Distribuita sulla piattaforma di streaming di Amazon Prime Video a partire dal 4 aprile 2024, Música è una nuova commedia scritta, diretta, interpretata e prodotta da Rudy Mancuso, celebre musicista che ha ottenuto grande successo con il progetto di Ankward Puppet e che ha ottenuto diversi ruoli di attore – anche uno in The Flash – nella sua carriera, prima del progetto in questione. Ma con quale risultato? Di seguito, tutto ciò che c’è da sapere a proposito della trama e della recensione di Música.
La trama di Música, il nuovo film su Amazon Prime Video
Prima di procedere con la recensione del film presente su Amazon Prime Video, scritto, diretto e interpretato da Rudy Mancuso, vale la pena considerare innanzitutto la trama di Música. Il racconto è quello di Rudy, che veste i panni di se stesso in una semi-autobiografia in cui racconta (anche se semplicemente attraverso flashback) del suo difficile passato e dei litigi dei suoi genitori, da cui tentava di nascondersi rifuggendo quei suoni costanti. Oggi è un ragazzo che non riesce a prestare attenzione a ciò che lo circonda: la sua ragazza, la tesi che dovrà consegnare prima del diploma, un lavoro stabile; ciò porta la sua vita ad essere sconvolta e diventare caotica, inframezzata da quei suoni che lo catturano costantemente e dalla persistenza quasi ossessiva di sua madre, che tenta di risolvere la sua vita. In questo contesto, si distingue una nuova figura: quella di Isabella.
La recensione di Música: tanta contaminazione in un puro prodotto post-moderno
Sinestesia è il nome di una particolare condizione che coinvolge uno o più sensi, amplificandone l’intensità e comportando un’elaborazione differente dell’informazione visiva, tattile, uditiva, gustativa o olfattiva. Questa malattia presenta il medesimo nome della metafora, poiché si riferisce alla medesima inferenza pluri-sensoriale (sentire un colore, vedere un odore) e acuisce il coinvolgimento della persona nei confronti degli stimoli esterni, di fatto estraniandola dalla realtà e facendo sì che si introduca in un’altra, distinta dalla percezione comune: la sinestesia non è soltanto una condizione che è stata diagnosticata a Rudy Mancuso, che scrive, dirige, produce e interpreta Música, ma anche la chiave di volta più immediata che possa essere utilizzata per offrire una recensione di questo film. In effetti, Música è il prodotto di una persona che percepisce la realtà esattamente come tenta di descrivere all’interno del film e che non può essere destinata verso un determinato tipo di arte: contaminazione, impurità, commistione in un prodotto che diventa del tutto post-moderno e che si serve del post-moderno stesso per amplificare e rendere “tattili” (ça va sans dire) sensazioni che sarebbero altrimenti difficili da comunicare.
Ad un primo sguardo, Música potrebbe sembrare la classica rom-com che ha poco da dire e che si limita a ribadire la medesima storia di successo di quell’amor [che] vincit omnia, ma immediatamente – e dopo qualche secondo dall’inizio del film – ci si rende conto che c’è tanto altro. Indipendentemente dal proprio approccio soggettivo ad uno stile di questo genere, non si può fare a meno di notare che Música costruisca una patina estetica, tecnica e formale assolutamente interessante, all’interno della quale inserire anche la rom-com. Lo sfondo è quello della vita di una persona totalmente alienata dalla realtà, che trasforma ogni stimolo che la circonda (piatti, un pavimento spazzato, matite, ticchettio sulla tastiera di un computer) in ritmo e che concepisce la sua intera esistenza in forma di composizione musicale. Ne deriva una concezione visiva che tende al musical e che, pur non arricchendosi mai – se non in brevissimi tratti, che corrispondono alle tre sequenze in metro – del canto ha tantissimo da dire, a proposito del rapporto tra cinema e musica. Le scene in cui la musica prende piede e diventa imperversante alla lunga potrebbero anche stancare – sono oggettivamente sovrastanti in molti dei punti, tanto da far avvertire la sensazione di una volontà di ritorno al puro dialogo – ma, del resto, sono pur sempre il frutto di una mente che pensa in questo modo.
Per il resto, Música è un film in cui anche la commedia funziona, a partire dall’esasperazione della cultura identitaria (la madre che vorrebbe che suo figlio stesse con una persona brasiliana) e soprattutto attraverso il personaggio di Anwar che si rende protagonista di quella perfetta idea personalistica della contaminazione e dell’ambiguità, dicendo una cosa e affermando immediatamente il suo opposto, suggerendo che un drink sia esplosivo ma allo stesso tempo non pericoloso. Le interpretazioni, fatta eccezione le due menzionate, non sono del tutto riuscite e soprattutto nella controparte femminile c’è un certo calo, che non regge il confronto con quella sfrenatezza che i personaggi di Rudy e Anwar riescono ad offrire. Música riesce, in ogni caso e in soli 90 minuti, a offrire un buon saggio su un certo modo di vedere, sentire e concepire (tendendo anche agli estremismi e alle impurità, per carità) l’arte in piena idea di squilibrio formale e, in un momento storico in cui le commedie inevitabilmente soffrono, si tratta di un risultato assolutamente considerevole.