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Back to Black è un biopic scomodo (in tutti i sensi) su Amy Winehouse

Back to Black è il nuovo biopic sulla cantautrice britannica Amy Winehouse, nelle sale italiane a partire dal 18 aprile 2024: ma quale sarà il risultato?
Di seguito la recensione di Back to Black, il nuovo biopic sulla cantautrice britannica Amy Winehouse

Distribuito da Universal Pictures, Back to Black è un film biografico della regista Sam Taylor-Johnson incentrato sulla figura della cantautrice britannica scomparsa prematuramente Amy Winehouse, interpretata dall’attrice Marisa Abela. Di seguito la trama e la recensione del biopic su Amy Winehouse, Back to Black diretto dalla regista Sam Taylor-Johnson con Marisa Abela, al cinema dal 18 aprile 2024.

La trama di Back to Black, il biopic su Amy Winehouse diretto da Sam Taylor-Johnson con Marisa Abela

Di seguito si riporta la sinossi di Back to Black, il biopic sulla cantautrice britannica Amy Winehouse:

La straordinaria storia della rapida ascesa al successo di Amy Winehouse e della realizzazione del suo rivoluzionario album, Back to Black. Raccontato dalla prospettiva di Amy e ispirato dai suoi testi profondamente personali, il film segue la donna straordinaria dietro il fenomeno e la tumultuosa relazione al centro di uno degli album più leggendari di tutti i tempi.

La recensione di Back to Black: perché un biopic sulla vera storia di Amy Winehouse non basta per ricordarla?

Con Back to Black, Sam Taylor-Johnson, conosciuta per aver diretto l’adattamento cinematografico di Cinquanta sfumature di grigio (2015) e il videoclip del brano Überlin del gruppo R.E.M., torna qui a occuparsi con Matt Greenhalgh di un biopic musicale dopo aver già scritto insieme la sceneggiatura di Nowhere Boy incentrato su John Lennon, stavolta in veste di regista. Back to Black è un biopic, ma non è l’ennesimo che si accoda alla nauseante esplosione del genere in cerca di raccattare spettatori al box office. Al contrario, si prende carico di raccontare la storia della cantautrice britannica Amy Winehouse, una figura complessa e sfuggente difficilmente penetrabile nella vita reale, tanto più difficile da rappresentare inquadrandola nel rettangolo di una camera da presa. Quale modo di far rivivere allora Amy, prima ancora che sul palco, in quei giorni della sua vita che, come un flipper, vanno dalla spensieratezza all’oscurità, e poi di nuovo ancora dall’amore vero fino a perderlo e ricadere nel baratro, back to black.

Il titolo del biopic infatti è tratto dal nome del secondo – e che purtroppo sarà l’ultimoalbum Back to Black (2006) della cantautrice dopo Frank (2003). Come quella percorsa nel documentario Amy di Asif Kapadia uscito nel 2015, si torna qui a scegliere la via della verità, per quanto scomoda essa possa essere, per tracciare le tappe che hanno reso la ragazza di Camden Town Amy, la cantautrice di fama vincitrice di ben cinque Grammy Awards Amy Winehouse. Così facendo ogni successo, ogni caduta, ciascuna piccola felicità o dispiacere che sia, si trasforma e prende vita nelle parole e nella musica delle sue canzoni – accompagnate dalla colonna sonora originale scritta da Nick Cave e Warren Ellis – viaggiando in parallelo e intrecciandosi con la narrazione. La decisione di realizzare la sceneggiatura a partire dai testi delle canzoni è stata una scelta voluta dichiaratamente dallo stesso sceneggiatore, in questo modo, anche per quegli spettatori che non conoscono la storia che si cela dietro la sua musica, risulta più facile seguire la visione.

Tuttavia, fatta eccezione per il rapporto con la nonna Cynthia, il vero problema del film è da ricercare nella superficialità di base della rappresentazione data dal fatto che sono presenti – o assenti – alcuni elementi che lasciano interdetti, come per esempio il mancato approfondimento del rapporto che Amy ha con sua madre che soffre di problemi psichiatrici, figura che poi rispunta fuori verso la fine del film senza essere mai comparsa se non nelle scene iniziali, risultando così totalmente inutile. O ancora, il fatto di citare titoli di album dando per scontato che tutti sappiano di cosa si tratta, o andare avanti nella storia senza mai dare un appiglio cronologico e sequenziale di ciò che si sta raccontando. Back to Black è forse un biopic scomodo sulla vita di Amy Winehouse? Doppiamente sì, perché nella volontà di porsi come uno specchio, da una parte si ritrae la sua vita vera essa stessa scomoda, dall’altro però abbiamo pur sempre a che fare con un oggetto piatto, privo di stratificazioni, che di lei dà indietro solo un riflesso abbagliante e alquanto superficiale.

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La locandina di Back to Black
Back to Black
Back to Black

Back to Black è il nuovo biopic sulla cantautrice inglese Amy Winehouse, che ricostruisce la sua vita dagli esordi fino alla sua tragica scomparsa.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:

18/04/2024

Regia:

Sam Taylor-Johnson

Cast:

Marisa Abela, Jack O'Connell, Eddie Marsan, Lesley Manville, Ryan O'Doherty, Ansu Kabia, Bronson Webb, Juliet Cowan

Genere:

Biografico, drammatico, musicale

PRO

Il parallelismo e l’intreccio degli eventi della vita con le sue canzoni
La rappresentazione profonda del rapporto con la nonna
In alcune parti la vita sembra sovrastare la musica
La superficialità di alcune scene che creano buchi di trama