L’amato gruppo dei mutanti è tornato con il nuovo episodio di X-Men ’97. Dopo aver parlato della sesta puntata, adesso tocca alla settima, intitolata Occhi Luminosi ed attualmente disponibile su Disney Plus.

La trama di X-Men ’97 1×07

Il settimo episodio di X-Men ’97 riprende gli eventi del finale del quinto, ricollegandosi all’attacco delle sentinelle che hanno causato la morte di numerosi mutanti. Infatti la puntata presenta la seguente trama:

“Mentre gli X-Men tengono un funerale per Gambit, Rogue sfoga il dolore del suo lutto cercando informazioni su Trusk, tanto da creare scompiglio nella base militare del generale Ross. Nel frattempo, mentre si cercano sopravvissuti tra le macerie di Genosha, Roberto decide finalmente di aprirsi ai suoi genitori. Tra le informazioni trovate da Rogue e le nuove indagini degli X-Men, si scopre che una minaccia ancora più inquietante si nasconde dietro l’attacco delle sentinelle.”

La recensione del settimo episodio di X-Men ’97

L’attacco a Genosha è stato uno degli momenti più coraggiosi mai visti in un prodotto dei Marvel Studios, ma ancora più difficile sarebbe stato trattare le conseguenze dell’attentato. Eppure, nonostante tale difficoltà, l’episodio continua con il suo impressionante realismo, mostrando i personaggi intenti a soccorrere i feriti con atmosfere che richiamano ai quartieri devastati durante l’attentato dell’11 settembre 2001. Straordinaria la scena in cui viene scoperta una sopravvissuta sotto le macerie, con i mutanti che applaudono e celebrano il ritrovamento di una vita dopo aver avuto soltanto a che fare con numerose morti ingiustificate. In un periodo in cui le guerre continuano ad avvolgere il mondo, focalizzarsi sulla ricerca dei vivi e celebrare la possibilità di guarire le persone sono atti importanti. Un altro momento che colpisce molto è il dialogo tra Bestia e la reporter, dal momento che Bestia riflette su quanto l’alienazione del mondo nei confronti dei mutanti sia diventata grande: la gente sembra infatti troppo focalizzata su quanto le persone oppresse debbano chiedere più tolleranza da parte dei popoli, senza che siano mai le persone appartenenti a ceti più alti a chiedersi quanto loro stessi debbano imparare ad essere rispettosi verso il prossimo.

Se la rappresentazione di Genosha funziona, travolge duramente anche il modo in cui le altre nazioni reagiscono all’evento, tra cui soprattutto l’America. Nonostante gli Stati Uniti non vengano rappresentati come una nazione indifferente, non ci si risparmia di criticare la totale mancanza di schieramento da parte loro. L’attacco a Genosha è umanamente condannabile, ma l’intervento americano porterebbe ad ulteriori controversie poiché tirerebbe fuori altri dibattiti politici nei quali la nazione non vuole entrare. Tale rappresentazione è un coraggioso riferimento a diversi momenti storici in cui gli Stati Uniti si sono ritirati da questioni delicate per semplice convenienza piuttosto che per giustizia (si pensi per esempio all’abbandono dell’Afghanistan durante il tragico attacco dei Talebani). L’arrivo di Captain America, il quale si ricollega alla comparsa del supereroe già avvenuta in Insuperabili X-Men, si dimostra essere lo specchio di questa paura statunitense, risultando un cameo molto doloroso e che si allontana da altre comparse supereroistiche che hanno semplicemente l’obiettivo di far esultare i fan. Lo scudo del personaggio non rappresenta più la difesa dei valori che rendono grande la patria, bensì il fallimento della giustizia statunitense, poiché essa agisce solo quando fa comodo.

Un limite sempre più fragile

La convenienza non raggiunge soltanto i comportamenti politici, ma anche quelli familiari: per la prima volta da quando la serie è iniziata, Roberto decide di confessare la sua natura di mutante ai suoi ricchi genitori umani. Diversamente da altre rivelazioni a cui avevano abituato i prodotti audiovisivi legati ai mutanti, la confessione di Roberto non viene accolta in modo sbagliato. Al contrario, la madre del ragazzo è assolutamente felice che suo figlio si sia finalmente aperto ai suoi genitori. Eppure, nonostante loro non siano per nulla contrari alla natura del ragazzo, chiedono comunque a quest’ultimo di non andare in giro a rivelare di essere un mutante, poiché la loro azienda riceverebbe delle controversie a livello di immagine. Anche in questo caso si tratta di una frecciata alle compagnie multinazionali, le quali per anni hanno evitato il trattamento di certi temi poiché non idonei all’opinione mediatica. Tutto ciò dimostra che l’umanità, anche quando sa benissimo quale sia la cosa giusta, non automaticamente è decisa ad applicarla e questo può colpire persino i rapporti tra le persone care.

Ma tra tutti i temi sempre più delicati, l’episodio calca particolarmente la mano sul superamento del lutto, attraverso i tormenti del personaggio di Rogue. Avendo infatti perso Gambit, la donna non è più decisa ad essere tollerante nei confronti delle persone che aggrediscono la sua etnia, con i suoi metodi che si fanno sempre più violenti e reazionari. Non si può evitare di compatire Rogue, che si è vista portare via numerose persone che amava più di sé stessa, ma allo stesso tempo viene evidenziato quanto la riposta della violenza non fa altro che ottenere, automaticamente, una violenza ancora peggiore che sembra portare la società verso un buio infinito. Il nuovo antagonista, rivelato solanto alla fine della puntata, sembra spingersi su elementi inquietanti che potrebbero varcare tutti i confini attraverso cui la serie si è spinta fino ad ora. Il settimo episodio di X-Men ’97 rappresenta lo sfogo del dolore di tutte quelle persone che si sentono oppresse, risultando la splendida introduzione di un futuro apocalittico che si prospetta essere il grande atto finale di una serie sempre più matura e profonda con colpi di scena inaspettati.