Articolo pubblicato il 20 Marzo 2024 da Andrea Boggione
In un’epoca dove le piattaforme streaming stanno prendendo il sopravvento e lo stesso cinema punta sempre di più sulla serialità con i grandi franchise e blockbuster, le serie tv ora sono seguite ininterrottamente anche dal grande pubblico e, nel corso degli anni, molti prodotti televisivi hanno assunto la nomea di cult, riscrivendo anche alcuni stilemi del mondo seriale. Quali sono, però, i migliori titoli da cui cominciare per vederle?
Le migliori serie televisive da cui cominciare
Fin dalle prime serie tv, da “Perry Mason” (1957-1966) alla “Signora in Giallo” (1984-1996), la serialità ha pian piano assunto sempre più valore. Partendo da una struttura “classica” per poi, in seguito, cambiare e reinventarsi grazie al dominio dei servizi streaming come Netflix, Prime Video oppure i più recenti Apple TV+ e Disney+, almeno tra quelle ad oggi più note. Un gran numero di piattaforme che hanno cominciato ad investire sempre di più sul medium televisivo, ritagliandosi uno spazio sempre più grande nell’immaginario collettivo, portando gli spettatori generalisti a preferire il proprio comodo divano rispetto alla sala cinematografica. Ovviamente non tutto il pubblico ha realmente preso in considerazione la visione prolungata delle serie tv, fortunatamente ci sono diversi titoli televisivi perfetti da cui poter cominciare.
“La Fantastica Signora Maisel” (2017-2023) – Prime Video
Tra i titoli più recenti e “leggeri” un buon punto di partenza può essere “La Fantastica Signora Maisel”, una serie tv statunitense ideata da Amy Sherman-Palladino (“Una Mamma per Amica”, 2000-2007) per Amazon Studios che racconta in maniera originale e da un punto di vista differente il mondo della stand-up comedy newyorkese, tra la fine degli anni ‘50 ed i primi anni ‘60. Midge Maisel, interpretata da una sorprendente Rachel Brosnahan, è una casalinga che tenta di aiutare in ogni modo suo marito che, con scarso successo, cerca di farsi strada come comico. Un iniziale plot twist, però, finisce per sconvolgere la vita della donna, costretta di punto in bianco a doversi rimettere totalmente in gioco. Grazie ad uno splendido spiritico comico che si mescola a momenti più drammatici, la serie tv è riuscita lungo le sue cinque stagioni ha racimolare un gran numero di consensi e riconoscimenti tra Golden Globe, Emmy Award e tanto altro ancora.

“Fargo” (2014 – in produzione) – Now
Nel vasto mondo televisivo diversi prodotti sono “figli” di progetti cinematografici, più di una volta da famosi lungometraggi vengono tratte serie tv che tentano di approfondire o riscrivere una storia avendo molto più tempo ed ore a disposizione. Una delle migliori è senz’altro “Fargo”, una serie creata da Noah Hawley che trae liberamente ispirazione dall’omonimo cult dei Fratelli Coen. La particolarità di questa serie televisiva si trova nella struttura: si tratta di un prodotto antologico che in ogni singola stagione racconta una storia diversa con personaggi e situazioni differenti. Se la prima ripercorre gli eventi narrati nel film del 1996, già dalla seconda la serie, grazie a cast corali di un certo livello, si rinnova giocando sempre tra i generi noir, thriller, dark comedy e poliziesco. Fin dal 2014, l’anno d’uscita della prima stagione, la serie tv ha riscosso un grande successo di critica e pubblico ed è tuttora in produzione una nuova stagione.
“House of Cards – Gli Intrighi del Potere” (2013-2018) – Netflix
Le serie tv, proprio come i film, propongono un menù ricco di titoli che spaziano tra i generi e quindi restano fruibili da diverse fette di pubblico: se gli spettatori sono alla ricerca di qualcosa di più attuale e inerente al mondo della politica “House of Cards – Gli Intrighi del Potere” è la scelta giusto da cui poter cominciare. Beau Willimon (“The First”, 2018) ha creato e prodotto per il piccolo schermo un’adattamento dell’omonima miniserie dalla BBC, a sua volta tratta dal romanzo di Michael Dobbs. La storia è ambientata nell’odierna capitale statunitense e racconta le vicende di Frank Underwood, interpretato da un maestoso ed elegante Kevin Spacey, un politico facente parte del partito Democratico che tenta ad ogni costo di raggiungere i vertici del potere americano.
Un racconto spaventosamente attuale, spietato, drammatico, ma estremamente intrigante per come viene messo in scena e interpretato da un cast perfetto capitanato dal già citato Spacey e da Robin Wright, la quale interpreta Claire, la moglie di Underwood. Un agglomerato di pragmatismo e manipolazione che, fin da subito, ha fatto presa sul pubblico colpito dalla grande freddezza e dalla spasmodica scalata verso il potere dei protagonisti. Se le prime cinque stagioni hanno guadagnato grandi consensi da critica e pubblico, la sesta ed ultima stagione ha subito in corso d’opera alcune modifiche riguardanti il personaggio di Kevin Spacey, il quale all’epoca è stato allontanato e poi licenziato per le accuse di molestie che hanno messo, almeno per il momento, la parola fine sulla carriera dell’attore.
“True Detective” (2014 – in produzione) – Now
Una della case di produzione e distribuzione di maggior rilievo nel campo televisivo è sicuramente HBO (“Deadwood”, 2004-2006, “Il Trono di Spade”, 2011-2019 e “Westworld”, 2016-2022) e tra i numerosi prodotti che ha in catalogo, molti dei quali disponibili su Sky e Now per quanto riguarda il mercato italiano, c’è anche “True Detective”, una serie televisiva statunitense creata da Nic Pizzolatto. Si tratta, proprio come “Fargo”, di un prodotto antologico di genere thriller che in pochissimo tempo ha raggiunto lo status di cult. A differenza di molte altre serie tv, può anche essere recuperata senza seguire l’ordine cronologico poiché racconta ogni volta una storia diversa, mescolando reale e sovrannaturale attraverso casi criptici o irrisolti che mettono spesso a dura prova i protagonisti. La prima stagione, ambientata in Louisiana, con Matthew McConaughey e Woody Harrelson, è quella che ha raccolto il maggior successo e diversi riconoscimenti, spianando la strada alle stagioni successive, anche questa serie tv è tuttora in produzione dopo la recente uscita di “True Detective: Night Country”, l’unica stagione non ideata da Pizzolatto.

“Modern Family” (2009-2020) – Disney+
Se uno spettatore occasionale si appresta per la prima volta al mondo televisivo, prediligendo la commedia e lo spirito inconfondibile delle sitcom, non può lasciarsi sfuggire “Modern Family”, serie tv ideata da Christopher Lloyd e Steven Levitan, che utilizza l’espediente narrativo del falso documentario per raccontare la storia di una famiglia allargata e non tradizionale composta da tre nuclei familiari legati tra loro. Il risultato è uno spaccato realistico, nonostante un lato molto caricaturale e stereotipato, di una famiglia ricca di etnie e culture diverse. Grazie ad un gran numero di interpreti che si rivelano eccezionali, parlano da soli i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti da serie e cast, l’aspetto più gratificante per lo spettatore è vedere crescere, cambiare ed invecchiare i protagonisti lungo le ben 11 stagioni dello show, sentendosi con il passare del tempo come un membro effettivo della famiglia e parte integrante del racconto.
“Lost” (2004-2010) – Disney+
Quando si parla di serie tv non può mancare una di quelle considerate tra le migliori di tutti i tempi: “Lost” ha riscritto completamente gli stilemi del serial televisivo, stravolgendo un’intera categoria ed influenzando tutti i prodotti successivi e futuri. La serie ideata da J. J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber per ABC, nonostante un finale controverso, ha stupito fin da subito ed ancora oggi risulta tra i prodotti televisivi più visti e recuperati. Quello che viene portato in scena sul piccolo schermo è la storia di un disastro aereo che coinvolge un gruppo di sopravvissuti, rimasti intrappolati su una misteriosa isola nell’Oceano Pacifico. La più grande rivoluzione prende vita dalla struttura della serie tv, la quale è composta da una trama orizzontale che funge da filo conduttore, anche se allo stesso tempo si sviluppano un gran numero di episodi che tra flashback e flashforward approfondiscono ogni singolo personaggio. Se a tutto questo si aggiunge un racconto intriso di filosofia, sovrannaturale, religione, mitologia e attualità, il gioco è fatto e resta tuttora godibile e fruibile da ogni tipologia di spettatore.
“Ted Lasso” (2020-2023) – Apple TV+
Tra le piattaforme streaming, in questi ultimi anni, ha deciso di ritagliarsi sempre più spazio anche la Apple e, puntando su una strategia che premia la qualità rispetto alla quantità, nel 2020 ha aggiunto al proprio catalogo la splendida quanto sorprendente “Ted Lasso”. La serie televisiva creata da Bill Lawrence e Jason Sudeikis si è distinta fin dalla prima stagione per la sua originalità e la perfetta alchimia di un cast che mescola grandi nomi ad attori e attrici alle prime armi. Il suo più grande pregio è quell’incredibile spensieratezza e leggerezza che traspare dal personaggio di Ted, interpretato dallo stesso Sudeikis, nato da un semplice spot televisivo per promuovere il noto campionato di calcio inglese oltreoceano, per poi essere completamente riscritto passando dal coach ignorante e burbero della pubblicità a quello ingenuo, ma ricco di bontà e positività, capace di motivare ogni singola persona che gli gravita attorno. Se ad una prima occhiata può sembrare una serie solo di genere sportivo, in realtà il calcio funge solo da strumento per poter raggiungere e raccontare temi più profondi e toccanti, anche se tutto parte dal rilancio di un piccolo club immaginario inglese, una missione che appare come impossibile, ma che proprio come l’allenatore si prospetta un’avventura ricca di sorprese.

“The Wire” (2002-2008) – Now
Nei primi anni 2000, qualche tempo prima dell’uscita della precedentemente citata “Lost”, debutta sul piccolo schermo un altro capostipite del medium televisivo: “The Wire” è l’ennesima serie tv targata HBO che ha raccolto un grande successo. David Simon, l’autore, realizza un apparente poliziesco ambientato a Baltimora che, stagione dopo stagione, si appresta a mostrare un aspetto differente della metropoli americana, dalla burocrazia ai mass media oppure dal traffico di droga al sistema scolastico. Cinque stagioni che approfondiscono il lato più oscuro e spietato della società statunitense, anche se l’aspetto che colpisce di più è l’idea alla base di creare una linea narrativa orizzontale come assoluta protagonista, partendo da un singolo caso che pian piano si espande e cresce sempre di più. Se questo non dovesse bastare a convincere il pubblico a colmare l’eventuale lacuna, la Writers Guild of America ha stilato una calcifica dei migliori prodotti seriali piazzando “The Wire” al 9° posto e, ancora oggi, viene considerata come una delle serie tv più belle di tutti i tempi.
“I Segreti di Twin Peaks” (1990-1991) – Paramount+ / Tim Vision
Facendo un ulteriore passo indietro c’è una serie cult che nel suo rivoluzionare il modo televisivo ha influenzato moltissimi prodotti successivi, soprattutto quelle che, come le varie “Lost”, “Fargo” e “True Detective”, trattano misteri e mondo del paranormale. Negli anni ’90 i cineasti statunitensi David Lynch e Mark Frost danno vita a “I Segreti di Twin Peaks”, una delle serie più singolari ed autoriali che mescola generi come il thriller, l’horror ed il grottesco allo stile unico e inconfondibile di Lynch. La serie tv, ambientata nell’immaginaria cittadina americana del titolo, racconta di un paesino che viene sconvolto dal ritrovamento del cadavere di una ragazza, una morte che porta le autorità locali a dover collaborare con un agente speciale del FBI. Proprio come alcune delle serie più datate già citate più volte, anche “Twin Peaks” conserva ancora oggi una grande fanbase ed è considerata come uno dei migliori prodotti televisivi di tutti i tempi. Inoltre, diversi anni dopo, più precisamente nel 2017, Frost e Lynch tornano a collaborare realizzando un revival/sequel che approfondisce quanto trattato nelle prime due stagioni del sorprendente quanto bizzarro show.
“I Soprano” (1999-2007) – Now
Infine, tra i migliori titoli da cui cominciare a recuperare serie tv non può mancare “I Soprano”, David Chase realizza il suo capolavoro confezionando nell’arco di sei stagioni uno dei prodotti seriali di maggior successo della storia. Tony Soprano, interpretato da James Gandolfini, è un boss mafioso italoamericano che vive nel New Jersey, ma che soffre di continui attacchi di panico che lo costringono ad affrontare delle sedute con una psicologa. Come se non bastasse Tony deve fare i conti con la sua famiglia ed i continui problemi “lavorativi” che lo mettono costantemente a dura prova. Una serie di culto che proprio come tante altre ha rivoluzionato il mondo della televisione per il suo incredibile realismo e la sua sorprendente capacità di catturare l’attenzione del pubblico attraverso una storia apparentemente ordinaria, ma intrisa di colpi di scena e dinamiche di potere tipiche dell’ambiente mafioso, dalla cura del linguaggio alle movenze di ogni singolo personaggio, affrontando tematiche delicate che hanno smosso diverse attenzioni, ridisegnando le regole della serialità.
