Articolo pubblicato il 10 Gennaio 2024 da Bruno Santini
Uscito abbastanza in sordina in Italia, arriva su Netflix il 31 dicembre 2023 Dave Chappelle: The Dreamer, il nuovo spettacolo dello stand-up comedian di Washington, a due anni di distanza dall’ottimo The Closer. Sarà riuscito a mantenere le aspettative dei fan di tutto il mondo? A seguire, la recensione di Dave Chappelle: The Dreamer.
La trama di Dave Chappelle: The Dreamer e i temi trattati nello spettacolo di stand-up comedy
A due anni di distanza dal suo ultimo spettacolo su Netflix, Dave Chappelle torna con The Dreamer, in cui tratta con la sua solita onestà e schiettezza le tematiche più calde del momento: dalla comunità LGBTQ+ fino all’ormai storico schiaffo di Will Smith a Chris Rock durante la serata dei 94esimi Academy Awards, la stessa in cui Smith vinse l’Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione in Una Famiglia Vincente. Allo stesso tempo, Chappelle si mette a nudo come poche altre volte prima e sembra tirare anche le somme su una carriera lunga ormai più di 20 anni.
La recensione di The Dreamer, l’ultimo spettacolo del sempre geniale Dave Chappelle
Proprio sullo scadere di questo 2023, nell’ultima settimana di dicembre, Netflix ha rilasciato sulla sua piattaforma due spettacoli di stand-up comedy. Non due spettacoli qualsiasi, ma i nuovi speciali di Ricky Gervais e Dave Chappelle, due assoluti giganti che hanno saputo sfruttare alla perfezione l’eredità di personaggi come Lenny Bruce, Bill Hicks e George Carlin e che si sono imposti, negli anni, come forse i massimi esponenti della stand-up. Ma com’è stato il loro ritorno sul palco?
Con Armageddon, Ricky Gervais ha vinto il Golden Globe per il miglior show di stand-up comedy, categoria in cui era però assente Dave Chappelle. Quest’ultimo è invece tornato dopo non uno, ma ben due anni con The Dreamer, spettacolo passato certamente più in sordina, cosa in realtà comprensibile visto che il suo talento è apprezzato soprattutto negli Stati Uniti mentre Gervais – grazie anche a The Office ed alle sue ormai iconiche conduzioni proprio dei Globes – è affermato da anni a livello internazionale. Anni, per l’appunto. La questione centrale di questi due spettacoli è proprio questa: non si tratta di opere che arrivano nel momento di ascesa delle loro carriere, al debutto e nel momento di maggior splendore, ma con un’età ormai avanzata (Chappelle ha 50 anni, Gervais 63).
Nello specifico, di Armageddon ne abbiamo parlato qui, ma com’è The Dreamer? Banale da dire, ma in quanto opera di Dave Chappelle, non poteva che essere di grande livello. Non si raggiungono i fasti di Killin’ The Softly o Sticks & Stones, ma quando ci troviamo davanti uno dei più grandi stand-up comedian del mondo, il risultato non potrebbe che essere questo. Proprio perché stiamo parlando di una figura così importante, egli sa bene che gli anni sono passati e che portare sul palco un certo tipo di spettacolo a 50 anni sarebbe difficoltoso, forse anche ridicolo. Eppure Chappelle il palco se lo mangia, rende ancora credibili e forti battute che porterebbero qualsiasi altro stand-up comedian sulla graticola e si ritaglia una buona fetta di spettacolo per parlare di sé, per portare avanti una riflessione – lui stesso cita più volte il suo primissimo spettacolo di ormai 24 anni fa – che sì, viene poi quasi sempre conclusa con una battuta ma d’altronde, di comici stiamo parlando. The Dreamer è dunque uno spettacolo forse sottotono se paragonato alle sue opere precedenti, ma rappresenta un must per ogni appassionato ed è l’ennesima conferma che Dave Chappelle è e resterà sempre uno dei massimi stand-up comedian del mondo, sperando che possa essere (ri)scoperto anche in Italia al più presto.