua vita e il suo “mito politico” non sono altro che bugie e invenzioni, coltivate per coprire un segreto che lo tormenta da cinquant’anni.

La recensione di I tradimenti (Oh, Canada): un tentativo fallito di celebrare l’immortalità dell’arte

La psicologia insegna che la paura della morte è una delle più radicate nel subconscio degli esseri umani, che sia esplicitata o meno: evidentemente, il lavoro di I tradimenti (Oh, Canada), realizzato da un Paul Schrader che nella sua carriera ha sempre tratteggiato temi esistenzialisti, muove da questa consapevolezza. Nel momento in cui è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024, c’era grande attesa per un film che si attendeva essere sì intimistico ma, allo stesso tempo, universale, considerando anche il ritorno di Richard Gere nel cast di un film di Schrader e la compresenza di Uma Thurman nel cast. Tempo, morte, volontà di (di)svelare se stessi muovono il film che prende le sue mosse da un’intervista che Leonard Fife – l’acclamato ma bugiardo documentarista interpretato da Richard Gere – decide di realizzare il 22 dicembre 2023, ormai vicinissimo alla morte. Gli eventi rimandano al 30 marzo 1968, anno da cui inizia sia il documentario che il film, raccontato prevalentemente attraverso la tecnica del flashback.

L’idea di I tradimenti, almeno nella sua cornice di base, è seguire la logica confusionaria e mendace della mente di Fife, un uomo che non è più lucido nel suo pensiero e che decide – contro la volontà della moglie, che vorrebbe preservarne la dignità umana e artistica – di mettere in gioco tutto ciò che è stato nella vita: nel farlo, Oh, Canada assume volutamente un ritmo e una disposizione degli eventi confusionari, per mezzo dell’alternanza tra Elordi-Gere e, soprattutto, della sovrapposizione dei due volti, che finiscono per intesercarsi su piani temporali differenti; in un certo senso, ciò costituisce anche il limite del lungometraggio, che si arena molto velocemente ad una confusione ritmica di fondo nella quale non è certo difficile districarsi ma che, comunque, tende a respingere lo spettatore. Ci sarebbe, ovviamente, anche da sottolineare quale e quanto marcato sia l’abisso tra le due interpretazioni per lo stesso personaggio: Richard Gere da un lato e Jacob Elordi, che offre una prova recitativa piuttosto mediocre, dall’altro. Certo, Oh, Canada non è un film brutto e nel suo voler dire qualcosa – soprattutto a proposito dell’importanza del racconto e della voglia di perseguire la verità – offre degli spunti interessanti, rasentando l’ossessione e permettendo (specie attraverso la reiterata domanda “dov’è Emma?”) di introdursi, anche se soltanto di sguincio, nella mente del protagonista del film. È troppo marcata l’immedesimazione tra Schrader e Fife, però, che finisce per diventare tanto ridondante quanto eccessiva.

I tradimenti (Oh, Canada) compie velocemente il passo per superare il bilico e diventa, da film che potrebbe riflettere intelligentemente sul tempo e sulla forza del racconto, un lavoro in cui Paul Schrader sembra quasi chiedere aiuto allo spettatore, tendendo una mano verso quest’ultimo ma allo stesso tempo dicendosi importante, geniale, cool. Basterebbe pensare, del resto, alla reiterazione di citazioni a Susan Sontag o a Sigmund Freud, per rendersene conto, o alla sola colonna sonora ricca di brani country/folk che sottolineano – anche tecnicamente – quanto il film sia poco riuscito.

2,0
Rated 2,0 out of 5
2,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Recensione - I tradimenti (Oh, Canada), film di Paul Schrader con Richard Gere
I tradimenti (Oh, Canada)
I tradimenti (Oh, Canada)

In arrivo in Italia con il titolo di I tradimenti, Oh, Canada è il nuovo film di Paul Schrader che torna a collaborare con Richard Gere e che adatta il romanzo di Russell Banks.

Voto del redattore:

5.5 / 10

Data di rilascio:

17/05/2024

Regia:

Paul Schrader

Cast:

Richard Gere, Uma Thurman, Jacob Elordi, Michael Imperioli

Genere:

Drammatico

PRO

Le interpretazioni di Richard Gere e Uma Thurman
L’idea di montaggio all’inizio del film…
… che però diventa ben presto caotica
Il film si impantana nei suoi temi
L’interpretazione di Jacob Elordi
La colonna sonora