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Le ragioni del successo di Perfect Days in Italia

Quali sono i motivi principali del successo di Perfect Days in Italia? Si tratta solo di una casualità o c’è dell’altro?
Le ragioni del successo di Perfect Days

Potrebbe sembrare paradossale ma Perfect Days è esattamente il tipo di film sul quale bisogna ricominciare a puntare con forza se di vuole ottenere una piena ripresa del box office italiano e questo per diverse ragioni. Chi infatti crede che l’ottima riuscita di questo film sia un evento casuale e che i quasi oltre 3 milioni di euro incassati fino a ora in Italia siano una cifra non destinata a ripetersi sbaglia di grosso. Quello che va sottolineato fin dal principio è invece come pellicole del genere vadano ben promosse e distribuite, solo in questo modo infatti Perfect Days non rimarrà l’eccezione ma forse diventerà la norma. Di seguito le diverse ragioni del successo di Perfect Days, diretto da Wim Wenders.

La distribuzione di Lucky Red

Con Perfect Days e Il ragazzo e l’airone (i due grandi successi di questo inizio 2024) Lucky Red ha dimostrato come sia possibile promuovere in modo efficace film orientali persino in Italia. Nel caso poi della pellicola di Wim Wenders, visti gli standard, è stato fatto un piccolo capolavoro. Si è infatti puntato a far uscire il film in un periodo ancora florido per le sale cinematografiche, con le feste natalizie agli sgoccioli, ma in cui le opere di maggior peso fossero tutti già uscite da un pezzo, eccezion fatta per qualche commedia all’italiana (indirizzata chiaramente a un tipo di pubblico differente).

Oltre alla finestra d’uscita è stato poi molto saggio il legare la campagna promozionale di Perfect Days a quella dell’ultimo film di Miyazaki, mentre infatti quest’ultimo aveva bisogno di poche presentazioni ed era soltanto necessario presentare il suo ultimo film come un evento imperdibile, per il film che rappresenterà il Giappone agli Oscar serviva trovare un selling point differente. In tal senso dunque è stata scaltra la mossa di creare un immaginario file rouge tra questi due grandi artisti, accomunando i loro ritorni in sala sotto un unico ombrello. Peraltro Il ragazzo e l’airone godeva del vantaggio di essere appena stato distribuito negli USA, dove stava raccogliendo un gran successo di pubblico, al contrario Perfect Days era stato presentato a Cannes ormai più di 6 mesi fa. Questo dunque da una misura di come la campagna distributiva di Lucky Red sia stata assolutamente efficace.

Il passaparola e il pubblico di riferimento

Per questo genere di film la chiave del successo risiede sempre nel passaparola, non potendo infatti contare su weekend d’apertura enormi è essenziale che gli spettatori escano dalla sala, se non folgorati, perlomeno soddisfatti. Nel caso di Perfect Days questo è avvenuto e sta continuando a succedere. Da cosa dipende però tale evento? È un qualcosa di insolito nel mercato italiano? Ebbene la risposta è: assolutamente no, anzi nel pre-pandemia era una ricorrenza piuttosto usuale. Nonostante infatti l’Italia non si classifichi come dovrebbe in termini di biglietti staccati a fine anno nelle classifiche mondiali, non vuol dire che non abbia uno zoccolo duro di spettatori sempre affamati di un cinema più ricercato della media. Anzi sarebbe agevole dimostrare come l’Italia e la Francia, non a caso i due Paesi che ospitano i festival cinematografici più importanti del mondo, siano, in misura diversa, delle roccaforti per il cinema d’autore.

Vi sono infiniti esempi in tal senso che dimostrano come in queste due nazioni vi sia una sensibilità diversa di una certa porzioni di spettatori più affezionati verso le opere più di nicchia che spesso si fanno confluire nella più ampia definizione di cinema d’essai. Le radici storiche di questa preferenza chiaramente provengono dall’attenzione particolare che è sempre stata attribuita in questi due Paesi alla figura del regista che, più facilmente che in altri lidi, finisce per diventare l’oggetto della discussione critica e la cui opera viene concepita come un unicum. Non mancavano di conseguenza nel periodo pre-pandemico i film che in queste due nazioni finivano per diventare piccoli cult. Tuttavia negli ultimi 4 anni la fascia di pubblico più difficile da convincere a far tornare in sala è stata quella degli over-50 che, per ragioni anagrafiche e non solo, è quella più ben disposta verso questo tipo di cinema. Tuttavia nell’ultima relazione sul mercato italiano, l’Anica ha sottolineato come un’inversione di tendenza si sia verificata nel 2023 che ha visto gli spettatori più attempati crescere con tassi percentuali quasi vicini al 90% rispetto all’anno precedente, ennesimo segnale che lentamente si sta tornando alla normalità. Perfect Days potrebbe dunque essere solo il primo grande segno di questa silente inversione di tendenza.

La qualità cinematografica di Perfect Days

È infine impossibile non prendere in considerazione le qualità intrinseche dello straordinario film di Wim Wenders nell’analisi del suo successo. In un periodo storico in cui i blockbuster infarciti di effetti speciali parossistici e gli horror dal dubbio gusto la fanno da padrone, deve essere stato rinfrescante per molti spettatori trovarsi di fronte una pellicola così sottile e intima, estremamente raffinata nel suo linguaggio cinematografico eppure mai respingente ma anzi molto calda e accogliente. A questi indubbi meriti da ascrivere al comparto artistico di questo film va poi aggiunta la positiva ricezione critica che ha avuto in Italia unita al successo del suo attore protagonista al Festival di Cannes. Quest’ultimo punto si ricollega al primo analizzato in questo articolo: il merito di Lucky Red è stato infatti quello non di puntare su un film di Wim Wenders, ma di farlo su un grande film di Wim Wenders. La selezione a monte è stata accurata e ha messo al centro la qualità del prodotto cinematografico, cosa che deve sempre essere lo zenith indifferibile per ogni casa di distribuzione e produzione che si rispetti.