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Un weekend fiacco in un gennaio difficile al box office

Il box office del 2024 è partito in modo difficile, quali possono essere le chiavi della sua ripresa?

Sono due i fattori che questo gennaio ha messo in evidenza e che potrebbero finire per essere i tratti distintivi di questa annata cinematografica nel bene e nel male: da un lato il passaparola è diventato nuovamente un fattore dirimente nel successo o meno di una pellicola, dall’altro la carenza di titoli sta creando insormontabili problemi sul lato dell’offerta, creando un collo di bottiglia irrisolvibile. Di seguito i dati al box office italiano e statunitense.

I problemi e le prospettive negli USA e in Italia

Gli Stati Uniti e l’Italia stanno soffrendo di problematiche simili, seppur con piccole differenze. Partendo però dai lati positivi va sottolineato nuovamente come, anche in una settimana povera di uscite di peso, praticamente tutti i film in sala continuino ad avere delle tenute di tutto rispetto. The Beekeper, Mean Girls e Anyone but you stanno ottenendo in misura diversa un successo comunque notevole e tutte queste pellicole tramite un buon passaparola. Più indietro in classifiche anche Poor Things, senza ancora far registrare numeri eccezionali, sta pian piano collezionando dei numeri quantomeno decenti, sarà ora da vedere se le nomination agli Oscar e l’uscita in molti mercati internazionali saranno in grado di spingerlo ulteriormente.

Il vero problema tuttavia è, come sottolineato ormai all’inverosimile, la mancanza di titoli con cui rifornire le sale. L’unica speranza che il 2024 ha di rivelarsi un buon anno in termini di incassi è che il pubblico continui a dimostrare interesse anche per prodotti di dimensione media, come quelli appena citati. Tra scioperi e crisi di alcune delle maggiori major era chiaro che il botteghino di quest’anno sarebbe stato un problema. In Italia invece la situazione è aiutata da qualche film di produzione interna, Pare parecchio Parigi sta ottenendo dei risultati dignitosi, e dalla prossima uscita di alcuni film d’autore (in prima linea Poor Things!) che sicuramente daranno una grande mano al mercato. Si conclude positivamente invece l’evento speciale di tre giorni dedicato ai 45 anni dall’uscita di Il cacciatore, film di Michael Cimino, che chiude con oltre 200mila euro e una buonissima media sala. Rincuora il fatto che nel corso dell’anno in Italia saranno presenti diverse di queste riedizioni, sempre utili a rimpolpare il palinsesto nel mezzo della settimana.