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Recensione – Bob Marley: One Love, il film con Kingsley Ben-Adir

Bob Marley: One Love si ripropone di narrare parte della vita di uno dei cantanti più influenti della storia del recente, ci sarà riuscito?
La recensione di Bob Marley: One Love

Esce nelle sale italiane il 22 febbraio 2024 Bob Marley: One Love, film diretto da Reinaldo Marcus Green (regista di King Richard, film con il quale Will Smith si è aggiudicato il suo primo Oscar) e interpretato da Kingsley Ben-Adir che veste i panni di Bob Marley. Di seguito la trama e la recensione di Bob Marley: One Love.

La trama di Bob Marley: One Love

Di seguito la trama riportata dal sito ufficiale della pellicola: “BOB MARLEY: ONE LOVE celebra la vita e la musica di un’icona che ha ispirato generazioni attraverso il suo messaggio di amore e unità. Sul grande schermo per la prima volta, scopri la potente storia di Bob sul superamento delle avversità e il viaggio dentro la sua musica rivoluzionaria. Prodotto in collaborazione con la famiglia Marley e interpretato da Kingsley Ben-Adir nel ruolo del leggendario musicista e Lashana Lynch nel ruolo di sua moglie Rita.”

La recensione di Bob Marley: One Love, un biopic privo di direzione artistica

Ci sarebbero stati molti modi possibili per girare un film su una figura così rilevante come Bob Marley, questo film è probabilmente il più scialbo possibile. Bob Marley: One Love si inserisce nel filone, artisticamente piuttosto insignificante per chi scrive questa recensione, dei numerosi epigoni di Bohemian Rapsody, il film che ha convinto molti pigri produttori hollywoddiani che riproporre la stessa formula adattandola a qualsiasi cantante di rilievo che avesse mai calcato i palcoscenici mondiali sarebbe stata una buona idea. Questo film è l’ennesima dimostrazione opere del genere sono creativamente irrilevanti fin dalla loro concezione primigenia, ancora una volta ci si trova di fronte a un film che, prima di essere girato, aveva dovuto ricevere l’approvazione sulla sceneggiatura da parte dei parenti in vita di Bob Marley. Questa dinamica da la misura di come sotto tali condizioni qualsiasi pretesa artistica sia castrata sul nascere e di come ben presto il progetto si sia trasformato in una via di mezzo tra un’agiografia e un compitino da quinta elementare del cinema.

Forse la dote più sorprendente del film sta nel riuscire nell’impresa di non raccontare assolutamente nulla e questo è perfettamente esemplificato dal suo arco narrativo. All’inizio del film viene presentata una Giamaica dilaniata da una dilagante guerriglia urbana, a seguito della quale Marley decide di organizzare un concerto per placare gli animi del suo popolo, credendo fermamente nel potere della musica. Lo spunto è chiaramente interessante, peccato però che, trattandosi a tutti gli effetti di un film rivolto a un pubblico adulto, sarebbe stato più che gradito fornire perlomeno delle informazioni di contesto, fino alla fine della pellicola è infatti impossibile comprendere quali siano le differenze degli schieramenti politici o per cosa combattano i due capi delle formazioni paramilitari che stanno mettendo a soqquadro il Paese. Nel cercare (volutamente) di non prendere mai posizione l’opera finisce per risultare confusa e scialba, un guazzabuglio di personaggi che dovrebbero essere rilevanti ma che invece finiscono per svolgere il ruolo di comparse. Sul finale invece il film riesce nell’impresa di non mostrare nemmeno il concerto che viene paventato nel corso di tutta la storia, facendo si che a venire raccontato in definitiva sia poco o nulla. Bohemian Rapsody, per quanto profondamente imperfetto, perlomeno aveva il pregio di mettere in scena il live AID in modo entusiasmante e coinvolgente, aggettivi che è invece impossibile associare a Bob Marley: One Love.

Quello in cui il film risulta vagamente più convincente è la spiegazione della filosofia che guida le scelte di Bob Marley. Anche questo aspetto è tuttavia mortificato da una parte dalla scolastica regia di Reinaldo Marcus Green (capace soltanto di mantenere una certa coerenza cromatica nel corso di tutta la pellicola) e dall’altra da una superficialità nella scrittura e nell’evoluzione dei personaggi che ha del miracoloso. Capita raramente di assistere a un film a così alto budget in cui è possibile prevedere ogni singolo risvolto di trama e in cui il carisma degli interpreti a schermo è così carente. Ogni spunto che avrebbe potuto problematizzare la figura di Marley viene soffocato nella culla e persino il rapporto con la moglie, volutamente tralasciato, è risolto nel giro di un paio di scenette.Per quanto ancora Hollywood si ostinerà a produrre film del genere su figure musicali di questo rilievo è un mistero imperscrutabile, come lo sono le finalità artistiche di chi ha ideato e messo in scena quest’opera.

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Locandina recensione Bob Marley: One Love
Bob Marley: One Love
Bob Marley: One Love

Bob Marley cerca di organizzare un concerto nel disperato tentativo di riconciliare le due anime politiche di una Giamaica devastata dalla guerriglia civile.

Voto del redattore:

4.5 / 10

Data di rilascio:

22/02/2024

Regia:

Reinaldo Marcus Green

Cast:

Kingsley Ben-Adir, Lashana Lynch e James Norton

Genere:

Biopic, dramma

PRO

Le canzoni di Bob Marley
La regia scolastica
L’infantilismo nella trattazione di tematiche politiche
La superficialità nel delineare i rapporti tra i protagonisti
L’ennesima riproposizione di un biopic musicale stile Bohemian Rapsody