La recensione del terzo episodio di Shōgun, serie tv ideata da Rachel Kondo e Justin Marks e tratta dall’omonimo romanzo del 1975 di James Clavell. Ogni martedì sarà disponibile su Disney Plus un nuovo episodio della stessa, fino alla sua conclusione prevista per il 23 aprile. Detto ciò, segue la trama di Shōgun e la recensione di Domani è un Altro Giorno.
La trama di Shōgun, nuova serie tv disponibile su Disney Plus
Prima di addentrarsi nella recensione ed analisi di Domani è un Altro Giorno, è bene parlare in primis della trama di Shōgun. Questa nuova serie tv è disponibile in Italia su Disney Plus come Star Original ed è l’adattamento televisivo dell’omonimo romanzo scritto da James Clavell nel 1975: ambientata nel 1600, essa racconta l’ascesa al potere di Yoshi Toranaga (Hiroyuki Sanada), primo Shōgun dal termine delle guerre civili e del suo rapporto con John Blackthorne, mercante olandese naufragato proprio in Giappone. Tra lotte di potere e religione, la serie segue dunque il rapporto tra due ma anche il modo in cui lo stesso paese del Sol Levante si è evoluto e trasformato nel tempo.
La recensione del terzo episodio di Shōgun, serie tv tratta dall’omonimo romanzo di James Clavell
Superato ormai il suo debutto internazionale – avvenuto la scorsa settimana con l’uscita dei suoi primi due episodi, di cui abbiamo parlato qui – Shōgun arriva alla terza puntata, che sancisce l’inizio ufficiale della sua serializzazione, con le restanti che continueranno ad uscire ogni martedì fino al prossimo 23 aprile. Trasporre l’opera di James Clavell era di certo impresa ardua, ma Rachel Kondo e Justin Marks hanno dimostrato da subito di avere le idee chiare e Domani è un altro Giorno ne è la prova concreta.
Dopo il tentato omicidio di dell’Anjin, ci sono poche opzioni a disposizione di Yoshii Toranga e dello stesso John Blackthrone: bisogna lasciare Osaka. I due divengono ben presto alleati, con il futuro Shōgun che comprende perfettamente l’utilità dell’uomo e, nonostante le grandi differenze culturali tra occidente ed oriente, desidera aiutarlo, consapevole dell’importante ruolo che egli potrebbe giocare contro Ishido e i portoghesi che, in quanto colonizzatori, vogliono far loro il Giappone intero. Grazie soprattutto all’ottima interpretazione di Hiroyuki Sanada, vediamo dunque giochi di potere e strategie, tanto che egli stesso decide di rendere l’inglese un Hatamoto. Un privilegio assoluto, visto che si tratta di samurai del tardo periodo Edo che avevano la facoltà di parlare direttamente con lo Shōgun.
Domani è un Altro Giorno si occupa proprio di questo dunque, della fuga da Osaka, dai nemici, dalle incomprensioni. Si parla di un uomo che lascia la terra – la propria terra – perché pervaso dai dubbi, che deve costantemente guardarsi le spalle ma che, forse per la prima volta nella sua vita, trova una persona di cui potersi fidare, uomo che però viene dall’altra parte del mondo ed è considerato da tutti gli altri come un gatto nero. Vi è un discorso sull’inclusività, sullo stesso ruolo della donna – in questo episodio John avrà di che lamentarsi per il modo in cui vengono trattate – ma che arriva in maniera naturale, senza dare la sensazione di essere un qualcosa di forzato o obbligato dal periodo storico in cui viviamo. Basterebbe questo per rendere il terzo episodio di Shōgun di livello e mantenere lo spettatore sul pezzo, in attesa dei nuovi episodi.
