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Recensione – Il Cacciatore: il capolavoro di Michael Cimino

Nel 1978 Michael Cimino realizza il suo secondo film “Il Cacciatore” con Robert De Niro e Christopher Walken, uno dei titoli di maggior rilievo della famosa New Hollywood.
La recensione de Il Cacciatore di Michael Cimino

Dal 22 al 24 gennaio 2024, grazie ad un’iniziativa targata Lucky Red, torna sul grande schermo in una nuova edizione restaurata e rimasterizzata in 4K “Il Cacciatore” (“The Deer Hunter”, 1978), il capolavoro di Michael Cimino (“Una Calibro 20 per lo Specialista”, 1974, “I Cancelli del Cielo”, 1980 e “L’Anno del Dragone”, 1985). Una pellicola che ha fatto la storia del cinema, considerato da critica e pubblico come uno dei migliori titoli realizzati dall’industria cinematografica statunitense e protagonista del famoso rinnovamento e rinascita del cinema americano conosciuto anche come Nuova Hollywood. In più, oltre ad essere stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, il film vanta ben 5 premi Oscar su un totale di 9 nomination, uno dei titoli di punta della 51° edizione degli Academy Awards. Di seguito la sinossi ed una breve analisi del cult con Robert De Niro, Christopher Walken, Meryl Streep, John Savage e John Cazale. 

La trama de “Il Cacciatore” di Michael Cimino (1978) 

Clairton, Pennsylvania. In questa piccola cittadina statunitense un gruppo di amici conduce una vita tranquilla tra il duro lavoro in un’acciaieria e la passione che condividono per la caccia. Michael, Nikanor e Steven, interpretati rispettivamente da Robert De Niro, Christopher Walken e John Savage, sono in procinto di partire con l’esercito per prendere parte alla guerra in Vietnam, ma prima si tengono le nozze tra Steven e la sua compagna Angela (Rutanya Alda). Un matrimonio che funge anche da festa d’addio, motivo per il quale Nick ne approfitta per chiedere la mano della dolce Linda (Meryl Streep), la donna di cui è innamorato anche lo stesso Mike.

Dopo una serie di promesse, saluti e l’ultima battuta di caccia assieme è arrivato il momento di partire per raggiungere il drammatico conflitto. Durante una missione, però, i tre amici vengono catturati da un gruppo di viet cong e vengono obbligati a partecipare alla famosa roulette russa, una tortura che li mette a dura prova, ma fortunatamente riescono a mettersi in salvo. Una volta rientrato in patria, Mike, proprio come i suoi due amici, presenta dei gravi strascichi emotivi e psicologici, trovando ben più di qualche difficoltà nel re-inserirsi nella quotidianità e la vita di tutti i giorni. L’esperienza in Vietnam li ha profondamente cambiati, tra chi è rimasto invalido e chi si è trovato costretto a tornare sul luogo del conflitto, ognuno non può far altro che convivere con il proprio carico di dolore e sofferenze, tentando di andare avanti. 

La recensione de Il Cacciatore di Michael Cimino

“Ricordati: un solo colpo. Il cervo non ha un fucile e tu devi sparare un solo colpo. Questa è lealtà!”

Cit. Michael Vronsky (Robert De Niro)

La recensione de Il Cacciatore, il capolavoro di Michael Cimino 

Nonostante una breve carriera ed una succinta filmografia figlia di varie complicazioni in cui si è imbattuto volte inconsapevolmente l’autore newyorchese, Michael Cimino, dopo un buon successo ottenuto con il suo esordio dietro la macchina da presa “Una Calibro 20 per lo Specialista” (1974), al suo secondo film realizza un instant cult, un vero e proprio capolavoro ed un’esperienza visiva unica ed affascinante. Il regista statunitense racconta di un terribile conflitto, ma concentrandosi sulle conseguenze della guerra e di quella serie di traumi che ha marchiato indissolubilmente una generazione intera. Tutto il dolore e l’inferno che vivono o hanno vissuto sulla propria pelle i soldati non viene raccontato e mostrato secondo gli stilemi classici, ma vengono approfonditi in maniera ancor più profonda seguendo il vissuto di ogni personaggio, ponendo maggiormente l’attenzione sul protagonista vero e proprio: il Michael Vronsky interpretato da un giovane Robert De Niro, un attore già sotto i riflettori grazie alle meravigliose interpretazioni in “Il Padrino – Parte II” (1974) e “Taxi Driver” (1976). L’attore newyorchese, figlio del metodo Stanislavskij e quindi di un determinato approccio alla recitazione, incarna alla perfezione tutte le sfaccettature, i pregi, i difetti e le difficoltà di un giovane uomo, un semplice operaio con la passione per la caccia, costretto a svolgere il servizio militare e ritrovandosi a vivere in prima persona la guerra e tutte le sue conseguenze. De Niro riesce ad entrare nel corpo e nella mente del suo personaggio come solo un grande attore può fare, restituendo quell’autenticità tanto voluta dal regista. Non da meno sono le prove del resto del cast stellare: dal meraviglioso Christopher Walken nei panni di Nikanor Chevatorevich, protagonista dell’iconica scena della roulette russa, a John Savage, il quale assieme a De Niro partecipò alla sequenza della caduta senza l’aiuto di stunt-man, ma anche la splendida Meryl Streep, qui al suo secondo film, e il precedentemente citato John Cazale

Partendo da una semplice sceneggiatura mai prodotta intitolata “The Man Who Came to Play” che raccontava di Las Vegas, il cineasta americano sceglie di realizzare qualcosa di completamente diverso mantenendo solo l’elemento della roulette russa ed inserendolo in una storia tutta nuova con tematiche molto lontane e differenti. Una scelta che è stata presa di mira da diversi critici per la mancanza di un vero e proprio fondamento storico, un dettaglio che, però, non influisce sulla riuscita di un capolavoro senza tempo. Nonostante alcune inesattezze, “Il Cacciatore” è stato riconosciuto come uno dei titoli più significativi culturalmente ed esteticamente della storia del cinema, grazie ad un comparto tecnico e visivo spettacolare che ha saputo portare in scena una serie di sequenze spesso complicate o quantomeno riprodotte con estrema cura, basti pensare alla scena del matrimonio festeggiato seguendo il credo ortodosso, suddividendo l’intero arco narrativo in tre grandi atti. Una composizione artistica al cui interno si muovono e vivono dei personaggi ricchi di umanità che affrontano la loro quotidianità, ma consci di stare per affrontare alcune scelte inevitabili, alcune delle quali che con il senno di poi avrebbero potuto portare ad un epilogo magari differente, ma forse altrettanto drammatico. Un racconto che parla ed affronta il tema dell’identità, della morte, della rinascita, delle radici e di quel senso di appartenenza che si trova a vivere spesso l’essere umano. 

La recensione de Il Cacciatore di Michael Cimino

“Non posso stare in una stanza dove c’è un bambino che piange.”

Cit. Nikanor “Nick” Chevatorevich (Christopher Walken) 

Una storia di umanità, dolore e amicizia 

Insomma, “Il Cacciatore” racconta una profonda storia di umanità e amicizia attraverso una sofferenza disarmante. Un racconto di formazione che mostra il passaggio dalla giovinezza all’età adulta, un salto quasi obbligato dall’esperienza e dai traumi che provoca prendere parte ad una guerra, senza dimenticare i successivi strascichi che spesso ha sui reduci che riescono a rientrare da un conflitto. Forti e impattanti sono le innumerevoli metafore utilizzate dall’autore per raccontare la vita e le esperienze dei propri protagonisti, dalla tranquilla ed a tratti onirica sequenza della caccia al cervo alla terribile quanto tragica e spaventosa scena della già citata più volte roulette russa. Nulla è ripreso, recitato o trasposto a caso, la struttura dell’intero prodotto audiovisivo è studiata nel dettaglio e finisce per rappresentare in tutto per tutto un reale ed autentico spaccato di un Paese figlio della guerra, ma anche di quel dolore che distrugge psicologicamente Mike e i suoi amici, semplici esseri umani, vulnerabili ed autentici proprio come la critica di fondo verso quella politica e quella società contro cui l’autore punta il dito e indirizza il focus dell’intero film. 

5,0
Rated 5,0 out of 5
5,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Il Cacciatore di Michael Cimino
Il Cacciatore (The Deer Hunter)
Il Cacciatore (The Deer Hunter)

"Il Cacciatore" è un film diretto da Michael Cimino con protagonisti Robert De Niro e Christopher Walken che racconta le dure e dolorose conseguenze della guerra attraverso una storia di umanità e amicizia.

Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:

22/01/2024

Regia:

Michael Cimino

Cast:

Robert De Niro, Christopher Walken, Meryl Streep, John Savage e John Cazale

Genere:

Guerra, Drammatico

PRO

Le interpretazioni di un cast straordinario, soprattutto Robert De Niro e Christopher Walken
La profondità di un racconto di formazione viscerale e autentico
Una regia ed una messa in scena che ha fatto la storia della settima arte
Nessuno